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Vendemmia 2012: anche quest'anno il vino sarà poco, ma di grande qualità

Nonostante l'estate torrida, il mese di settembre ha contribuito a mantenere alta la qualità del vino che avrà prezzi contenuti. Un dato positivo soprattutto per il Lambrusco, re dell'export dei vini emiliani

Gli appassionati e i cultori del vino non disperino: nonostante l’estate drammatica che abbiamo vissuto, la vendemmia promette meglio di quanto molti avrebbero pensato. I problemi ci sono, ma tutto sommato poteva andare peggio: il vino infatti sarà scarso a livello di quantità ma ottimo a livello di qualità, e questo grazie soprattutto a un mese di settembre decisamente favorevole, sia sotto il profilo delle precipitazioni che delle temperature, che ha rimediato ai danni causati dalle altissime temperature e dall’assenza di piogge estive.

Questi fattori hanno contribuito a una forte concentrazione zuccherina e a una totale assenza di parassiti e muffe nei vitigni, che, come ha sottolineato Tiberio Rabboni, Assessore regionale all’agricoltura durante la sua visita alla cantina Paltrinieri di Sorbara, hanno permesso di creare vini, soprattutto i rossi e le varietà a maturazione tardiva, dai profili interessanti ma dai prezzi comunque contenutiIl costo moderato è da considerarsi un’ottima notizia non solo per i consumatori locali, ma soprattutto per il mercato estero, infatti, ricorda ancora Rabboni, “Il Lambrusco conferma il suo ruolo di leader dell’export di vini emiliano-romagnoli. Questa fase positiva ha dietro il lavoro di rinnovamento commerciale e produttivo delle aziende, ma anche l’impegno della Regione. Dal 2007 a oggi le risorse pubbliche  per il settore vitivinicolo sono state superiori ai 190 milioni di euro e sono andate essenzialmente al rinnovo dei vigneti, alla modernizzazione delle cantine e alla promozione.”

Modena in particolare si conferma come la terza realtà per numero di cantine e ampiezza di vitigni in Regione, preceduta soltanto dalle province di Ravenna e Forlì-Cesena. All’ombra della Ghirlandina si contano infatti 3355 aziende, il 14% del totale in Emilia Romagna, con 7318 ettari coltivati a viti. Insomma, le aziende vitivinicole della nostra provincia prosperano, nonostante la produzione di quest’anno si attesti intorno al 5-10% in meno rispetto alla vendemmia scorsa. La qualità, come anticipato, sembra buona, e le uve per il Pignoletto, la cui raccolta è ormai conclusa, si presentano in buono stato in quanto la quasi totalità dei vigneti è dotata di impianti di irrigazione a goccia. Per i Lambruschi l’equilibrio dei costituenti appare ottimale per ottenere un vino  ricco di profumi, grazie anche alle piogge di inizio settembre e al calo delle temperature che permetteranno un ottimale completamento della maturazione. Ciò non può che far piacere alle nostre cantine, dato che il Lambrusco copre tra il 60 e il 70% delle esportazioni vinicole di tutta l’Emilia Romagna, ed è sempre più apprezzato sui mercati esteri. 

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