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Cultura

Folklore Modenese | I passatempi dei contadini modenesi, tra canzoni e storie popolari

Il lavoro occupava la maggior parte del tempo dei contadini modenesi, tuttavia non mancano i momenti in compagnia tra musiche e storie e popolari attorno al focolare o all'interno della stalla

La vita contadina non era certo facile da sostenere, infatti si sfruttavano tutte le ore di Sole possibili e in inverno si iniziava a lavorare quando faceva ancora molto buio. Tuttavia, seppur la giornata iniziasse spesso verso le sei del mattino con una colazione sostanziosa, si arrivava a sera sì stanchi, ma anche con la voglia di passare il tempo in compagnia. 

Bisogna pensare che le famiglie contadine erano molto numerose, si potevano infatti contare anche trenta o quaranta persone in una sola casa. Si trattava di piccole comunità che nel tempo si tramandavano canzoni, storie da raccontare e tradizioni. Per quanto riguarda le canzoni popolari esse attingevano sì alle storie popolari, ma a volte c'erano dei veri "cantori" e così le famiglie si radunavano a casa dei vicini per sentirli. Si suonava il flauto, il marrazano, il cembalo e se si era più poveri ci si faceva bastare il battito delle mani a ritmo.

Altrettanto interessante era il momento dedicato alle storie popolari, che erano raccontate dai più anziani, spesso uomini, ai più giovani. Ad essere affascinati da queste storie erano per lo più i bambini che le sentivano spesso per la prima volta, tuttavia da quelle popolari si passava ad integrarle con nuovi dettagli e così accade spesso che se oggi si volessero raccogliere, si scoprirebbe che non sono univoche. I dettagli poi sono stati adattati anche a seconda della zona e così leggende ambientate in luoghi differenti, sono legate da trame molto simili. 

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