TSAR e Kaos India sul palco de La Tenda
Mercoledì 16 Luglio, dalle ore 21:30, all'Estatoff di Via Morandi il secondo appuntamento dei live infrasettimanali organizzati dall'Associazione culturale STOFF e l'Associazione Intendiamoci per far conoscere in anteprima il meglio dell'underground locale.
Questa volta, i protagonisti sono i Kaos India e gli TSAR. L'ingresso è gratuito con tessera stoff.
I Kaos India si sono formati a Modena nel 2011 dall’unione di quattro musicisti ormai da tempo presenti sulla scena live emiliana. Ognuno di loro proviene da esperienze musicali differenti, nonostante ciò, sono riusciti a fondere le loro diversità stilistiche, senza creare soluzione di continuità nel tessuto creativo. La loro musica origina dalla contaminazione continua tra i quattro e dalla condivisone delle esperienze come band, e come amici.
Scopo principale del loro sound è trasmettere questa fusione di cuore e spirito. In fase di composizione, per ogni brano è data molta attenzione alla creazione di atmosfere particolari, che rimandino a stati sensoriali ed emozioni, liberamente interpretabili dall'ascoltatore. Con l'omonimo EP hanno ricevuto le prime attenzioni da parte delle riviste di settore. Ora presentano all'Estatoff il nuovo album "The Distance Between", un mix di psichedelia e noise.
Gli TSAR nascono quando Zanna e Meghe, provenienti dall'esperienza Bitch (rock band modenese con cui hanno girato in tutta Italia fra il 2001 e il 2008) si uniscono a Marcello Benetti, Vince Zio e Federico Ansaloni per dare vita a una nuova band che trae ispirazione in uguale misura dalla scena alternative rock anni '90 e dal rock'n'roll più classico e intriso di blues di '60/'70iana memoria. Ancora una volta, come per i Bitch, l'uso della lingua italiana gioca a favore dell'originalità della proposta.
Il primo full-lenght degli TSAR, "12 Cose Divertenti Che Non Devo Fare Mai Più", è una collezione di pezzi la cui composizione spazia dall'inizio della band, quando gli TSAR erano ancora solo un'idea nella mente di Zanna e Meghe, alle sessioni acustiche sul divano di casa di Zanna non appena l'ingresso di Marcello nel progetto ha permesso uno sviluppo lirico oltre che strumentale, alle prime jam con la formazione completa nello studio personale del gruppo.
L'autoproduzione è un passo naturale per un gruppo che fa del fai-da-te e della passione per la parte più pratica del suonare uno dei credo personali, dando così sfogo e completa libertà al flusso creativo che parte dalla scrittura di un pezzo e arriva al suo mixaggio. Non c'è pretesa di perfezione e di assoluta matematicità ma piuttosto la sterilità dell'apporccio odierno lascia totalmente spazio a un vibe più rolling stoniano in cui la spontaneità è parte del groove generale di un pezzo. La parola d'ordine del disco è probabilmente "eclettismo", sono molte e diverse le atmosfere che si respriano fra i 12 pezzi; le citazioni e derivazoini tipiche del genere sono sempre dominate da una personalità indiscutibile propria della band, che tutto ha cercato di fare tranne che un disco omogeneo.