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Storchi e Passioni, tutti gli spettacoli della stagione teatrale 2019/20

Le produzioni Ert

Inaugura la stagione 2019-2020 del Teatro delle Passioni il debutto assoluto di Tutto fa brodo dal 15 al 27 ottobre. Lo spettacolo vede in scena quindici giovani attori, in una produzione collegata al corso Perfezionamento attoriale internazionale, cofinanziato dal Fondo sociale europeo, Regione Emilia-Romagna. Nello spettacolo i giovani interpreti si confronteranno con il linguaggio di Laika, sospeso fra cultura del cibo e “teatro dei sensi”, inteso come luogo di creazione di un’identità comunitaria attraverso la convivialità.

Al Teatro Storchi Christoph Marthaler presenta in prima nazionale il 9 e 10 maggio il suo nuovo lavoro Das Weinen (Das Wähnen). Un mare di lacrime. Verso la fine degli anni ’80, l’artista Dieter Roth affidò uno dei suoi lavori letterari ad un giovane musicista svizzero. Si trattava di un libro realizzato in uno strano formato verticale, intitolato Das Weinen. Das Wähnen (Tränenmeer 4). Il destinatario di questo regalo era lo stesso Christoph Marthaler. Da quel momento in poi, fu lui a portare il libro di Roth da Zurigo a Basilea, da Basilea a Parigi, da Parigi ad Amburgo. Un testo che va controcorrente rispetto all’attuale tendenza politica alla specificità e all’isolamento.

Sempre in tema di confini, dopo il successo di Fedra prodotto da ERT nel 2015, tornano insieme in scena Laura Marinoni e Fabrizio Falco con un testo oggi profetico Arizona, dal 29 ottobre al 10 novembre al Teatro delle Passioni. Un testo di Juan Carlos Rubio sugli integralismi europei e sui confini; un invito a riflettere sul nostro tempo e sulle nostre paure.

Nell’ambito del progetto Elias Canetti. Il secolo preso alla gola, ERT metterà in scena due testi dell’autore premio Nobel per la Letteratura nel 1981, capace di fotografare con sconcertante attualità la società di oggi. Il primo, Nozze, debutterà in prima assoluta al Teatro delle Passioni dal 7 al 15 dicembre: alla sua prima regia, Lino Guanciale dirigerà questo testo sul crollo dell’Europa. Il secondo, La commedia della vanità, sarà in scena in prima assoluta al Teatro Storchi dal 27 novembre al 8 dicembre: dopo La resistibile ascesa di Arturo Ui, un’analisi delle motivazioni economiche hanno portato Hitler al potere, Claudio Longhi dirige ora il testo di Canetti che ritrae l’incubo di una dittatura nascente acclamata a gran voce dalla massa.

Filosofo e scrittore sloveno, uno dei più rinomati intellettuali del panorama mondiale, per la sua prima opera teatrale, Slavoj Žižek sceglie la tragedia classica Antigone, in prima nazionale il 26 e il 27 febbraio al Teatro Storchi. Una reinterpretazione del mito classico che Žižek stesso specifica essere un esercizio etico e politico, alla maniera di Bertolt Brecht. Un’analisi approfondita del sistema Europa oggi che potrebbe aprire una prospettiva sulla crisi europea, su quella dei rifugiati, sulla Brexit e sulla costruzione di muri.

Dal 17 al 22 dicembre una prima assoluta al Teatro delle Passioni: Giorgina Pi, regista romana che negli ultimi anni ha lavorato intorno ai testi di una delle più importanti autrici della drammaturgia mondiale, l’inglese Caryl Churchill, sceglie di confrontarsi con la rapper, poetessa e scrittrice Kate Tempest per il suo nuovo spettacolo Wasted. I protagonisti della “waste land” ritratta dall’artista inglese sembrano parlarci di oggi: mai abbastanza giovani, mai abbastanza vecchi, sembrano destinati a non essere mai all’altezza.

Oltre ai temi aderenti al nostro presente, un altro filo conduttore può essere rintracciato all’interno della stagione 2019/2020 ed è quello del rapporto fra teatro e filosofia. Enzo Vetrano e Stefano Randisi saranno registi e interpreti di Quando la vita ti viene a trovare. Dialogo tra Lucrezio e Seneca in scena al Teatro delle Passioni dal 17 al 29 marzo. Autori necessari non solo perché hanno segnato la storia del pensiero europeo, ma soprattutto perché simboli di due concezioni rivali del mondo, al latinista e autore del testo Ivano Dionigi è sembrato naturale far incontrare Lucrezio e Seneca nella forma ravvicinata e viva del dia-logo, dove la parola e la ragione (logos) dell’uno incrociano e attraversano (dia-) la parola e la ragione dell’altro.

Dopo Operette morali da Giacomo Leopardi, Fondazione Collegio San Carlo ed ERT Fondazione continuano la loro ricognizione triennale degli affascinanti paesaggi del pensiero filosofico moderno con Stati e Imperi della luna di Savinien Cyrano de Bergerac, in scena dal 20 al 22 dicembre presso il Teatro della stessa Fondazione Collegio San Carlo. De Bergerac ci trasporta fin sulla luna, richiamando alla mente le dissacranti parabole di Luciano di Samosata e anticipando di qualche decennio i celebri Viaggi di Gulliver.

Continua l’indagine di Carmelo Rifici sugli archetipi dell’inconscio collettivo: dal 2 al 5 aprile al Teatro Storchi va in scena Macbeth, le cose nascoste. Lo spettacolo è una riscrittura del testo shakespeariano, frutto dell’incontro e del dialogo fra due psicanalisti junghiani, Giuseppe Lombardi e Luciana Vigato, e la compagnia diretta dal regista e direttore di LuganoInScena.

Seguendo la tendenza del momento di riallestire spettacoli del passato nel nostro presente, dal 31 marzo al 11 aprile al Teatro delle Passioni va in scena La Rivolta degli Oggetti. Lo spettacolo originariamente ha debuttato nel 1976, anno di costituzione della Gaia Scienza, una delle storiche compagnie italiane fondata da Giorgio Barberio Corsetti, oggi direttore del Teatro di Roma, Marco Solari e Alessandra Vanzi. Dopo oltre quarant’anni torna in scena lo spettacolo che ha affascinato fin da subito pubblico e critica.

Spazio anche alla nuova drammaturgia: in veste di autore e regista, dal 3 all’8 marzo Emanuele Aldrovandi allestisce al Teatro delle Passioni Farfalle, spettacolo tratto dal testo vincitore del Premio Hystrio 2015 e prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione, Associazione Teatrale Autori Vivi – compagnia nata proprio con l’obiettivo di mettere la drammaturgia contemporanea al centro del processo di creazione di uno spettacolo -, e Teatro Elfo Puccini.

Teatrino Giullare metterà in scena al Teatro delle Passioni dal 12 al 24 novembre Menelao. Firma la drammaturgia Davide Carnevali, che con questo testo si è aggiudicato nel 2016 la menzione speciale della giuria alla prima edizione del Premio Platea.

Dal 14 al 16 febbraio sempre al Teatro delle Passioni, Luca Carboni, che il pubblico di Modena ricorderà nel cast di 1984 prodotto nella scorsa stagione da ERT, e Gabriel Da Costa debutteranno in prima assoluta con lo spettacolo Get your shit together. Esercizi di approssimazione per umani. Partendo dai “glitch” (immagini deformate dall’errore digitale o analogico), i due artisti si concentreranno sull’errore e sullo stato di agitazione che questo provoca.

Torna a collaborare con ERT Pietro Babina: il Teatro delle Passioni ospiterà il debutto assoluto del suo nuovo spettacolo Alla voragine (Là dov’è l’ingresso, è anche l’uscita) in scena dal 28 aprile al 10 maggio. In una sorta di variazione di Finale di partita, due attori in scena si confronteranno e rifletteranno attorno all’idea di fallimento.

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