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Cultura

Mostre, musica e narrazioni: gli eventi collaterali del FestivalFilosofia 2021

Processi di costruzione dell'abitudine

Il nostro stare al mondo si situa tra autonomia della libertà e automazione dell'abitudine: abiti, ruoli, routine e codici sono la segnaletica della nostra esistenza 

Nella storia della moda, le tappe più significative di innovazione hanno spesso coinciso con momenti di liberazione per le donne e gli uomini. A Carpi, distretto tessile, con la mostra "Habitus. Indossare la libertà" si raccontano 11 capi iconici che hanno cambiato la storia non solo della moda, ma anche quella sociale e culturale del Novecento (Musei di Palazzo dei Pio, curatori: Manuela Rossi, Alberto Caselli, Luca Panaro, a cura di: Musei di Palazzo dei Pio, presentazione: venerdì 17 ore 19). La performance "Ghiaccio" si presenta sotto forma di tableau teatrali, progettati nella mostra "Habitus", per mettere in risalto il percorso conflittuale della Donna presente nella storia di Barbablù: sottomissione e obbedienza si scontrano con il desiderio di identità e la curiosità diventa il motore fondamentale della ribellione (Carpi, Musei di Palazzo dei Pio, coordinamento: Gigi Tapella, Sara Gozzi, con: FARE Teatro - Teatro Comunale di Carpi, in collaborazione con: Musei di Palazzo dei Pio, venerdì 17 ore 21, sabato 18 ore 18; 21, domenica 19 ore 17; 19) A Modena, invece, l'opera in mostra, in bronzo e porcellana, di Bertozzi & Casoni, "Le porte regali", rappresenta un albero di pesco in fiore con le radici rivolte al cielo, a simboleggiare la liberazione dai vincoli terreni (Modena, produzione: Museo Bertozzi & Casoni). A cura delle Gallerie Estensi, sia a Modena che a Sassuolo sarà presente un intervento site-specific dell'artista Mustafa Sabbagh "Spazio Disponibile. Areare il pensiero prima di soggiornarvi", per offrire una visione sul nostro rapporto con il patrimonio artistico antico, offerto come merce e prodotto di consumo, o viceversa fonte inesauribile per riflessioni su noi stessi e il presente (Galleria Estense di Modena, Palazzo Ducale di Sassuolo, curatori: Federico Fischetti, Fabiola Triolo). 

Il concerto "Per mestiere e per diletto. Johann Sebastian Bach e Benedetto Marcello" evoca l'ambigua coppia antinomica della pratica artistica per il piacere o come attività condizionata dalle necessità di sussistenza e soggetta alla committenza (Modena, Chiesa di San Bartolomeo, con Michele Barchi al clavicembalo, a cura di: Grandezze & Meraviglie, Festival Musicale Estense, sabato 18 ore 21). Rivolgendosi invece alle nuove forme musicali del Romanticismo, il concerto "Robert Schumann: forme in libertà" rappresenterà, con libere interpretazioni e parafrasi jazzistiche, il lungo e complesso lavoro di riflessioni e sperimentazione di composizioni in forma di variazioni inaugurato da Schumann (Modena, Fondazione Gioventù musicale d'Italia, sabato 18 ore 21, Stefano Calzolari al pianoforte, Marc Abrams al contrabbasso, a cura di: Fondazione Gioventù musicale d'Italia - sede di Modena). La mostra fotografica "Autenticità o finzione? L'obiettivo e il ritratto" vuole riflettere sulla libertà creativa del fotografo nel ritrarre le persone, tra stereotipi e ripetizioni, con dieci fotografi per un soggetto, per comporre un collage visivo di nuova identità (Modena, Teatro Tempio - cortile, coordinamento: Chiara Casotti, a cura di: Associazione Tempio, ARTyou, presentazione: venerdì 17 ore 17). Seguirà venerdì 17 alle ore 19, con replica domenica 18 ore 17, il percorso di ascolto "Liberi di essere...Bach & co. Libertà e interpretazione nella musica classica", con Armando Saielli, pianista, per scoprire quali finite o infinite possibilità hanno i musicisti di fronte a uno spartito. Il laboratorio e l'installazione "Pensieri sospesi. Opera collettiva per riflettere sul concetto di libertà" consistono nella realizzazione partecipata di una struttura sospesa di pensieri in libertà, dove i visitatori saranno invitati a condividere personali riflessioni ispirate al tema (Modena, Palazzo Santa Margherita - FMAV, a cura di: Fondazione Modena Arti Visive, sabato 18 ore 16-19, domenica 19 ore 16-19). L'Ennesimo Film Festival, con "Non è l'Ennesimo festivalfilosofia. La libertà che crediamo di avere", presenta 7 corti finalisti, che affrontano il concetto di libertà attraverso il punto di vista soggettivo dei loro protagonisti, di fronte a muri, limiti, confini (astratti o reali) (Sassuolo, Crogiolo Marazzi, a cura di: Tilt Associazione Giovanile - Ennesimo Film Festival, sabato 18 ore 21). 

I giovani volontari AISM organizzano il laboratorio esperienziale "Liberi nella città" in cui i partecipanti avranno modo di vestire i panni di una persona alle prese con le barriere architettoniche più comuni nei luoghi di pubblico accesso (come ristoranti, cinema, musei, ecc.), procedendo poi, attraverso l'utilizzo del portale di condivisione e ricerca di attività accessibili Accessibility4all, a un lavoro di analisi e confronto per arrivare a comprendere che, se ogni luogo fosse reso accessibile, la disabilità smetterebbe di essere tale e si trasformerebbe in semplice differenza (Modena, Monastero di San Pietro - chiostro, a cura di: AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla onlus - Sezione di Modena, in collaborazione con: AISM - Sede Nazionale, sabato 18 ore 10.30-12; 15-16.30).

La pandemia ci ha insegnato che tutto può cambiare da un momento all'altro. Gli scatti di Alessio Romenzi, in "Don't leave me alone", raccontano l'intervento di Medici Senza Frontiere in quattro dei contesti italiani in cui ha agito durante il picco della pandemia della scorsa primavera (Modena, Palazzina dei Giardini - FMAV, a cura di: Medici Senza Frontiere, Fondazione Modena Arti Visive, presentazione: venerdì 17 ore 18 alla presenza dell'artista). Venerdì 17 alle ore 18 ci sarà la presentazione della mostra fotografica "Don't leave me alone" e della campagna #50annidiumanità per celebrare i 50 anni dalla nascita di Medici Senza Frontiere, con una conversazione tra Alessio Romenzi, Claudia Lodesani, Lorenzo Respi (Modena, Giardini Ducali - palco, a cura di: Medici Senza Frontiere, in collaborazione con: Fondazione Modena Arti Visive). Nelle trenta immagini in bianco e nero della mostra di Giancarlo Pradelli "Intersezioni" emergono dettagli e frammenti che svelano l'identità di costruzioni moderne e architetture storiche, in un connubio tra artificiale e naturale, attraverso il lavoro fotografico svolto su Modena durante il primo lockdown del marzo 2020 (Modena, Giancarlo Pradelli Studio). Spesso lo sguardo degli osservatori è legato all'abitudine, intesa come automaticità dell'osservare. Lo sguardo dell'artista, invece, si stacca dall'abitudinarietà, è un modo di osservare istintuale, non reiterato, come le foto di Fulvia Fioroni cercano di mostrarci in "Sguardi. Fuori dall'abitudine", tra eccezioni e variazioni (Sassuolo, Galleria d'arte Cavedoni, curatore: Carlo Alberto Zini, in collaborazione con: Magazzini Criminali Presentazione: sabato 18 ore 18 alla presenza dell'artista e del curatore). Gli artisti Lombardo, Manfroni, Monti, Puzziello, Sarrecchia, Tumminia, Zecchini con la loro mostra "Flight" hanno trovato il modo di liberarsi dall'incubo che ci ha colti all'improvviso nella maniera più consona al proprio essere: evadendo attraverso la capacità di creare, di esaminare il proprio rapporto con la natura, anche umana (Modena, curatrice: Cristina Boschini, a cura di: Ranarossa 3.0, presentazione: venerdì 17 alle ore 18 alla presenza degli artisti e della curatrice). L'essere umano da solo in caduta è l'esito della solitudine e del senso di impotenza di fronte alla pandemia, uno spazio vuoto in cui ci troviamo e che ci permette di percepire la nostra fragilità e impermanenza da una parte, e la necessità di rinnovamento drastico e un senso estremo di libertà dall'altra, come farà vedere l'installazione di Virginia Zanetti "I just want to know who I am" (Modena, AGO Modena Fabbriche Culturali - Chiesa di San Nicolò, curatrice: Chiara Dall'Olio, produzione: Fondazione Modena Arti Visive, in collaborazione con: Traffic Gallery - Bergamo -, ArtVerona - Level 0, venerdì 17 ore 9-23, sabato 18 ore 9-23, domenica 19 ore 9-21). 

Con "Libertà al metro quadro" studenti delle scuole superiori di Modena e provincia che hanno nel tempo partecipato al Progetto Clip del festivalfilosofia potranno aderire a un laboratorio e mettere in scena un loro copione, una drammaturgia composta da personali esperienze sulle dinamiche vissute in quarantena, creando una loro stanza privata; lo spettatore si muoverà in gruppi ristretti, alla scoperta di questi piccoli mondi (Modena, Parco Archeologico Novi Ark, sabato 18 ore 18, domenica 19 ore 16, a cura di: STED, coordinamento: Tony Contartese, Marco Marzaioli, produzione: festivalfilosofia). 

Tramite l'opera fotografica, si evidenziano quelli che sono i limiti alle nostre azioni ma anche le azioni che creano limiti e, infine, le azioni per abbattere i limiti, come emerge in maniera espressiva dall'esposizione di Ascari, Borraccino, Castelli, Federzoni, Gilli "LimitAzioni" (Modena, Centro Culturale G. Alberione, curatore: Gianni Rossi, a cura di: Fotoclub Colibrì BFI, presentazione: venerdì 17 ore 17 alla presenza del curatore e degli artisti). Ai vincoli della malattia e del proprio passato, insieme alle possibilità di reinventarsi ogni giorno con una storia nuova, dimenticando ricordi dolorosi, è dedicato lo spettacolo "Libero di dimenticare. Diario D'Alzheimer" (Modena, di e con: Davide Bulgarelli, a cura di: Università per la Terza Età di Modena, venerdì 17 ore 21). Intorno al tema "libertà" la poesia si esprime fin dai classici, in forme prevalentemente epiche e liriche. Con il reading "S'io posso un dí", sotto la conduzione di Carlo Alberto Sitta, a parlare sarà soprattutto la recente produzione poetica tra USA e Italia, in una ragionata fabulazione dei linguaggi proposti a cura del poeta e critico letterario Paolo Valesio; si traccerà, inoltre, con Raffaella Terribile, un'indagine sullo sviluppo dell'espressione artistica contemporanea nell'iconografia tra USA e Italia (Modena, produzione: Laboratorio di poesia, venerdì 17 ore 15.30-18.30).

La mostra "The Marazzi Years 1975-1985" celebra la collaborazione instaurata tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta tra il grande fotografo emiliano Luigi Ghirri e l'azienda Marazzi, con una selezione di circa 30 stampe sostanzialmente inedite che evidenziano lo svincolarsi dell'artista dai canoni dell'immagine pubblicitaria e di prodotto (Sassuolo, Palazzo Ducale, curatrice: Ilaria Campioli, a cura di: Gallerie Estensi, in collaborazione con: Archivio Luigi Ghirri, Marazzi Group).

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