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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Caprari, dopo le proteste si va verso il rinnovo del contratto aziendale

​Presentata stamattina dalla Rsu e dai sindacati Fiom e Uilm la piattaforma per il rinnovo del contratto aziendale in Caprari. La piattaforma, votata all’unanimità in assemblea da circa 300 tra operai e impiegati, giunge in un fase di rapporti particolarmente tesi tra azienda e lavoratori. 
Infatti, nei mesi scorsi si è svolta una mobilitazione che è culminata a inizio marzo nello sciopero contro i sabati comandati che ha visto l’adesione del 100% dei lavoratori. 

La mobilitazione è stata proclamata contro l’utilizzo indiscriminato di lavoratori interinali in sostituzione di personale dipendente. Infatti, a dicembre 2014 l’azienda ha aperto una procedura di mobilità volontaria per 23 tra operai e impiegati, motivandola con il calo drastico delle commesse sul mercato estero (Libia, Arabia Saudita, ecc…).  A distanza di poche settimane, a gennaio 2015, l’azienda ha però inserito oltre 40 lavoratori somministrati molti dei quali in sostituzione delle persone uscite a dicembre. 

Oltre a ciò, a gennaio 2015, l’azienda ha comandato 36 ore di straordinario obbligatorio per 6 sabati mattina consecutivi. “Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso – dice Massimo Valentini della Fiom/Cgil - perché ha smascherato le vere intenzioni dell’azienda, ovvero alleggerirsi dei costi con la mobilità del personale più anziano, sostituendolo con personale più giovane somministrato e meno costoso, e magari in prospettiva pensare anche a nuove assunzioni utilizzando gli sgravi contributivi del contratto a tutele crescenti”. 

L’utilizzo estremamente flessibile dei somministrati, al limite della regolarità, ha anche portato la Fiom/Cgil a patrocinare la causa di G.V. un operaio utilizzato per oltre 39 mesi (quando la legge prevede il limite dei 36 mesi). Intorno a Lui si è subito creata la solidarietà dei compagni di lavoro che hanno raccolto una somma importante per sostenere la causa legale che andrà in udienza il 15 di giugno. 

Con la piattaforma presentata oggi, Fiom, Rsu e lavoratori chiedono, tra l’altro, di avviare un confronto con l’azienda sui problemi aperti, a cominciare dalla stabilizzazione per anzianità di almeno il 10% dei contratti di somministrazione, e di fissare a 18 mesi (frazionati e/o continuativi) il termine massimo per l’utilizzo dei lavoratori somministrati.  Si chiede, inoltre, che in caso di sentenza del giudice di licenziamento illegittimo, il lavoratore venga reintegrato sul posto di lavoro mantenendo l’anzianità e i diritti acquisiti, superando il solo criterio della monetizzazione previsto da Jobs Act. 

Rsu e lavoratori si aspettano di avviare il tavolo di confronto prima possibile sui temi indicati e gli altri aspetti della piattaforma, quali salario (5 tranche da 250 euro in forma fissa, la stabilizzazione pari al 25% della media del PdR nei prossimi 3 anni) e diritti (permessi aggiuntivi per visite specialistiche, ore aggiuntive di formazione sulla sicurezza, bonifiche ambientali, ecc…  

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