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Cultura

Festival Filosofia. L'agonismo raccontato in 50 lezioni magistrali

Nelle piazze e nei cortili del festival si discuterà di concorrenza e competizione sportiva, conflitti democratici e passioni della rivalità, senza dimenticare che lotta e contesa sono il fondamento tanto della vita biologica, quanto della stessa filosofia

Nelle piazze e nei cortili del Festival Filosofia 2016 si discuterà di concorrenza e competizione sportiva, conflitti democratici e passioni della rivalità, senza dimenticare che lotta e contesa sono il fondamento tanto della vita biologica, quanto della stessa filosofia. Il percorso è stato pensato lungo 5 piste più una sesta dedicata ai classici. 

L'AGONE FONDAMENTALE. La prima pista individua alcune grandi configurazioni della contesa seguendo l'idea di Severino per cui la ”cosa” è concepita dal pensiero greco classico come oscillante tra essere e nulla, ad essere madre di tutte le contraddizioni e di tutti i conflitti. Si passerà da Paola Puppo e Fulvio Ricci che parleranno della responsabilità scientifica di Virgo, al non deterministico di Telmo Pievani, analizzando tramite Enrico Alleva il comportamento animale. Il quale però è legato anche alla mente come si spiegherà Vittorio Gallese nel suo incontro sui neuroni specchio, tuttavia non è da dimenticare l'intervento di Paolo Virno sul valore del "non" nella grammatica, e quello di Roberta de Monticelli sul valore e la dimensione della sfera pubblica.

LA CONCORRENZA. Uno dei perni della vita pubblica nelle società avanzate, da molti ritenuto quello fondamentale, è il principio della concorrenza. Ad affrontare l'argomento saranno Zygmunt Bauman, che ne traccerà lo sfondo discutendo se la disposizione concorrenziale sia connaturata agli uomini o sia un prodotto della cultura. Importante l'intervevento di Stefano Zamagni che mostrerà come essa non coincida necessariamente con la logica dell’interesse privato, mentre Federico Rampini ne mostrerà le implicazioni negli accordi internazionali di liberalizzazione degli scambi. Infine, Michela Marzano  mostrerà come l’esistenza dei singoli sia sempre più gestita in modo manageriale, basando la vita personale su modelli di performance e competizione di matrice aziendale.

POLIS E CONFLITTO. La terza pista tematica si focalizza in primo luogo sul valore che il conflitto può assumere entro la vita delle democrazie liberali, che riconoscono la legittimità dell’avversario politico. Ciò è visibile grazie sia all'intervento di Chantal Mouffe che mostrerà in particolare come il pluralismo conflittuale e negoziato possa beneficiare le democrazie radicalizzandole e sempre a parlare di democrazia sarà Gustavo Zagrebelsky sostenendo che esse necessitano di discordia. Quindi si parlerà dell'emergere di nuovi nemici con Miguel Benasayag che parlerà della pratica del conflitto inteso come base del vivere insieme e Stefano Rodotà che si soffermerà sul conflitto tra diritti che emerge quando i diritti di cittadinanza e quelli di riconoscimento fondati sulla dignità della persona entrano in tensione per effetto ad esempio dei flussi migratori. Di guerra parleranno invece Jea-Luc Nancy ed Umberto Curi

PASSIONI AGONISTICHE. La dimensione agonica dell’esistenza fa leva su alcune disposizione passionali e psichiche che si manifestano sul crinale tra individuale e collettivo, indicando tanto alcune costanti dell’azione umana quanto il portato dell’epoca e delle culture. Attesi gli interventi di Umberto Galimberti che traccerà la fenomenologia della rivalità amorosa ed Elena Pulcini sul valore della democrazia nell'ambivalenza tra comparazione e competizione. . Silvia Vegetti Finzi affronterà invece la questione dell’aggressività soprattutto nei gruppi adolescenziali, collegata con quella dei pregiudizi e delle emozioni incontrollate di Nicla Vasallo. Massimo Recalcati si soffermerà sull’importanza del fallimento, dandone una lettura lacaniana in quel che pare una mancanza agli occhi dell’Io. Infine Marc Augé discuterà il ruolo del pathos nella vittoria e soprattutto nella sconfitta.

LA GARA.  Agòn è fin dalla sua radice luogo di gara, spazio pubblico in cui si compete per primeggiare, per avanzare elevandosi. Carlo Sini mostrerà anzitutto come l’emulazione, cioè la spinta a superare in valore il contendente nella gara. Sule origini greche si soffermerà anche Eva Cantarella per ricostruire il modello educativo che trovava nel ginnasio il luogo di esercizi  tanto atletici quanto intellettuali. Peter Sloterdijk mostrerà
come le differenze connesse al potere e al privilegio si siano trasformate in differenze connesse alle performances di auto-elevazione. Su un piano strettamente etico e antropologico Salvatore Natoli presenterà la lotta in vista della gloria come terreno elettivo delle virtù, mentre Enzo Bianchi darà al tema un’intonazione spirituale. Invece il ruolo del gioco come sfida e azzardo sarà argomento di Pier Aldo Rovatti.  Ellis Cashmore rintraccerà il tema della gara in un fenomeno tutto contemporaneo e mediatico come quello dei talent show, mentre Ulrich Gumbrecht discuterà il valore intrinseco dell’attività sportiva, coincidente con la pura bellezza estetica che si ricerca guardandone le azioni. Infiine, l'allenatore di pallavolo Julio Velasco si soffermerà nella sua Lectio “Rotary” sull’importanza del lavoro motivazionale.

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