Sfilata di big della cucina ai Giardini del Gusto
Paolo Marchi ama la buona cucina, per lui dietro un piatto c’è un mondo che prosegue e si intreccia tra i suoi mille paradossi. La passione per la cucina caratterizza da sempre la sua vita, anche se per trentuno anni ha lavorato nella rubrica sportiva del “Giornale”. Nel 2004, però, è arrivata la svolta, quando ha fondato “Identità golose”, il primo congresso italiano di cucina e pasticceria d’autore.
Domani, domenica 19 luglio, alle 18.30 Paolo Marchi presenta il suo ultimo libro “Xxl – 50 piatti che hanno allargato la mia vita”. Il giornalista milanese parla del testo edito da Mondadori, in cui racconta 50 storie collegate a 50 piatti che gli hanno cambiato la vita e… il giro-vita! Dai profumi e sapori dell’infanzia all’incontro con Gualtiero Marchesi, dai ricordi legati al padre Rolly ai molti viaggi che lo hanno portato in giro per il mondo, racconta la storia della cucina italiana e non solo attraverso le sue esperienze e le sue molte avventure. Alcuni piatti vengono poi spiegati nel dettaglio con la ricetta corrispondente: molte storie di cibo, convivialità, intraprendenza, incontri e amicizia per capire come un giornalista del mondo enogastronomico è diventato l'uomo famoso che è oggi e per capire meglio il grande successo del mondo del food contemporaneo.
Paolo Marchi sale di nuovo sul palco alle 21.30 con altri due “big”: è Massimo Bottura a fare gli onori di casa, in un dibattito a cui – oltre a Marchi – partecipano anche lo chef pluristellato Moreno Cedroni e Giuseppe Sala, commissario unico e amministratore delegato di Expo 2015 S.p.A. Se Giuseppe Sala in questo periodo non ha bisogno di presentazioni, basti dire che Cedroni - patron de “La madonnina del pescatore a Senigallia” - ha inventato il susci all’italiana (scritto con la c perché è un incontro stuzzicante di Oriente e Occidente) e ha creato diverse versioni di pesce crudo ideate appositamente per ogni regione, dalla Sicilia al Veneto.
La serata è un’occasione per parlare del “patrimonio Italia” dal punto di vista enogastronomico, ma anche per presentare la Carta di Milano, un documento in grado di contenere i nuovi diritti e doveri dell'umanità sul cibo. In un mondo in cui, ogni anno, si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, Governi e istituzioni hanno il dovere di creare una nuova cultura del consumo alimentare. L'idea è quella di preparare un documento condiviso da consegnare a fine Expo al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon il 14 ottobre 2015. L'obiettivo è semplice: misure di sostenibilità per abbattere lo spreco alimentare nel mondo del 50% entro il 2020. La Carta di Milano sarà la vera eredità di Expo 2015, il documento su cui i Paesi nelle loro diverse espressioni si impegnano per promuovere la sostenibilità alimentare nel mondo. Se la domanda di Expo è "come nutriremo il pianeta?", la Carta si propone come una risposta possibile.