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Concerti Caduti in Guerra / Corso Canal Grande

Luciano's Friends: Modena in standing ovation per il ricordo di Pavarotti

Al Teatro Comunale si è tenuta una superlativa serata di musica, divertimento e tanta commozione al quinto anniversario della scomparsa della più grande voce di ogni tempo: Luciano Pavarotti

Il concerto in onore e ricordo del grande modenese Luciano Pavarotti non delude le aspettative: ieri sera i grandi nomi della musica leggera e i giovani talenti lirici hanno regalato al pubblico modenese una serata di emozioni e suggestivo divertimento, facendo riassaporare quella magica atmosfera del Pavarotti&friends, la cui prima edizione risale proprio a 20 anni fa. Musica sì, ma anche tanta mondanità: tra gli ospiti in sala oltre alla moglie del maestro nonchè organizzatrice dell’evento, Nicoletta Mantovani con la piccola Alice, anche il prefetto Benedetto Basile, il sottosegretario di Stato del Ministero degli affari Esteri Staffan de Mistura, il comandante dell’Accademia Militare, e, a sorpresa, il sindaco fiorentino Matteo Renzi. 

GLI OSPITI - La lunga e interminabile fila di modenesi che martedì 4 settembre aveva affollato Canal Grande fin dalle prime luci dell’alba per riuscire ad “accaparrarsi” uno dei tanto agognati biglietti era il primo segnale del grande evento a cui Modena si preparava ad assistere. E così è stato. Dalle ore 20 di ieri sera infatti, una grande folla si è radunata di fronte all’ingresso del teatro comunale Luciano Pavarotti pronti ed entusiasti per assistere al concerto in ricordo del maestro modenese. Tra questi abbiamo incontrato anche il sindaco di Modena, Giorgio Pighi, che prima di tutto ha voluto ringraziare la famiglia di Luciano: “Senza il loro grande impegno tutto ciò non sarebbe stato possibile; Luciano Pavarotti e Modena hanno un legame storico indissolubile che da 5 anni stiamo cercando di far conoscere e valorizzare il più possibile, anche attraverso questo teatro, a lui intitolato ed interamente dedicato”. Tanti i modenesi che amavano la grande voce del maestro e che hanno voluto omaggiarlo presenziando alla serata, ma tanti anche gli ospiti celebri: il sindaco fiorentino Matteo Renzi, letteralmente preso d’assalto da fotografi e giornalisti, Il comandante dell’Accademia con il Sottosegretario del Ministero degli affari Esteri Staffan de Mistura, il quale ha voluto omaggiare il maestro lasciando un messaggio di ricordo e affetto nella postazione allestita da Ferrero (partnership della serata). Grande attenzione ha ricevuto l’ingresso di Nicoletta Mantovani accompagnata dalla figlia Alice: la Mantovani infatti, con la “Luciano Pavarotti Foundation”, è stata una delle prime organizzatrici della serata e ha fortemente voluto che giovani talenti della musica “alta” fossero parte attiva del concerto, proprio perché “Luciano avrebbe voluto così”.

I protagonisti del Luciano's Friends

IL CONCERTO - Ore 21.10: L’intermezzo di Mascagni dall’opera “L’amico Fritz” da inizio alla serata. L’orchestra, diretta dal maestro Fabrizio Maria Carminati ci introduce nel mondo dell’opera, nel mondo di Luciano. Al termine dell’esibizione le parole del maestro Pavarotti riecheggiano in tutta la sala: “Nel nostro mondo bisogna essere con la bava alla bocca, bisogna diventare critici di se stessi”. Ed è su queste parole che entra, a sorpresa l’attore Giancarlo Giannini, che con tono sommesso ed emozionato legge “Cara Alice..”, lettera alla figlia più piccola, presente in sala. “L’unico luogo dove si parla una sola lingua, quella universale, è la musica”, legge Giannini che continua il suo intervento con un elogio alla nostra città “Cara Alice – dice il maestro - ho girato il mondo, ho conosciuto re e regine, ma mi bastava tornare e vedere il Duomo per sentire di che pasta ero fatto”. E non mancano i riferimenti agli scopi di Luciano e alla sua vera essenza: “Avevo questo desiderio: far conoscere il bel canto a più gente possibile, senza quella divisione spocchiosa tra canto alto e canto basso”. E questa “barriera”, questa “spocchiosa divisione” tra i due canti diventa quindi la base su cui strutturare la serata: musica popolare e musica lirica a confronto. E’ così che inizia il concerto, quello vero, presentato da Fabio Fazio che introduce i giovani talenti lirici a cui Luciano tanto teneva, con qualche aneddoto della sua vita. Si parte con “Che gelida manina”, cantata dal tenore Marco Frusoni, aria legata al debutto di Pavarotti avvenuto il 29 aprile 1961; si continua con “Ah, mes amis”, interpretata da Julien Dran, brano importante per la carriera di Pavarotti che nel 1966, a Londra riuscì per la prima volta ad eseguire nove DO di petto suscitando l’ovazione del pubblico. Julien Dran ci prova, la sua vocalità è buona, è giovane e può ancora crescere, ma i DO di petto faticano ad uscire. E via con le arie tratte dal Rigoletto, Dall’Elisir D’amore, Dai Puritani, da Tosca…che segnano il debutto di questi giovani artisti, visibilmente emozionati, indubbiamente vocalmente talentuosi ma un po’ “impacciati” nella presenza scenica, forse per la giovane età o forse per l’evidente emozione: non c’è dubbio però che si continuerà a sentir parlare di loro, le premesse sono certamente ottime. Nota positiva per il giovane Alessandro Scotto di Luzio che nell’interpretazione di “Una furtiva Lagrima” di Donizetti, fa sognare, si guadagna qualche “bravo!” e siamo certi si aprirà ad una carriera di tutto rispetto. Assente per una caduta la grande soprano Montserrat Caballè, che manda le sue scuse e assicura la sua presenza al prossimo evento. 

I BIG - Si parte con Andrea Bocelli, accompagnato dalla soprano Simona Todaro, che insieme ad alcune giovani promesse della lirica eseguono un estratto dal III atto della Boheme: emozionante e suggestiva esibizione al quale il pubblico dedica un lungo e caloroso applauso. Sul palco si alternano Ennio Morricone, Zucchero, Elisa, Jovanotti, Jeff Beck: ognuno di loro racconta al solito composto ed educato Fabio Fazio il suo rapporto con il maestro e qualche aneddoto. Il maestro Ennio Morricone sceglie di eseguire il “Tema di Deborah” tratto da “C’era una volta in America” perché “avrebbe dovuto cantarla in una nuova versione di questo brano, ma non ha fatto in tempo”. Ed eccoli i vecchi amici del Pavarotti&Friends: Zucchero duetta virtualmente con Luciano nella sua celebre “Miserere” (brutto vederlo con il testo della canzone davanti, come se non ricordasse ciò che l’ha portato al successo); Jovanotti racconta del primo incontro telefonico con il maestro “Sono Luciano Pavarotti – mi disse- e io incredulo pensavo fosse uno scherzo”. Al saluto di “Viva Pavarotti”, Lorenzo Cherubini esce per far spazio ad Elisa che ricorda il primo incontro con Luciano come un momento “di grande ansia, ma poi mi calmai quando vidi che a fianco a sé aveva uva e parmigiano”. Un video di Lucio Dalla proiettato in sala racconta come “con questa canzone siamo diventati amici, e questa è la 'nostra' canzone”: e così parte l’introduzione di Caruso, suonata dal chitarrista Jeff Beck che ha recentemente omaggiato il maestro incidendo nel suo ultimo disco il “Nessun Dorma”. La serata si conclude con l’esibizione di “Buongiorno a Te”, cantata dai giovani tenori, un inno al maestro.. La chicca finale: la consueta esibizione di Luciano Pavarotti, proiettata in sala, che si guadagna scrosci di applausi e un “tutti in piedi” da pelle d’oca. Ma è con le parole di Alice, la figlia di appena 9 anni del maestro, salita sul palco che vogliamo davvero concludere: “Grazie a tutti di essere venuti qui in questa serata”: una vera padrona di casa e un bel regalo per il suo papà.

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