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Cultura

Lapidario e Gipsoteca, visite gratuite e kit di arte

Da martedì 9 febbraio in sicurezza e contingentate, gratuite su prenotazione nei giorni feriali con inizio alle 16.30 per i monumenti funebri di Mutina e alle 18 per le opere di Graziosi

Visite guidate gratuite con prenotazione obbligatoria per scoprire o approfondire la conoscenza del Lapidario Romano e della Gipsoteca Graziosi, al piano terra di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino.

Da martedì 9 febbraio i Musei civici di Modena offrono ai visitatori la possibilità di prendervi parte con inizio alle 16.30 per il Lapidario e alle 18 per la Gipsoteca. Sempre nel rispetto delle cautele sanitarie: accesso contingentato (massimo 6 visitatori per la Gipsoteca e 10 per il Lapidario), con mascherina e distanziamento interpersonale. L’opportunità vale da martedì a venerdì, considerato che la “zona gialla” consente l’apertura dei musei solo nei giorni feriali.

Le visite si prenotano all’Infopoint di Palazzo dei Musei al tel. 059 2033125 o via mail palazzo.musei@comune.modena.it. Le guide sono a cura di Mediagroup98. Ai due spazi si può accedere liberamente dal 2 febbraio, nel rispetto delle misure anti Covid: al Lapidario dalle 8.30 alle 19 e alla Gipsoteca dalle 15 alle 19.

Il Lapidario Romano ospita le testimonianze monumentali di Mutina rinvenute nel corso di scavi archeologici urbani dagli anni ‘60 del Novecento a oggi. Nella visita guidata saranno le pietre a raccontare le storie degli antichi Modenesi. L’esposizione è organizzata per nuclei riferibili alle necropoli che si sviluppavano lungo le strade principali di accesso alla città romana, che diventavano vere e proprie vie sepolcrali. Grazie alla lettura delle epigrafi e all’interpretazione delle raffigurazioni scolpite sui monumenti funebri riemergono le vite di importanti “Mutinenses”: la schiava liberata Vetilia Egloge, il centurione Clodio, l’imprenditore tessile Rubrio Stabilio, i due fratelli Samii che intrapresero carriere militari.

Nella Gipsoteca, accessibile proprio dal Lapidario con ingresso sotto il portico, le opere consentono di ripercorrere le fasi salienti della multiforme vicenda artistica di Giuseppe Graziosi (Savignano sul Panaro 1879 – Modena 1942).  Istituita nel 1984, in seguito all’acquisizione di una raccolta di opere scultoree, pittoriche e grafiche dell’artista donata dagli eredi, espone le sculture provenienti dall’atelier del castello di Maranello, acquistato da Graziosi nel 1936, dipinti, disegni e stampe che percorrono le fasi salienti della sua vicenda artistica, dall’iniziale adesione alle tematiche del verismo sociale alle ricerche espressive stimolate dall’esperienza diretta delle opere di Rodin, all’interesse per la vita e per i personaggi del mondo contadino, uno dei temi fondamentali della sua produzione.

Informazioni aggiornate sulle attività dei Musei civici sono disponibili sul sito

Il Palazzo dei Musei è aperto anche al sabato dalle 8.30 alle 13 ed è possibile accedere all’Infopoint del piano terra per informazioni, acquisti presso il bookshop dei Musei Civici e prenotazioni.

Un kit per esercizi d’arte con tutorial online

Si intitola “Alla maniera del Graziosi", un laboratorio "da asporto" per bambini e famiglie collegato alle visite guidate alla Gipsoteca Graziosi di Palazzo dei Musei proposte gratuitamente al pubblico dai Musei civici di Modena, su prenotazione.

Insieme ai percorsi per i “grandi”, i Musei offrono infatti a bambini e famiglie un kit per realizzare un laboratorio direttamente a casa propria, ispirato alle visite guidate alla Gipsoteca. Da martedì 9 febbraio il kit si può chiedere gratuitamente al personale di sala o all'Infopoint di Palazzo dei Musei negli orari di apertura dello spazio che espone le opere dell’artista modenese (dal lunedì a venerdì dalle 15 alle 19).

Un divertente tutorial scaricabile dal canale Youtube dei Musei civici di Modena consentirà a bambini e ragazzi di realizzare il laboratorio in modo autonomo.

Con il kit vengono forniti fotografie e ritagli originali legati all'esperienza artistica di Giuseppe Graziosi, che, assemblati in modi sempre diversi, saranno la base per creare opere d’arte proprio come faceva il maestro modenese.

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