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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

VIE Festival, la drammaturgia contemporanea in scena dal 1 al 10 marzo

La XIV edizione si svolgerà in diversi teatri tra Modena, Bologna, Carpi, Vignola, Cesena, Castelfranco Emilia

La quattordicesima edizione di VIE Festival, uno dei più importanti appuntamenti dedicati alla scena contemporanea internazionale, prende il via da venerdì 1 a domenica 10 marzo in tutte le città in cui Emilia Romagna Teatro Fondazione programma il Festival, Modena, Bologna, Carpi, Vignola, Castelfranco Emilia, e novità di quest’anno anche Cesena. Una programmazione che guarda al mondo, portando in Emilia-Romagna artisti provenienti da numerose e diverse aree geografiche, a volte simili per storia e cultura, altre molto differenti, spaziando dalle questioni urgenti del vecchio continente, minacciato dalla perdita d’identità e di valori, al panorama politico e sociale dell’America Latina, fino alla tradizione cinese.

Un quadro all’interno del quale si sviluppa un filo rosso che lega le scelte artistiche: una particolare attenzione alla nuova drammaturgia internazionale e nazionale, che si fa strumento nel dare forma alla realtà a noi contemporanea. «Una drammaturgia – come afferma il direttore di ERT Fondazione, Claudio Longhi – cangiante, che nelle sue mille eccezioni sembra volerci dire che il “mondo” d’oggi può ancora essere rappresentato attraverso il teatro».

Quest’anno VIE Festival si svolge in contemporanea con Atlas of Transitions Biennale – HOME, con l’obiettivo di intersecarne la programmazione. Due sguardi, due progetti che, nella loro autonomia e identità, dialogano per dare vita a possibili interazioni tra pubblici, luoghi e proposte artistiche diverse e molteplici nel segno dell’inclusività.

Per la prima volta in Italia arriva il giovane e talentuoso Sergio Blanco, drammaturgo e regista d’origine uruguaiana, francese d’adozione, con El bramido de Düsseldorf, un vertiginoso gioco teatrale sui temi della morte, dell’amore, dell’autofinzione e dei limiti dell’arte.

Dall’Uruguay anche Gabriel Calderón, autore e regista tra i più amati della nuova scena internazionale, con Ex – que revienten los actores in prima nazionale, un testo in cui realtà e fantascienza si mescolano per esplorare il tetro territorio di impunità e responsabilità irrisolte che ancora risuonano nell’attuale sistema democratico, concentrando l’attenzione sulla storia contemporanea del suo Paese, la dittatura e le conseguenze.

Ancora dall’America Latina il collettivo messicano El Arce, che mette in scena Casa Calabaza, un testo di María Elena Moreno Márquez, conosciuta come Maye, una donna che sta scontando una pena di 28 anni nel carcere femminile di Santa María Acatitla per matricidio. Lo spettacolo, diretto dall’attore e regista Isael Almanza, è nato infatti da un progetto di ricerca artistico-giornalistica nelle carceri di Città del Messico.

Tra i grandi nomi del teatro europeo, il regista teatrale e cinematografico ungherese Kornél Mundruczó, che presenta per la prima volta in Italia Imitation of Life, considerato il suo capolavoro e già vincitore di prestigiosi premi internazionali. Lo spettacolo, che prende spunto da un violento crimine realmente accaduto a Budapest nel 2015, offre uno sguardo lucido sulle contraddizioni della società, ungherese e non solo, in cui prevale ogni forma di discriminazione.

Il regista tedesco Falk Richter porta in scena in prima nazionale lo spettacolo I am Europe, che affronta una delle tematiche più scottanti del dibattito politico e sociale, quella dell’appartenenza all’Europa. Un lavoro corale in cui Richter dirige il coreografo Nir de Volff, il drammaturgo Nils Haarmann e un ricco gruppo di performer provenienti da diversi paesi europei.

Dopo il grande successo di Perhaps All The Dragons, presentato a Modena nell’edizione 2016 del Festival, tornano i BERLIN con il loro ultimo spettacolo in prima nazionale, True Copy, storia reale di un famoso falsario d’arte olandese smascherato nel 1994, che per oltre vent’anni è riuscito a ingannare il mondo dell’arte mettendone a nudo l’ipocrisia e il forte legame con il denaro.

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