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Unioncamere, il post-coronavirus sconvolgerà il mondo del lavoro

Il post Covid-19 vedrà in Emilia-Romagna il grave problema degli occupati. Unioncamere: “Usciti dall'emergenza ci sarà una crisi che sconvolgerà il mondo del lavoro dove si stava registrando un trend positivo"

"Sarà l'occupazione uno dei problemi più gravi da risolvere, una volta usciti dall'emergenza Covid-19. Una crisi che sconvolge il mondo del lavoro dove si stava registrando un trend positivo" dichiara l'ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna che ha elaborato i dati relativi agli addetti di tutte le localizzazioni d'impresa in regione.

Se infatti si torna a guardare come stavano le cose a fine settembre del 2019, dalle tabelle di Unioncamere Emilia-Romagna si scopre che gli addetti erano 1.743.736 ovvero 29.859 in più (+1,7%) rispetto allo stesso trimestre del 2018, seppure fosse una crescita inferiore a quella fatta registrare a fine settembre dell'anno prima.

Nella media degli ultimi 12 mesi il dato indicava 1.724.729 con un +2,8% pari a 46.799 addetti in più. Un aumento quindi contenuto rispetto dei 12 mesi tra ottobre 2017 e settembre 2018. Ma appunto era una risalita con l'Emilia-Romagna a tallonare i trend nazionali Gli addetti alle dipendenze delle imprese in regione  nella media ottobre 2018-settembre 2019 avevano toccato quota 1.384.125 unità +3,4% (+45.106 addetti), cifra "che esprimeva  un rallentamento avviato- specifica Unioncamere-  a inizio 2018, della forte dinamica positiva che aveva caratterizzato i due anni precedenti. Per gli addetti indipendenti, dopo un incremento tendenziale nel terzo e quarto trimestre del 2018 e nei primi due del 2019, il dato trimestrale è ritornato al segno rosso nel terzo trimestre (-1,7%) "anche se questa inversione non si è riflessa sul dato relativo alla media mobile a quattro trimestri, tanto che gli ultimi dodici mesi fanno rilevare una leggera espansione degli indipendenti (+0,5%), che ammontano a 340.605".

Tra ottobre 2018 e settembre 2019, in Emilia-Romagna la crescita degli addetti è stata trainata dai servizi, dove sono saliti a 1.012.787 con un aumento di 30.409 unità (+3,1%), nonostante un rallentamento rispetto ai 12 mesi precedenti. Nel commercio, uno dei settori ora molto in crisi, gli addetti risultavano 292.604 (+1,7%; +4.898 unità), con un leggero rallentamento della tendenza positiva dei dodici mesi precedenti, mentre gli addetti dell'insieme degli altri servizi arrivavano a 720.183, saliti di 25.511 unità (+3,7%) con una sensibile decelerazione della crescita rispetto all'analogo periodo precedente.

L'industria dell'Emilia-Romagna con 499.604 addetti aveva fornito l'altro grande apporto alla crescita degli addetti (+11.976 unità), ma con una dinamica inferiore (+2,5%), nonostante una buona accelerazione della crescita rispetto ai dodici mesi precedenti. Le costruzioni invece si erano affacciate fuori dalla crisi anche dal punto di vista degli addetti impiegati: 132.890, con un aumento di 2.319 unità (+1,8%). Infine, al di là delle forti oscillazioni stagionali, gli addetti in agricoltura risultavano 79.449, sono aumentati del 2,7% (+2.095 unità), con un lieve indebolimento della tendenza positiva rispetto ai dodici mesi precedenti.(DIRE)

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