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Cultura

Orazio Giannone chiude il ciclo "I Delitti del Duomo di Modena" con il terzo capitolo della saga

Per gli amanti della serie di gialli di Orazio Giannone ambientati a Modena arriva l'amara notizia della fine della trilogia con l'uscita dell'ultimo romanzo "Il reflusso del male"

Il giallista fioranese Orazio Giannone ha certamente lasciato il segno nel giallo modenese con la trilogia "I Delitti del Duomo di Modena", che vede con l'ultimo romanzo "Il reflusso del male" la sua conclusione. Abbiamo pertanto intervistato lo scrittore per capire cosa aspettare dalla sua ultima opera:

Orazio siamo giunti al terzo ed ultimo capitolo della saga, come ti è sembrato chiudere questa esperienza?

In realtà questa esperienza, almeno dal punto di vista della scrittura, l'avevo già conclusa nel 2012, infatti, ero partito a scrivere il primo romanzo l'anno precedente e ho proseguito fino al terzo capitolo della serie quasi ininterrottamente. Non amo lasciare a metà le storie e così mi sono concentrato a scrivere questa serie tutta insieme, anche perché in realtà è un'unica grande storia. L'emozione di pubblicare l'ultim capitolo della saga tuttavia non è mancata, considerando che ho iniziato nel 2012 con il primo romanzo, nel 2019 con il secondo e nel 2020 con il terzo direi che si conclude anche un mio modo di comunicare la città di Modena. Sono stati certamente anni intensi e questo romanzo doveva arrivare a conclusione.

Il tuo modo di comunicare Modena ha raccolto ampi consensi in città anche grazie al tuo film e alla donazione all'Associazione Angela Serra

E' stata un'esperienza unica quella vissuta con l'Associazione Angela Serra. Ho scelto di destinare i proventi del secondo capitolo del romanzo alla ricerca contro il cancro e alle attività svolte dall'Associazione. E' stato certamente un successo riuscendo a raccogliere, tra il romanzo e il film "Modena, la piccola Venezia" 5.500 euro e sono felice che ci siano stati così tanti modenesi che si sono avvicinati a questo mondo, che si spera non debba mai toccare troppo da vicino se stessi o i propri cari, ma può sempre accadere e sapere che si ha scelto di contribuire è fondamentale.

Perché il terzo romanzo si chiama "Il Reflusso del Male"?

Titolo e copertina non possono certo lasciare indifferenti, ma io credo che la comunicazione debba essere sincera e forte. Il Duomo di Modena che va a fuoco è solo una delle vissicitudini all'interno del romanzo, che questa volta esplora due momenti storici, ovvero la seconda metà del novecento modenese e la storia degli Etruschi. Infatti, attraverso il romanzo i protagonisti scopriranno le vere e antiche origini della città e del suo più grande segreto. Peccato che come sempre quando qualcosa è potente e segreto, c'è sempre chi vuole usarla a fini malefici ed è sempre più difficile distinguere chi fa il bene e chi fa il male. Il romanzo mette a dura prova i modenesi con personaggi che deviano la realtà per ottenere sempre più potere.

Il duomo di Modena torna protagonista anche questa volta

Certamente. Il Duomo di Modena non è un personaggio, ma il vero protagonista di questa saga, e devo essere sincero questa volta svelerò ancora più segreti, molti dei quali credo che la maggior parte dei modenesi non conosca. Tuttavia, ogni segreto svelato comporta delle conseguenze e la città di Modena dovrà affrontare prove molto più dure rispetto ai due precedenti romanzi, vedremo come e se ne sarà capace.

Hai altri progetti in mente?

La voglia di creare storie non si ferma mai, tuttavia la saga de "I Delitti del Duomo di Modena" doveva finire con il terzo romanzo e quindi rimane un gioiello che credo sarà letto anche nel futuro prossimo. Ora mi sto concentrando sugli altri miei progetti, e in particolare un romanzo che ho finito da tempo di genere fantascientifico ambientato a Torino e un altro che invece sto concludendo che vede protagonista Milano.

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