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Cultura

Misteri Modenesi | I 5 luoghi più terrificanti nel centro storico di Modena

Tante sono le leggende e i luoghi modenesi carichi di mistero, quelli che racconteremo si distinguono per essere davvero terrificanti

Come ogni anno la notte del 31 Ottobre è dedicata a questa festa anglosassone di nome Halloween, che non appartiene certo alla cultura modenese. Eppure Modena è davvero ricca di luoghi e leggende che rappresentano le più terribili e spaventose storie che avvennero nella nostra città, fatta di cimiteri nascosti, fantasmi e simboli esoterici. Ecco allora il nostro viaggio nella Modena dell'orrore: 

#1 Le tombe sotto il Duomo

Vi siete mai chiesti perchè il Duomo di Modena si trova esattamente in quel luogo? Effettivamente una motivazione c'è ed è legata alla morte di San Geminiano. Infatti questo santo vissuto nel IV secolo, ovvero durante l'Impero Romano, fu seppellito presso la necropoli romana, ovvero il cimitero all'epoca di Mutina. Quando i modenesi dovettero scegliere quindi dove erigere la prima chiesa dedicata al santo, la fecero presso il cimitero, e così fu per la seconda e poi anche per la terza, ovvero l'attuale Duomo. Perciò uno dei luoghi più misteriosi di Modena è proprio piazza Grande, o per meglio dire, ciò che si trova al di sotto di essa. Infatti, sono state tante le tombe e le lapidi longobarde rinvenute sotto il pavimento del Duomo, tra cui quella della misteriosa Gundeberga.

#2 La Chiesa di San Domenico 

Questo fu il luogo nel quale durante il periodo della lotta alle streghe vennero decise le condanne contro eretici e adori del diavolo. Era infatti compito dei domenicani quello di organizzare le attività dell'Inquisizione. In realtà il luogo preciso in cui era posto il tribunale sembra fosse sotto quello che è oggi l'Istituto d'Arte Venturi, ed infatti sotto di esso si aprono ancora alcuni cunicoli ovviamente chiusi per motivi di sicurezza.

#3 La Croce del Sangue e i Fantasmi di via Emilia

Nel 1159 l'imperatore Federico I conquistò Modena e  mentre lui era in duomo a ricevere la Pasqua, i suoi uomini erano in giro a razziare i contadini e ad uccidere innocenti. I modenesi erano stanchi dei tedeschi e una sera del 1165 alcuni giovani  modenesi si riunirono e prepararono un piano per uccidere gli invasori lungo via Emilia, in un luogo detto "Le Quattro Colonne". Appena i tedeschi arrivarono, i giovani andarono loro addosso con pugnali e picche e li massacrono, per poi prendere le carcasse gettarle nel pozzo per vezzeggiarli ulteriormente. Tuttavia una notte gli stessi videro i fantasmi dei soldati e così, per celebrare le anime die morti, venne innalzata una cappella e sopra di essa fu posta una croce di pietra, detta Pietra, oggi presente nel palazzo dei Musei. 

#4 Tra Kabbalah e Alchimia

Secondo un'interessante studio di Elisabeth Mantovani, Modena fu un  importante studio della Kabbalah ebraica e dell'Alchimia durante il Rinascimento. In particolare fu interessante la storia di Angelo Mordechai, figlio predilietto di Leone da Modena, che era per l'appunto un illustre e discusso alchimista modenese. Mordechai insieme al padre Leone avevano aperto un laboratorio di alchimia insieme a un certo Giuseppe Grillo e 1615, dopo lunghi esperimenti, credettero di aver creato 10 once di argento puro da nove once di piombo e un'oncia di argento. Quello che Mordechai aveva creato era però arseniato di rame. Tuttavia il processo di creazione durò per mesi e il povero Mordechai morì avvelenato dalle esalazioni del composto chimico da lui stesso elaborato.

#5 Preda Ringadora, il destino della città

La Preda Ringadora è quel blocco di marmo rosso veronese di 90 quintali posto in Piazza Grande e si può immaginare che il nome Ringadora derivi dall'Arringa, ovvero il luogo dove uno saliva sopra e poi faceva il proprio discorso, che oggi sarebbe poi il balcone del Palazzo Comunale. Tuttavia fino al 1420 non si hanno notizie a riguardo e in quel caso si parla della pietra non per le arringe ma per una punizione a cui erano sottoposti i debitori insolventi vestiti da penitenti giravano per la piazza tre volte e ogni volta che passavano davanti alla pietra con il sedere scoperto poggiarsi sopra e soffrire, in quanto  la pietra era stata coperta da una sostanza orticante. Tuttavia il vero mistero è legato a ciò che c'è sotto, infatti si parla di una scritta nella  quale sarebbe stato descritto il destino della città. 

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