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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura Sassuolo

Magner Bein | Il Sassolino, liquore o salume? Una storia enogastronomica di Sassuolo

Due prodotti con lo stesso nome, ma ben distinti. Questo il punto di partenza di un viaggio tra gusti, prove ed errori, ed ovviamente tante leggende, per arrivare ad un salume e ad un liquore famosi in tutta l'Emilia

Molto spesso un prodotto gastronomico è definito con più termini, basti pensare a tigella e crescentina, o tortello dolce e tortello fritto, o chiacchiere e frappe. Tuttavia, esistono due prodotti enogastronomici entrambi noti con lo stesso nome, Sassolino, ma dalle origini davvero diverse, infatti uno è un salume e l'altro è un liquore. 

Sassolino, il salume

E' noto vari termini questo salume, come Manicotto o Cappello del prete, ma anche Sassolino. Si tratta di un prodotto gastronomico con forma a tricorno, che ricorda la foggia del cappello indossato un tempo dai rappresentati del clero. Si tratta di un prodotto, che a differenza dello Zampone tipicamente della bassa, sarebbe nato nell'Alta Emilia, anche forse il secondo ha influenzato la nascita del primo. La sua diffusione nel resto della provincia sarebbe avvenuto dal Cinquecento in poi, e forse anche il termine Sassolino potrebbe indicare il territorio di origine, anche se per altri potrebbe essere nato ancora più in alto, verso Pavullo o persino Zocca. Si preparava mettendo insieme quello che rimaneva dalla lavorazione di altri salumi più pregiati come il Culatello o il Fiocchetto (un insaccato magro), oggi invece è fatto con la parte magra del suino, come nervetti, tendini, cotenne e ovviamente grasso. 

Sassolino, il Liquore

Perché Sassuolo ha dato i natali e il nome al distillato in questione? Secondo i primi documenti a noi leggibili il primo gruppo di lavoro dietro a questo liquore avrebbe avuto origine dal Caonte dei Grigioni. Si trattava infatti di speziali svizzeri che si insediarono a Sassuolo nel 1804 perché in questa terra era comune pesare gli anici stellati cinesi tra i sassi del fiume Secchia. Grazie ai cadetti dell'Accademia Militare di Modena che, provenienti da tutta Italia, si recavano a Sassuolo per il campo estivo e le esercitazioni di tiro, il prodotto acquistò fama anche fuori della provincia ed in altre regioni italiane, pur conservando la tipicità di un liquore di nicchia. Secondo la bibliografia locale furono proprio i cadetti dell'Accademia a dare al liquore il nome poi definitivo di Sassolino.

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