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Cultura

Vent'anni fa l'addio a Sergio Neri, il "rocker" della scuola modenese

Il ricordo del grande pedagogista nel 20esimo anniversario della scomparsa che ricorre il 18 ottobre. Il suo innovativo pensiero alla base di un prossimo evento sull’inclusione

Modena vanta personaggi illustri non solo nel campo della musica, della tecnologia e dell’enogastronomia. Sergio Neri, uno dei più grandi pedagogisti italiani, è vissuto e ha lavorato proprio nella nostra città. A lui, a cui è intitolato anche il Centro educativo Memo, sono già dedicate diverse scuole e lo sarà anche la scuola innovativa che sorgerà in città nella zona dell’ex mercato bestiame.

Domenica 18 ottobre ricorre il 20esimo anniversario della scomparsa di Sergio Neri e Modena lo vuole ricordare anche con un contributo video (in fondo) e un breve ricordo biografico (“Il Rocker della scuola modenese è ancora e sempre Sergio Neri”). “Intendiamo innanzitutto sottolineare la portata del suo insegnamento che coniuga il piano etico e quello scientifico, perché troppo spesso – afferma l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi - si tende a dare per scontata l’istruzione, rischiando di dimenticare che molte delle conquiste che qualificano la scuola modenese e italiana si devono proprio a Sergio Neri. Ricordarlo vuol dire rendere vivi pensieri che sono di grande modernità ancora oggi. Lo faremo – continua Baracchi - anche nell’iniziativa che stiamo preparando per il 12 dicembre, dal titolo “Oltre il senso comune. La pedagogia di Sergio Neri per innovare l'inclusione”, quando con docenti ed esperti ci concentreremo sull'inclusione a cui Neri ha contribuito particolarmente con idee nuove e dirompenti, partendo dall'idea che non esistono persone non educabili”.

Intellettuale appassionato con una forte vocazione etica fondata sull’ottimismo di un cambiamento possibile sul piano sociale e delle istituzioni scolastiche, Sergio Neri è stato soprattutto un innovatore che, attraverso azioni concrete, ha permesso al nostro territorio di essere all’avanguardia nel promuovere l’integrazione delle persone con handicap. Forte della convinzione che “non esiste persona che non sia educabile” ha riformato il Charitas, favorito l’inserimento di alunni disabili nelle scuole, promosso il tempo pieno come strumento d’inclusione.

Dal suo intenso lavoro di trasformazione delle colonie estive in case vacanza si sono fissati i principi fondamentali per una scuola diversa, più democratica e per l’educazione nel suo insieme: il protagonismo dei bambini e dei ragazzi, l’importanza di avere sempre in mente i loro bisogni, non solo di tipo assistenziale o cognitivi, ma anche emotivi, di relazione e socializzazione, il valore della cooperazione e del rapporto tra pari, l’importanza di favorire l’autonomia, la necessità di formare in modo permanente il personale affinché sviluppi il più alto livello di competenze professionali e, ancora, l’integrazione come leva per andare oltre il deficit, oltre lo svantaggio.

Tutto questo delinea un solido progetto pedagogico della scuola che trova l’espressione più alta nelle scuole dell’infanzia di cui Sergio Neri è stato per anni consulente, contribuendo a delinearne gli orientamenti pedagogici a livello nazionale.

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