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Docu-film Bella Ciao. La vera storia del canto popolare più famoso al mondo

Tra pochi giorni Ala Bianca vivrà un’altra esperienza significativa rispetto al suo rapporto con canzone popolare e lo farà con un’opera che riguarda il canto più iconico nel suo genere: Bella Ciao. Il 25 ottobre History Channel trasmetterà in prima visione assoluta il docu-film Bella Ciao, co-prodotto da Millstream Films and Media ed Ala Bianca Group srl

Ala Bianca nasce nel 1978 come casa editrice musicale ma è qualche anno dopo, quando Toni Verona, uno dei soci fondatori, decide d’impegnarsi direttamente nella società, che prende le mosse l’attività discografica.
È la seconda parte degli anni ‘80, è il periodo in cui esplode la “dance Made in Italy” e Ala Bianca, pur mantenendo ben solida la parte editoriale, esplora il genere producendo brani che raggiungono il successo internazionale. Lavoro e riconoscimenti permettono all’etichetta di crescere, ampliare la visione e le proprie prospettive intrecciando partnership in tutto il mondo.
Da allora ad oggi il percorso di Ala Bianca ha affrontato generi diversi, ma con una caratteristica costante: attenzione e cura dei contenuti.

Nei primi anni ‘90 una collaborazione con il Club Tenco ha fatto nascere una collana che ha segnato l’inizio del lavoro in ambito cantautorale con figure di primo piano della scena italiana come Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, Enzo Jannacci ed altri. A seguire le prime produzioni di colonne sonore cinematografiche per film di grande prestigio pluripremiati a livello internazionale. Ma sono l’interesse e l’impegno legato alla canzone popolare che continuano a fare di Ala Bianca un vero e proprio riferimento.

L’accordo di collaborazione con l’Istituto Ernesto De Martino ha orientato il lavoro su un genere di enorme valore storico-culturale e non solo musicale. Un ambito potente e colpevolmente poco considerato in cui è stato possibile dare forma a progetti affascinanti e di riscoperta, come la ri-pubblicazione de I Dischi del Sole a fine anni ’80-inizi ’90 che per l’etichetta ha segnato un passaggio fondamentale.

Tra pochi giorni Ala Bianca vivrà un’altra esperienza significativa rispetto al suo rapporto con canzone popolare e lo farà con un’opera che riguarda il canto più iconico nel suo genere: Bella Ciao.
Il 25 ottobre History Channel (canale 411 di Sky), trasmetterà in prima visione assoluta il docu-film Bella Ciao, co-prodotto da Millstream Films and Media ed Ala Bianca Group srl e patrocinato dall'ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia con la regia di Andrea Vogt.

Il progetto

Toni Verona descrive il progetto come un lavoro affascinante nato da un pensiero inatteso che ha preso forma poco per volta. Un’opera che ha richiesto un’attenta attività di ricerca e che ha incontrato l’entusiasmo di tutti coloro che ne hanno preso parte.
Bella Ciao è un canto che ha attraversato le epoche e le generazioni che nasce durante la resistenza senza esserne “il vessillo” perché quel valore lo aveva già Fischia il vento che era di derivazione russa e che tutti cantavano con quel significato. Bella Ciao rappresenta invece qualcosa che va oltre e che ha assunto il valore che ha oggi perché è prima di tutto un canto di libertà. Unisce, accomuna, fa sentire vicini e diventa patrimonio di tutti perché in quel sentire tutti s’identificano, ha un potere evocativo molto forte ed è il primo canto italiano che acquisisce un’autentica dimensione universale.

Toni Verona ha coinvolto personaggi che attraverso i loro contributi hanno saputo dare sfumature diverse al progetto documentaristico: da Fausto Amodei a Skin, da Giovanna Marini ai Marlene Kuntz fino al presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo, ma il docu-film contiene anche le testimonianze di ex partigiani ed altri studiosi, ricercatori, broadcaster quali ad es Alex Pina, ideatore e produttore della famosa serie Netflix: ‘Casa de papel’

Bella Ciao alterna una parte di carattere più storico e documentale, in cui non mancano suggestioni e spunti d’interesse, come una sorta di “disputa sulle origini” più vicine ai partigiani o alle mondine, con una seconda più dinamica con passaggi e contenuti decisamente sorprendenti che raggiungono perfino la Thailandia.

La grande attenzione che Ala Bianca ha da sempre nei confronti della declinazione visiva di un contenuto musicale ha origine con i videoclip che hanno accompagnato i brani fin dagli anni ‘80, oggi che si vive in un’epoca in cui l’immagine è protagonista il videoclip ha cambiato significato, ma un progetto come questo docufilm è più che mai attuale, esattamente come Bella Ciao.

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