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I bassorilievi di Notre-Dame e lo scultore che si ispirò al Duomo di Modena

La storia di uno scultore lombardo avrebbe cambiato per sempre i bassorilievi di Notre-Dame grazie ai suoi studi sull'arte di Wiligelmo

Ieri sera i nostri occhi hanno visto ciò che mai avremmo immaginato, una delle chiese più famose del mondo prendere fuoco e crollare. Uno squarcio nella storia europea, che affonda le sue radici nel Duomo di Modena, e forse non tutti lo sanno. Infatti, i lavori per l'edificazione della cattedrale di Notre-Dame, dedicata appunto a Nostra Signora, iniziarono nel 1163, ovvero 64 anni dopo quella del Duomo di Modena. E allora quale sarebbe il collegamento tra i due edifici?

LE IMMAGINI E IL RACCONTO DA PARIGI

In realtà si tratta di un collegamento molto forte, che avvicina molto più Parigi e Modena di quanto pensiamo, infatti la nostra storia inizia con Benedetto Antelami, un lombardo collegato alla scuola di Nicola Pisano, ma ancor più del Wiligelm, lo scultore del Duomi di Modena. Infatti l'artista dopo essersi formato tra Parma e Modena, iniziò il suo lavoro all'estero. Si tratta di una pratica molto diffusa all'epoca, in cui gli architetti viaggiavano tra Francia, Italia e Germania per apprendere e a volte rubare le idee altrui.

Antelami fece similmente quando si presentò in Francia e lì iniziò a portare quanto appreso in Emilia nella cattedrale di Chartres, la porta Sainte-Anne, ma anche la cattedrale di Notre-Dame a Parigi. In questo luogo l'artista avrebbe lasciato il suo segno, educando gli scultori parigini all'arte emiliana che aveva appreso, tenendo come esempio quel Duomo di Modena che già da 64 anni lasciava a bocca aperta gli artisti di tutta Europa. 

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