Accademia Balamico Tradizionale. Assaggi e la presentazione di un libro dedicato
Ultima giornata di assaggi e la presentazione di un libro dedicatoDomani, sabato 2 dicembre, il Palazzo Ducale di Modena apre le porte al mondo del Balsamico: si svolge qui l'ultima giornata di assaggi di "allenamento" per il 2017 dei Maestri e Assaggiatori della Consorteria, in cui sono coinvolte oltre 110 persone. Segue la presentazione del libro "Il Mito della Memoria" di Stefano Magagnoli e Stefano Veratti. E' invitata la stampa modenese
40 Maestri, 25 Assaggiatori, 40 fra Allievi e Aspiranti Allievi e una mezza dozzina di neofiti che per la prima volta si avvicinano in maniera "ufficiale" al mondo del Balsamico Tradizionale si danno appuntamento domani, sabato 2 dicembre, al Palzzo Ducale di Modena. Qui a partire dalle 14 prende il via un rito importante, che coinvolge oltre 110 persone: l'ultima giornata di assaggi di allenamento per la Comunità modenese della Consorteria.
Sono in programma anche visite guidate all'Acetaia Ducale, che oggi rivive proprio grazie alla Consorteria del Balsamico Tradizionale di Spilamberto; l'Acetaia è collocata all'interno del Torrione del Prato - proprio nel luogo dove l'aveva originariamente voluta il Duca Francesco IV – e i Maestri della Consorteria ne hanno curato l'avvio e la messa a punto quattro anni or sono; oggi sorvegliano quotidianamente le botti, si occupano dei rincalzi e dei prelievi.
Alle 16 il protagonista è il libro "Il Mito della memoria" (Artestampa edizioni) di Stefano Magagnoli e Stefano Veratti e a presentarlo saranno gli stessi autori, introdotti dal Gran Maestro della Consorteria Maurizio Fini e da Luca Gozzoli, ex Gran Maestro. Il volume vuole ricostruire una storia documentata degli aceti balsamici di Modena, muovendosi sullo stretto crinale che separa storia e leggenda. Miti e leggende, che accompagnano ogni prodotto tipico, e in cui confluiscono verità, verosimiglianze e invenzioni. Ogni prodotto tipico ha un'identità bifocale: da un lato, la sua evoluzione e quella delle tecniche di lavorazione e dell'organizzazione dei mercati. Dall'altro, il racconto che lo circonda, che prende spesso le sembianze di un ingiallito album fotografico di famiglia. Identità bifocale, che costituisce il fascino fatale dei prodotti "made in history".