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Magner Bein | Perché la noce moscata nei tortellini? Un segreto delle rezdore

Un ingrediente che racconta come vivevano le rezdore di alcuni decenni fa

Quando leggiamo una ricetta la prima cosa che mettiamo in conto sono gli ingredienti e le rispettive quantità, ma pochi si soffermano sul perché vi siano alcuni ingredienti e non altri. Il ripieno dei nostri amati tortellini come sappiamo sono fatti (per quattro persone), secondo la ricetta originale: 100 g di Lonza di maiale, 35 g di Prosciutto di Modena, 35 g di Mortadella dr Bologna, 60 g di Parmigiano Reggiano (consigliato da 24 mesi), 1/2 uovo, sale e noce moscata. Ma perché le rezdore avrebbero dovuto aggiungere la noce moscata?

La noce moscata e’ l’unico prodotto, insieme al sale, a non essere modenese nella ricetta del ripieno dei tortellini. Si tratta infatti di un frutto di un albero tropicale tipico dell’Indonesia, che poi si diffuse anche da noi. Oggi questo frutto è utilizzato per insaporire i piatti, in particolare i primi piatti e le carni, tuttavia il motivo per cui questo frutto e’ presente nel ripieno nostrano e’ legato ad una caratteristica che pochi sanno in quanto ormai abbandonata.

Dobbiamo immaginare che anche solo cento anni fa il più grande problema del cibo era la sua deperibilità in quanto non vi erano frigorifero perciò bisognava trovare sistemi per conservare gli alimenti. La noce moscata ha la caratteristica di coprire gli odori o mal-odori provenienti dagli alimenti che “stanno li da un po’”. Oggi infatti si è ridotta la quantità noce moscata. 

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