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Cultura

“Favole al Citofono” il Teatro dei Venti porta i racconti di Rodari a domicilio

Da lunedì 22 marzo il Teatro dei Venti porta i racconti di Rodari a domicilio per mantenere una relazione con il pubblico al tempo dei teatri chiusi. Stefano Tè: “Il Teatro non è chiuso. Le Favole allargano il raggio d'azione a tutta la città, ma restando fedeli alla natura della proposta, perché la poesia è una cura”

Da lunedì 22 marzo le “Favole al Citofono” del Teatro dei Venti allargano il raggio d'azione a tutta la città di Modena, con un nuova modalità collaborativa e la possibilità di sostenere il progetto. ma restano fedeli alla natura della proposta, per curare relazioni di vicinanza e offrire un frammento di teatro a domicilio, nel rispetto del distanziamento.

Ogni prenotazione prevede un minimo di 5 racconti della stessa Favola, da condividere con i vicini di casa, stesso palazzo, stessa via, per favorire rapporti di vicinato, con le storie di Gianni Rodari a domicilio. Le Favole saranno raccontate esclusivamente al citofono, rispettando il senso poetico della proposta artistica.

È possibile prenotare in tutta la città senza distinzione di quartieri.

Il programma

Ogni giorno una Favola diversa.

Cinque storie tratte da “Favole al Telefono” e presentate da altrettanti attori: Lunedì “Un giovane gambero”, con Oxana Casolari, Martedì “La strada che non va in nessun posto”, con Davide Filippi, Mercoledì “Il paese senza punta”, con Francesca Figini, Giovedì “Uno e sette”, Davide Tubertini, Venerdì “La camminata di un distratto”, con Gioele Rossi

Il progetto non è rivolto solo ai bambini, ma a chiunque voglia fare un esercizio di “grammatica della fantasia”.

Dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 18.00-19.00.

Il progetto

Il progetto del Teatro dei Venti, iniziato con successo nel mese di dicembre del 2020, si ispira alle “Favole al Telefono” di Gianni Rodari, a quel rappresentante di commercio che ogni sera, da una località diversa raccontava alla figlia una storia per darle la buonanotte. Le storie durano pochi minuti, ma le performance iniziano quando l'attore o l'attrice varcano la soglia del Teatro per attraversare le strade del quartiere. Dal costume viene fuori una musica che accompagna il tragitto verso il domicilio dello spettatore. Arrivati a destinazione, gli attori suonano il campanello e dopo il "Chi è" di rito iniziano il racconto.

“Ci sono più posti che strade”, come recita Martino Testadura, protagonista di una delle fiabe di Rodari, invitando a esplorare nuovi percorsi, a cercare nuove possibilità espressive. Un progetto che si ispira implicitamente a quella “Grammatica della fantasia”, manuale per inventare storie e dispositivo speciale per uscire dalla routine dell'apprendimento. Una routine che, tra chiusura dei teatri e sospensione delle attività, rischia di colpire duramente il settore dello spettacolo dal vivo.

“Le Favole per noi sono un esperimento poetico – dice il direttore artistico Stefano Tè - che mette alla prova il linguaggio teatrale, senza cercare scorciatoie, senza per forza rifugiarsi in uno schermo. Gli attori percorrono i quartieri a piedi, uno per volta, verso le abitazioni degli spettatori. La performance ha un ampio raggio quindi, anche se è indirizzata a un nucleo familiare attraverso il citofono di casa. Il progetto proseguirà nelle prossime settimane con nuovi appuntamenti, allargando il raggio d'azione, ma restando fedeli alla natura della proposta. Il Teatro non è chiuso, non cede all'abbandono, si prende cura dei luoghi con gesti semplici, ma non scontati. Gesti d’amore, di rispetto e di arricchimento nei confronti dei residenti e di chiunque passi dal quartiere, come l'installazione che abbiamo realizzato di fronte alla nostra sede. Perché la poesia è una cura.”

Favole per scuole  e cra

Le “Favole” sono declinate per diversi contesti e differenti tipologie di pubblico, nelle prossime settimane sono in partenza anche i nuovi appuntamenti delle Favole alla Finestra, con la scala per arrivare fino alle classi delle Scuole Primarie della città, e le Favole al Telefono o su Zoom per gli ospiti di Case per Anziani e altre strutture residenziali.

Il Teatro dei Venti  è una compagnia teatrale attiva dal 2005 nella creazione di spettacoli e nella realizzazione di progetti che accostano creatività e comunità in funzione di una efficace coesione sociale. Con i suoi lavori è stata in tournée in Italia e all’estero, in Francia, Polonia, Serbia, Croazia, Spagna, Romania, Lituania, Germania, Montenegro, Argentina, Taiwan, India. Realizza progetti permanenti in Carcere, presso la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia e la Casa Circondariale di Modena, in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna. Sempre in ambito sociale promuove progetti di Cooperazione Internazionale (Mozambico, Serbia, Senegal) e nel campo della Salute Mentale in collaborazione con DSM-DP dell’ASL di Modena. Dal 2012 cura l’organizzazione di Trasparenze Festival e Residenze, con lo scopo di dare voce alla creatività contemporanea, ai linguaggi della scena teatrale indipendente e alla valorizzazione dei nuovi spazi.  Attualmente è impegnata in tre progetti co-finanziati da Creative Europe, finalizzati alla produzione artistica e alla creazione di buone pratiche di teatro in ambito sociale a livello europeo. Nel 2019 ha prodotto Moby Dick, spettacolo-manifesto che nasce in stretta relazione con le comunità, Premio Rete Critica 2019, categoria progettualità/organizzazione; Premio Ubu 2019 per l’allestimento scenico; spettacolo dell’anno per Krapp’s Last Post, Last Seen 2019.

Non 2020 ha prodotto il film Odissea Web, realizzato con i materiali video raccolti durante le prove da remoto con le Carceri di Modena e Castelfranco Emilia. Nello stesso anno ha avviato il progetto Abitare Utopie finanziato dalla Fondazione di Modena

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