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Cultura

Itinerari Modenesi | La via dei Lambruschi della bassa modenese

Un viaggio nella bassa modenese tra i Lambruschi tipici dei territori a nord di Modena

Il Lambrusco è il vino più tipico del territorio modenese, lo è infatti dalle colline alla bassa modenese, e infatti dopo avervi raccontato la Via del Lambrusco Grasparossa vi raccontiamo la medesima cultura ma nella bassa. Questo territorio, che inizia a Carpi e a Sorbara e giunge a Finale Emilia passando per Mirandola comprende due tipologie di Lambrusco, ovvero Sorbara e il Salamino Santa Croce.

Lambrusco di Sorbara

Il Lambrusco di Sorbara prende il suo nome dalla frazione di Sorbara del comune di Bomporto, nel modenese. Coltivato nella zona compresa fra i fiumi Secchia e Panaro, si riconosce in quanto ha un colore vicino al rosa, caratterizzato da profumazioni fruttate e da un sentore di violetta che determina il suo soprannome, ovvero Lambrusco della viola. E qui vi sono due caratteristiche curiose: la prima consiste nel fatto che si tratti di una varietà indigena antichissima esclusiva del modenese e dalle caratteristiche molto particolari; e l'altra riguarda un'anomalia molto particolare, infatti questi vitigni seguono il fenomeno dell'acinellatura, ovvero i chicchi rimangono del diametro di pochi millimetri.

Matilde di Canossa e il Sorbara

Questo Lambrusco è passato alla storia per un episodio davvero molto interessante che vede protagonista Matilde di Canossa nell'estate del 1084. Le truppe imperiali si erano accampate nei pressi di Nonantola, presso l'Abbazia benedettina, costruita nel 753 da Anselmo. Matilde aveva a cuore il destino del proprio territorio e dall'altro non nascondeva il suo ligio sottostare al potere papale. Due concetti che non andavano nella medesima direzione, perché sebbene volesse sradicare il potere imperiale dal nord Italia, dall'altro temeva che lo scontro frontale avrebbe messo a dura prova i suoi territori, che per volere infausto della sorte si trovavano proprio a metà via tra l'impero e il papato. 

Il caldo era incessante e dar battaglia significava ritrovarsi disidratati prima ancor di alzare la spada contro il nemico. Così Matilde pensò di far ristorare i suoi uomini a Sorbara dando loro del buon vino, così che il morale non scendesse. Tuttavia, il caso volle che anche le truppe imperiali avessero avuto un'idea simile. Lo scontro, che Matilde aveva tanto voluto posticipare, pareva destinato ad avvenire per volere della sorte. Tuttavia, fu sempre la sorte che cambiò le carte in campo, infatti per motivi di distanza a raggiungere per primo la località di Sorbara fu l'esercito ghibellino, e quando Matilde arrivò a destinazione trovò i soldati nemici ubriachi e addormentati. Circondata la struttura in cui si erano collocati gli imperiali, Matilde e i suoi uomini uccisero i presenti, che incapaci di prendere anche solo in mano la spada, furono massacrati e i pochi che ebbero le forze per alzarsi si diedero alla fuga.

Lambrusco Salamino

Il Salaimno, così viene definito per lo più, in realtà ha un nome completo di Salamino di Santa Croce. Non tutti sanno che Santa Croce è una località all'interno del Comune di Carpi. E' una zona agricola che prende il nome da una chiesa dedicata alla Santa Croce, che storicamente era un punto di aggregazione tra gli agricoltori locali. Seppur i terreni del Salamino e quelli del Sorbara sono vicini, le caratteristiche dei due Lambruschi li distinguono eccome.

Questa varietà di vitigno ha origine nei terreni della bassa modenese e, come le altre, deriva probabilmente da viti selvatiche che crescevano in maniera spontanea nei colli dell'Appennino. Si riconoce in quanto presenta un colore rosso rubino e dal profumo fruttato ed intenso. Si tratta di uve dai grappoli piccoli, con acini di colore blu-nerastro e dalla polpa succosa, che presenta una leggera sensazione di acidita'.

VIDEO - LA VEDEMMIA DEL SALAMINO

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