Stefan Anton Reck dirige la Filarmonica Toscanini al Comunale
Stefan Anton Reck si esibirà al Teatro Comunale Luciano Pavarotti il 6 dicembre 2018 alle 20.30 alla direzione dell’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini. Dopo il febbraio 2016, il direttore ritorna a Modena per una nuova interpretazione mahleriana, questa volta della Sesta Sinfonia, da molti anni assente dai cartelloni del Teatro. Reck è noto a livello internazionale come profondo conoscitore della musica di Wagner, Mahler e della seconda Scuola di Vienna. Nato a Baden-Baden, ha vinto nel 1985 il primo Concorso internazionale di direzione d’orchestra “Arturo Toscanini” ed è stato invitato dal Tanglewood Music Festival per perfezionarsi con Seiji Ozawa e Leonard Bernstein. È stato a lungo assistente di Claudio Abbado dirigendo la Mahler Chamber Orchestra e la Gustav Mahler Jugendorchester. La sua carriera lo ha visto sul podio di teatri di prestigio come la Semperoper di Dresda, la Bayerische Staatsoper di Monaco, la Los Angeles Opera, la Fenice di Venezia, il New National Theatre di Tokyo, i teatri dell’Opera di Amburgo e Francoforte. È stato anche direttore musicale del Teatro Massimo di Palermo dove ha diretto, fra altre importanti produzioni, La voix humaine di Francis Poulenc con Raina Kabaivanska.
Abituale ospite delle stagioni del Teatro di Modena, la Filarmonica Toscanini è attiva nella propria stagione presso l’auditorium Paganini di Parma e in regolari tournée internazionali. Dal 2006 a oggi si sono avvicendati, quali direttori principali, Kazushi Ono, Vladimir Jurowski, Carlo Rizzi, Tugan Sokhiev, Juraj Val?uha, Tomas Netopil, Rinaldo Alessandrini, Michele Mariotti, Wayne Marshall, Pietari Inkinen, Roberto Abbado, John Axelrod, James Conlon e Francesco Lanzillotta. Direttore principale, da settembre 2017, è Alpesh Chauhan.
Gustav Mahler fu celebre in vita soprattutto come direttore d’orchestra prima di diventare un protagonista storico del repertorio sinfonico. Si dedicò intensamente alla composizione orchestrale tra il 1884 e il 1910, pubblicando nove sinfonie che per la loro struttura innovativa e per la loro inquietudine costituiscono uno specchio perfetto della crisi di quegli anni. La Sinfonia n. 6 fu abbozzata nelle estati del 1903 e del 1904, strumentata nel 1905, eseguita per la prima volta a Essen sotto la direzione dell’autore nel maggio 1906 e pubblicata nello stesso anno in tre diverse versioni. L’autore stesso la definì ‘tragica’ e suggerì un intento programmatico affermando: “La mia Sesta proporrà enigmi la soluzione dei quali potrà essere tentata solo da una generazione che abbia fatto proprie e assimilato le mie prime cinque Sinfonie”. L’idea di un messaggio filosofico e i riferimenti personali per questa opera monumentale vennero ribaditi da Alma, la moglie del compositore, che nelle sue Memorie scrive: “Estate 1904, Maiernigg, bella, felice, senza conflitti. Alla fine delle vacanze Mahler mi suonò la Sesta Sinfonia. Salivamo a braccetto nella sua casupola nel bosco, dove eravamo sicuri di non esser disturbati. Nell'ultimo tempo descrive se stesso e la sua fine o, come ha detto più tardi, quella del suo eroe”.