Spettacolo di Capodanno, diretta tv con Paolo Belli dal Teatro Comunale
Visto il periodo di distanziamento forzato, Modena ha scelto di spostare il tradizionale momento del Capodanno pubblico dalle piazze del centro alla televisione, accogliendo una proposta dell’agenzia di spettacoli Studio’s che, a sua volta, ha individuato per la produzione televisiva Trc. L’emittente locale trasmetterà l’ultima serata dell’anno in diretta dal Teatro comunale a partire dalle 21.30 circa fino a dopo gli auguri e gli “stappi” della mezzanotte di San Silvestro.
L’iniziativa, promossa dal Comune con la Fondazione di Modena e in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale, avrà come sempre al centro la musica, linguaggio prediletto da una città che, come sostengono in diversi, “ce l’ha nel Dna”.
L'organizzazione della serata è solo all'inizio, ma il fulcro sarà la diretta, a porte chiuse e in massima sicurezza sanitaria, dal Teatro Comunale Luciano Pavarotti. Da lì andrà in onda, dalle 23 circa, un concerto spettacolo con Paolo Belli e la sua Big Band dedicato a Modena e ai Modenesi.
Prima, durante e dopo altri artisti modenesi della musica, tra i quali Alberto Bertoli, Modena City Ramblers e Nomadi (i nomi che hanno già assicurato il loro contributo), interverranno con brani eseguiti e filmati in alcuni dei luoghi della cultura attualmente chiusi al pubblico per accendervi di nuovo una luce: Palazzo dei Musei, Palazzo Santa Margherita, il sito Unesco di piazza Grande e altri. Persone e personaggi modenesi interverranno con riflessioni e auguri e il pubblico da casa potrà interagire inviando messaggi e immagini attraverso i social network, messaggi che saranno ritrasmessi dai conduttori della serata Andrea Barbi e Alessandro Iori di Trc’. Partecipare a distanza e interagire con messaggi potrà consentire così la narrazione collettiva di una notte di Capodanno fuori dall’ordinario.
“Dire ‘far festa’ oggi può sembrare fuori luogo – spiega Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura – e al massimo, nel rispetto di chi ha sofferto e soffre per la pandemia, si potrebbe dire ‘Fare la festa al 2020”, che non lascia certo buoni ricordi. Il nostro intento è coinvolgere la comunità dei modenesi e delle modenesi in un abbraccio virtuale offrendo loro anche immagini dei luoghi d’arte e cultura oggi inaccessibili con i loro tesori. E dare così, cosa che ci sta particolarmente a cuore, una occasione di lavoro ai cosiddetti ‘invisibili’ dello spettacolo: tecnici audio, tecnici video, musicisti, artisti”.