A San Cataldo la Comunità Papa Giovanni XXIII in preghiera per i bimbi mai nati
Il prossimo 1 novembre, in occasione della Festa di Ognissanti, la Comunità Papa Giovanni XXIII terrà un momento di preghiera presso i cimiteri di diverse città italiane dove sono sepolti i bambini mai nati. Luoghi in cui ricordare e attribuire valore alle vite dei nascituri che non sono venuti al mondo a causa di aborti. A Modena l'appuntamento è al cimitero di San Cataldo alle ore 15.45.
«L’aborto, sia volontario che spontaneo, è un evento tragico ma quasi sempre sottovalutato nella sua portata sia dai medici che dalla famiglia. Per i genitori rappresenta un evento traumatico, uno shock emotivo che può causare un lutto profondo. Il mancato riconoscimento sociale di questo lutto lascia i genitori nella solitudine, complicando il processo di elaborazione del lutto» spiega Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII.
La Comunità Papa Giovanni XXIII si occupa di sepoltura dei feti dall'aprile 1999, quando don Oreste Benzi celebrò il funerale di Matteo, figlio di una donna che perse il bimbo a 19 settimane di gestazione. Da allora l'associazione ha aiutato centinaia di genitori ad ottenere la degna sepoltura del loro figlio, per lo più in seguito ad aborto spontaneo.
La legge. Il DPR 285/90, che regolamenta la polizia mortuaria a livello nazionale, prevede che anche al di sotto delle venti settimane i parenti possano chiedere la sepoltura del proprio figlio, ma hanno solo 24 ore per farlo, oltre le quali ne perdono il diritto. La legge non è chiara sul cosa si debba fare in assenza di tale richiesta ma in genere i feti vengono gettati fra i rifiuti speciali dell'ospedale e inceneriti. Una circolare del ministero della salute ne raccomanda la sepoltura anche in assenza della richiesta dei genitori.