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Turismo in ripresa nel secondo anno di Covid. 3 comuni modenesi sul podio

La provincia di Modena ha tre tra i primi comuni emiliano-romagnoli per più alto valore del tasso di turisticità. Sestola, al decimo posto, è la prima realtà non appartenente alla riviera romagnola

Ferragosto rappresenta il culmine della stagione turistica estiva, una stagione che  è all’insegna del recupero delle pesanti perdite registrate a seguito della pandemia. I dati dell’Ufficio Studi Lapam Confartigianato rilevano che in regione lo scorso anno è stato registrato un calo del -44,9% del numero delle presenze turistiche, pari a 18 milioni di pernotti in meno. Nei settori dei servizi legati al turismo, per cui disponiamo di dati nazionali al primo trimestre 2021, persiste un forte gap di ricavi rispetto ai livelli pre-crisi, e come documentato da un sondaggio Lapam, le micro e piccole imprese artigiane dei settori che intercettano sia direttamente che indirettamente la domanda turistica nel corso del 2020, hanno avuto un calo del fatturato più ampio di 8,8 punti (-33,7% vcontro -24,9%) rispetto alla media.

Ma i segnali di ripresa non mancano, tra cui l’aumento del numero di entrate preventivate dal settore dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici del +56,9% nel periodo luglio settembre 2021 rispetto agli stessi tre mesi del 2019. A luglio 2021 inoltre sono i cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici le figure professionali più ricercate in Emilia-Romagna, così come aumenta la difficoltà di reperimento di questo profilo. Trend in crescita anche per altre figure professionali legate al settore del turismo, come gli addetti all’accoglienza, informazione e assistenza della clientela (+52,3% entrate previste rispetto a luglio 2019).

L’artigianato nei settori interessati dalla domanda turistica

L’Ufficio Studi Lapam ha rilevato anche i dati provinciali sulla quota dei consumi turistici per shopping e altre spese diverse da trasporto, alloggio e ristorazione che può essere intercettata dalle piccole imprese e l’artigianato. Alla fine del I trimestre 2021 a Modena le imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica sono 2.817, pari al 14,1% dell’artigianato totale e danno lavoro a 8.261 addetti. In chiave settoriale il comparto più rilevante è quello di abbigliamento e calzature con 1.079 imprese pari al 38,3% del totale, seguito dall’agroalimentare con 471 imprese (16,7%), da ristoranti e pizzerie con 444 imprese (15,8%), da altre attività manifatturiere e dei servizi con 374 imprese (13,3%), comparto che comprende importanti fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre. Seguono il comparto trasporti che conta 263 imprese (9,3%), e bar, caffè, pasticcerie con 168 imprese (6%).

Turismo nell’estate del Covid

Gli ultimi dati disponibili sul turismo riferiti all’anno 2020 indicano per l’Emilia-Romagna oltre 22 milioni di presenze, che la posizionano 3’ nella classifica nazionale dopo Trentino-Alto Adige e Veneto. A Modena, riferisce l’indagine Lapam, le presenze nel 2020 sono state 882.392, con un calo del 47% sul 2019, nel periodo estivo le presenze sono state 324.204 con un -31,7% sull’anno pre pandemia. 

La provincia di Modena, inoltre, ha tre tra i primi comuni emiliano-romagnoli per più alto valore del tasso di turisticità, che rapporta il numero di presenze turistiche in base agli abitanti. Sestola, al decimo posto, è la prima realtà non appartenente alla riviera romagnola (le prime nove sono Cesenatico, Cervia, Riccione, Bellaria-Igea Marina, Comacchio, Cattolica, Gatteo, Misano Adriatico e Rimini), seguono al dodicesimo e tredicesimo posto Fiumalbo e Montecreto. 

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