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Cultura

Folklore Modenese | Quando a Modena c'era il riparatore di sedie (al Scranèr)

Un lavoro che oggi sarebbe inutile dato che siamo abituati a buttare via gli oggetti vecchi, ma solo un secolo fa era di fondamentale importanza

Nel nostro viaggio tra gli antichi mestieri che fino a un secolo fa erano usuali nel territorio modenese, sicuramente il Seggiolaio o detto più in dialettale Al Scranèr, era uno di questi. Il motivo era molto semplice, se oggi una sedia si rompe si va in un punto vendita e se ne compra una nuova, all'epoca invece si riparava tutto e si riutilizzava tutto ciò che si rompeva. Solitamente il suo era un lavoro itinerante, infatti girava di casa in casa, da paese a paese, cercando qualcuno che fosse interessato a farsi riparare una sedia, sperando che qualcuno avesse una sedia traballante.

C'erano poi i seggiolai più famosi che erano riusciti ad aprirsi una bottega, o ne condividevano una con altre persone, e si mettevano lì a lavorare. Il loro lavoro consisteva sia nella creazione di sedie che nella loro riparazione. Così un buon scranèr si distingueva non tanto per il design della sedia, che all'epoca era inesistente e ininfluente, ma per la sua capacità di scegliere il legno migliore. 

Si dice che il segreto consisteva nell'utilizzare il legno fresco per i pioli e legno stagionato per la struttura portante, ma non solo a volte bisognava creare strutture più resistenti ed ecco che portava con sé rami di alberi e altri più sottili li poteva utilizzare per legare più strette le varie parti. E dato che come abbiamo detto quasi nessuno aveva una bottega di questo tipo, il Seggiolaio era solito inserire nel prezzo l'ospitalità presso il cliente. 

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