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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Ert pronta per la nuova stagione teatrale 22/23 con la direzione affidata a Valter Malosti

Turn and face the strange (Voltati e affronta l’ignoto), verso tratto da Changes di David Bowie, è il manifesto della nuova stagione 2022-2023 di Emilia Romagna Teatro ERT Teatro Nazionale.

Turn and face the strange (Voltati e affronta l’ignoto), verso tratto da Changes di David Bowie, è il manifesto della nuova stagione 2022-2023 di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

«Strange – scrive il direttore Valter Malosti – è l’inconsueto, l’inaspettato, lo sconosciuto o, come lo traduco io azzardando, l’ignoto. Per me significa, e lo dico anche a me stesso, non aver paura dell’avventura che è inscritta in ogni cambiamento. Affrontiamolo».

100 titoli in programma, in 11 spazi teatrali di 4 città della rete ERT: Modena, Bologna, Cesena e Vignola (attendendo la riapertura del Teatro Dadà di Castelfranco), 25 in prima assoluta e 9 in prima nazionale, 23 produzioni esecutive, 23 co-produzioni italiane e 5 internazionali. Questi i numeri della stagione 2022/2023 di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

«Il progetto del direttore Malosti – dichiara il presidente Giuliano Barbolini – approfondisce la vocazione che la Fondazione ERT fin dall’origine si è data, come ente pubblico che è parte di una fittissima rete di relazioni con teatri internazionali e italiani, e cioè sostenere la creazione, nel più ampio spettro possibile di discipline artistiche e di generazioni coinvolte, provenienti da geografie e generazioni diverse, monitorando l’emergente per continuare a produrre opere nel segno dell’innovazione, della multiculturalità e del contemporaneo. Questo, avendo cura di mantenere sempre vivo il dialogo con le istituzioni amministrative e culturali dei territori e con le cittadine e i cittadini che amano e frequentano i teatri, a cui offrire sempre nuove esperienze e occasioni d’incontro con l’arte. Una missione che ERT persegue appunto da sempre, e che nell’attuale contesto storico torna più che mai primaria: rendere il teatro un luogo capace di farsi cassa di risonanza del nostro tempo e lente attraverso la quale leggere e interpretare il mondo»

PNRR  e fondi per i teatri

Il Ministero della Cultura ha premiato Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale finanziando i progetti di riqualificazione energetica di tre teatri gestiti: l’Arena del Sole di Bologna, il Teatro Storchi di Modena e il Teatro Bonci di Cesena hanno superato la selezione del bando in ambito PNRR “Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei”, finanziato dall'Unione Europea – Next Generation EU.

Il Ministero della Cultura ha stanziato 1.385.934,84 euro di contributi a fondo perduto (che coprirà l'80% dei costi previsti), collocando ERT al primo posto di questa virtuosa graduatoria, raccogliendo complessivamente il finanziamento più alto legato al PNRR, primo fra tutti i Teatri Nazionali e i Teatri di Rilevante Interesse Culturale su una platea di 348 progetti sostenuti. A questo contributo si aggiunge il prezioso e indispensabile co-finanziamento dei Comuni interessati, che copriranno il restante 20%.

VIDEO | ERT torna con una ricca stagione 22/23 e novità per i teatri del territorio

Al Teatro Storchi i lavori, del valore complessivo pari a circa € 500.000, di cui € 399.943 oggetto di finanziamento con fondi PNRR e il restante a carico del Comune di Modena, prevedono la sostituzione di tre circolatori di centrale termica con circolatori a motore a inverter e controllo elettronico, di tre ventilconvettori nell’ingresso e nel foyer con altrettanti ventilconvettori dotati di ventilatore con motore ad inverter e di sette boiler elettrici; l’installazione di 150 teste termostatiche sui radiatori esistenti per il controllo della temperatura, la sostituzione di parte dell’illuminazione interna e di parte dei fari di scena con nuovi apparecchi a LED e il montaggio di vetrocamera sugli infissi esterni esistenti. È prevista una riduzione dei consumi del 7,3% di gas e del 30% di elettricità, con il 15% in meno di emissioni di CO2.

«Nell’ambito delle assegnazioni del PNRR – commentano Barbolini e Malosti – Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale esprime grande soddisfazione per aver conseguito un importante riconoscimento dei progetti presentati. Un risultato considerevole raggiunto grazie alla vicinanza e al gioco di squadra con le amministrazioni locali che qui ringraziamo per la passione e la grande competenza».

La danza

La nuova rassegna di danza di ERT, Carne, il focus sulla drammaturgia fisica curato da Michela Lucenti, che è anche artista associata, è stata appena ammessa dal Ministero della Cultura al finanziamento triennale del FUS danza con un alto punteggio di qualità artistica che lascia ben sperare per il futuro contributo.

Carne presenta 29 spettacoli tra italiani e internazionali, di maestri e artisti emergenti, da maggio 2022 ad aprile 2023. Il programma percorre tutto l’arco temporale di un anno con la volontà di integrarsi nella programmazione dei teatri, per avvicinare il pubblico a questo linguaggio, che fonde l’arte coreografica con le altre discipline dello spettacolo dal vivo: una vera e propria sfida culturale per ERT, in un percorso che il direttore Malosti insegue utopisticamente da sempre.

Al grande coreografo ungherese Josef Nadj sarà dedicata una personale di due spettacoli: Omma, con uno straordinario gruppo di artisti africani e il progetto fotografico e performativo Mnémosyne. La nuova creazione dei coreografi di fama mondiale Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane è il primo dei progetti che verranno realizzati nel prossimo triennio con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto.

Vie festival

Dal 7 al 16 ottobre torna l’appuntamento storico di VIE Festival, che si conferma uno dei principali osservatori italiani sulla scena contemporanea internazionale, ospitando compagnie provenienti da tutto il mondo: 13 spettacoli (7 stranieri e 6 italiani) allestiti nelle città di Modena, Bologna, Cesena e Vignola. In questo panorama spicca la presenza dello spettacolo-evento Imagine del grande maestro polacco Krystian Lupa.

Un rapporto particolare tra panorama internazionale e locale è quello realizzato da FUORI! (giugno 2022 – giugno 2023), progetto di ERT, promosso dal Comune di Bologna, finanziato dal FSE - PON METRO Bologna, e curato dalla ricercatrice indipendente Silvia Bottiroli, che pone le artiste e gli artisti stranieri in dialogo con gli emiliano-romagnoli, per costruire un percorso di creazione partecipata dedicato agli adolescenti e alla cittadinanza di Bologna, nell’ambito di un più ampio progetto integrato di welfare culturale, con finalità inclusive e di promozione delle relazioni sociali sia sul territorio cittadino che metropolitano.

Dopo Nightwalks with Teenagers della compagnia canadese Mammalian Diving Reflex realizzato nel quartiere Navile-Pescarola con un gruppo di adolescenti, a ottobre è attesa la grande festa d’apertura con Uccelli di Marco Martinelli, una rilettura da Aristofane creata insieme a sessanta adolescenti di Pompei, Torre del Greco e Bologna.

"COME DEVI IMMAGINARMI" - progetto teatrale e di ricerca dedicato a PIER PAOLO PASOLINI

In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, ERT realizza il progetto "Come devi immaginarmi", ideato dal direttore Valter Malosti insieme al critico d’arte, scrittore e accademico Giovanni Agosti, che aspira a condurre un confronto diretto con l’opera del grande poeta bolognese, sfuggendo alle più facili e corrive mitologie del maledettismo. 

Per la prima volta si intende presentare sulle scene, in una sola stagione, l’intero corpus dei testi teatrali che Pasolini ha scritto, pur in alcuni casi rielaborandoli anni dopo, nella primavera del 1966.

I sei spettacoli saranno affidati soprattutto a giovani creatrici e creatori della nuova scena contemporanea, tra i quali il talentuoso Fabio Condemi, che lavora su Calderón, la produzione ERT scelta insieme ai partner di Prospero Extended Theatre, network di cui ERT è tra i fondatori fin dal 2006, nato per contribuire alla costruzione di una cultura europea condivisa. Calderón sarà ospitato nella stagione 23/24 dal Teatros del Canal di Madrid e dal Teatro Nacional D. Maria II di Lisbona.

E poi, Giorgina Pi che si confronta con Pilade; Nanni Garella che in collaborazione con Michela Lucenti propone un itinerario artistico e progettuale di Arte e Salute e Balletto Civile attorno alla messa in scena di Porcile; Federica Rosellini e Gabriele Portoghese che mettono in voce il testo di Orgia; Marco Lorenzi che dirige Affabulazione; e infine sarà presentato Bestia da stile, esito del nuovo Corso di Alta Formazione di ERT diretto da Stanislas Nordey. Sarà lo sguardo di una nuova gioventù, dunque, a fornire una risposta all’attualità inesausta di una lezione etica e politica, che ha segnato più di una generazione.

"Come devi immaginarmi" è stato anche riconosciuto tra i Progetti speciali dal Ministero della Cultura, per la sezione relativa agli approfondimenti e alla ricerca.

La Stagione di ERT a Modena

Da ottobre fino a maggio, sono in calendario a Modena 33 titoli, di cui 7 prime assolute, 4 prime nazionali, 11 coproduzioni e 11 produzioni esecutive. Una ricca stagione che accoglie una vasta pluralità di linguaggi e conferma il grande impegno di ERT / Teatro Nazionale nella produzione e co-produzione con una fitta rete di teatri e istituzioni nazionali e internazionali, a partire da Lazarus, il testamento artistico di David Bowie. Lo spettacolo è diretto e adattato per la prima volta in italiano da Valter Malosti con la collaborazione del drammaturgo irlandese Enda Walsh, autore insieme a Bowie di questo originale oggetto di teatro musicale. Protagonista un inedito Manuel Agnelli.

Tra le produzioni da segnalare Aspettando Godot di Samuel Beckett con la regia del grande maestro greco Theodoros Terzopoulos e in scena Leonardo Capuano, Paolo Musio, Stefano Randisi ed Enzo Vetrano; Gilgamesh, L’epopea di colui che tutto vede con Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirotta e Giovanni Calcagno che raccontano un capolavoro poetico senza tempo; Bestia da stile con la regia di Stanislas Nordey nell’ambito del progetto "Come devi immaginarmi" dedicato a Pier Paolo Pasolini.

Numerose le co-produzioni, a partire da quelle che propongono intramontabili classici del teatro come Il gabbiano di Anton Čechov nella rilettura di Leonardo Lidi, Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller interpretato e diretto da Massimo Popolizio e Riccardo III di Shakespeare nell’allestimento dell’ungherese Kriszta Székely. Non mancano drammaturgie originali come Processo Galileo scritto da Angela Demattè e Fabrizio Sinisi con la regia di Andrea De Rosa e Carmelo Rifici e Nell’impero delle misure di Ateliersi con Angela Baraldi. E infine spettacoli che traducono sul palco pagine della letteratura come Ferito a morte di Raffaele La Capria diretto da Roberto Andò, Accabadora di Michela Murgia con Anna Della Rosa e la regia di Veronica Cruciani, Balasso fa Ruzante di Natalino Balasso e Cyrano De Bergerac di Edmond Rostand nella versione di Arturo Cirillo.

Manuel Agnelli - foto di Matteo Ceschi-2

E poi Emma Dante con un lavoro dedicato ai più piccoli e alle famiglie, Scarpette rotte; il debutto nell’ambito di VIE Festival di FORMA-SONATA, la performance multimediale di Daniele Spanò sul cambiamento climatico; Studio per LOVE ME due pezzi di Antonio Tarantino di Licia Lanera; la regista Veronica Cruciani che affida al talento di Federica Fracassi l’interpretazione de La febbre di Wallace Shawn.

Una ventata di freschezza verrà portata dal Sogno di una notte di mezz’estate di William Shakespeare con gli attori diplomati della Scuola Iolanda Gazzerro di ERT guidati da Simone Toni qui alla prima prova da professionisti.

A Modena arriva la nuova rassegna di danza di ERT, il focus di drammaturgia fisica Carne, a cura di Michela Lucenti. Una costellazione di appuntamenti con gli artisti più interessanti e le novità del mondo coreografico in dialogo con differenti discipline artistiche.

Nell’ambito di VIE Festival la co-produzione internazionale Éléphant della coreografa marocchina Bouchra Ouizguen.

Rientrano poi nel Focus le produzioni ERT Karnival di Michela Lucenti / Balletto Civile e Davidson tratto dalla sceneggiatura Il Padre Selvaggio di Pier Paolo Pasolini nella messinscena di Balletto Civile, a cui si aggiunge la nuova creazione dei coreografi di fama mondiale Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane, il primo dei progetti che verranno realizzati nel prossimo triennio con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto.

Cinque le ospitalità del Focus: Le Etiopiche di Mattia Cason, Caino e Abele della compagnia rodisio, il contest Dance ‘N’ Clash, una delle tendenze fra le più popolari dell’hip-hop Hit Dem Falks, Chibani interpretato da Aziz El Youssoufi e IMA di Sofia Nappi.

Arricchiscono il calendario della Stagione le ospitalità di artisti noti e amati del panorama italiano come Marco Paolini con il suo SANI!, Ascanio Celestini che immagina un ipotetico Museo Pasolini, Maria Paiato e Mariangela Granelli dirette da Giorgio Sangati in Boston Marriage di David Mamet; Giacomo Bisordi che propone Peng di Marius Von Mayenburg. Nell’ambito di VIE Festival rientrano infine Imagine del polacco Krystian Lupa all’interno del progetto internazionale “Prospero Extended Theatre” e I AM (VR), il lavoro in VR di Susanne Kennedy, Markus Selg e Rodrik Biersteker.

A questo calendario si aggiungerà la programmazione per le scuole e le famiglie.

Le Passioni allo Storchi

Tutti a Modena e nell’ambiente teatrale italiano (ma non solo) sanno dell’importanza avuta dal Teatro delle Passioni per il teatro di ricerca. Un luogo seminale e accogliente, un luogo di incontro, di scambi di idee, di conoscenza diretta fra artisti e pubblico. In attesa di rinnovare quell’esperienza nella nuova casa tentiamo di non perdere contatto con quell’idea, reinventando all’interno del Teatro Storchi un luogo per il Teatro Contemporaneo. Invaderemo la platea svuotata del teatro con una gradinata tecnologicamente avanzata (La febbre, Peng, Bestia da Stile), e useremo lo spazio del ridotto per due progetti commissionati da ERT ad Ateliersi e Licia Lanera (Nell’impero delle misure e LOVE ME due pezzi di Antonio Tarantino).

Spettacoli

È uno spettacolo nell’ambito di Carne e del Festival internazionale VIE che il 7 ottobre (in replica anche l’8 in collaborazione con Fondazione Teatro Comunale di Modena) alza il sipario al Teatro Storchi di Modena. Si tratta di Éléphant della coreografa e danzatrice Bouchra Ouizguen, astro della scena marocchina e internazionale, che guida le artiste della sua Compagnie O in un coro di voci intense, un corpo collettivo in suggestivo bilico tra forza e fragilità. Una co-produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale insieme a numerose realtà internazionali che approfondisce l’incontro e le connessioni tra l'arte popolare marocchina e le influenze della scena coreografica contemporanea.

VIE prosegue a Modena con altri tre importanti appuntamenti: dal 12 al 15 ottobre presso la Biblioteca Civica “A. Delfini” I AM (VR) della regista tedesca Susanne Kennedy, Premio Europa per il Teatro 2017, una tra le figure più originali della scena internazionale, la cui opera è arrivata in Italia per la prima volta quest’anno. Insieme all’artista multimediale Markus Selg e in collaborazione con Rodrik Biersteker – noto per l’uso del linguaggio video e di tecnologie interattive in contesti performativi – Kennedy esplora attraverso un visore una nuova dimensione immersiva del teatro in cui i singoli spettatori sono invitati a tuffarsi. Drama Teatro ospita dal 12 al 15 ottobre il debutto in prima assoluta di FORMA-SONATA, la performance multimediale dell'eclettico artista Daniele Spanò, prodotta da ERT in collaborazione con Sagra Musicale Malatestiana. Un progetto in cui si intrecciano lirica e videoarte, un’opera multidisciplinare che consente di fare un’esperienza di percezione “aumentata” grazie all’interazione tra suono, corpo, video e la voce della soprano Arianna Lanci. Imagine di Krystian Lupa, presentato in prima nazionale il 15 e 16 ottobre al Teatro Storchi nell’ambito del progetto internazionale “Prospero Extended Theatre”. Il regista polacco, maestro del teatro contemporaneo, torna in Italia con la sua nuova creazione che prende il titolo dalla nota canzone di John Lennon. Analizzando gli ideali della controcultura degli anni ’70, Imagine porta sul palcoscenico il tema della pace. Proprio nei giorni di prove, infatti, il lavoro è stato interrotto dalla notizia della guerra in Ucraina e dall’arrivo di molti profughi in Polonia e nel Teatro di Varsavia, adattato poi per l’accoglienza: un’esperienza che ha influenzato l’allestimento, che ha debuttato a Łódź alla fine di aprile.

Dopo gli spettacoli di VIE, dal 27 al 30 ottobre è la volta di Marco Paolini con il suo SANI!, Teatro fra parentesi. A partire da La Fabbrica del Mondo, il progetto dello stesso Paolini e del noto filosofo, accademico ed evoluzionista Telmo Pievani andato in onda su Rai3 a gennaio 2022, un concerto, una ballata popolare che alterna storie - autobiografiche o provenienti direttamente dal nostro oggi - per fotografare la società nel suo stile unico e inconfondibile.

In attesa di iniziare ad abitare gli spazi del Nuovo Teatro delle Passioni, alcuni spettacoli della stagione che sarebbero stati ospitati nella sala nell’Ex-AMCM verranno messi in scena al Teatro Storchi, nella volontà di continuare, pur in un spazio molto diverso, a mantenere vivo il dialogo con il pubblico e con gli artisti di un luogo fortemente identitario per ERT. Cinque gli allestimenti che rientrano nel percorso Le Passioni allo Storchi per cui è stata ideata una card speciale che permette agli spettatori di disegnare un tracciato dedicato al Teatro delle Passioni. Si parte dall’1 al 13 novembre negli spazi del Ridotto con Studio per LOVE ME, due pezzi di Antonio Tarantino di e con Licia Lanera, Premio Ubu come miglior attrice under 35. Dopo aver lavorato a quattro mani con Pier Lorenzo Pisano nello spettacolo Settantasei e dopo la trilogia Guarda come nevica, l’artista si confronta con due testi del drammaturgo e pittore Antonio Tarantino, un inedito mai rappresentato, La scena, e un estratto da Medea, in cui la questione della marginalità politica e sociale passa attraverso un’amara ironia e una lingua cruda, ripresa in scena da Lanera per portare il pubblico a un confronto con l’eterna e irrisolta lotta tra i miseri e i potenti.

Dal 29 novembre all’11 dicembre si rimane negli spazi del Ridotto con Nell’impero delle misure, la prima parte di un dittico che Ateliersi, in co-produzione con ERT, dedica alla figura della poetessa dissidente russa Marina Cvetaeva. Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, insieme a Angela Baraldi, Margherita Kay Budillon e Francesca Lico, attraversano le diverse anime che compongono la personalità dell’artista, ripercorrendo sapientemente la sua biografia. Quattro prospettive, quattro immagini dell’artista per indagare un universo prezioso che si svela fra musica e poesia.

Dal 10 al 12 febbraio si torna in sala allo Storchi con Peng, l’amara commedia del drammaturgo tedesco di fama internazionale Marius Von Mayenburg scritta nel 2017 per la Schaubühne di Berlino subito dopo l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti. La regia di Giacomo Bisordi ricostruisce la storia dell’omonimo bambino, unico per intelligenza e determinazione. Il pubblico è invitato a seguire la sua vita, dal primo vagito fino alla appassionatissima campagna elettorale. Una persona fuori dal comune o semplicemente un mostro, nutrito dall’ipocrisia?

Diretta da Veronica Cruciani, Federica Fracassi, premio Hystrio all’interpretazione e Le Maschere del Teatro Italiano nel 2021, è l’intensa e raffinata protagonista de La febbre di Wallace Shawn. L’attore, uno fra i più riconoscibili dell’industria cinematografica oltre che apprezzato drammaturgo negli Stati Uniti e nel mondo anglosassone, ha scritto un elaborato monologo di denuncia del capitalismo globale, feroce e ironicamente divertente. A parlare è una donna benestante affetta da una febbre che la fa sprofondare in uno stato di profonda nausea esistenziale. In scena dal 17 al 19 febbraio, una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale in collaborazione con Amat e Comune di Pesaro.

Dal 25 al 28 maggio chiude il percorso Le Passioni allo Storchi Bestia da stile, nell’ambito di "Come devi immaginarmi”. Dopo il successo del testo nel 1992, che lo stesso poeta corsaro ha definito un’autobiografia, il francese Stanislas Nordey, uno tra i maggiori registi e attori europei, rilegge un autore a lui molto caro. Lo spettacolo, esito del Corso di Alta Formazione della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro, fa rivivere in scena la cruda vicenda del rivoluzionario Jan Palach fino alla Primavera di Praga, per costruire il ritratto dell’Europa di oggi.

Dal 3 al 6 novembre la stagione prosegue con il regista siciliano e direttore artistico del Teatro di Napoli Roberto Andò che accoglie la sfida di tradurre per il teatro Ferito a morte, il romanzo di Raffele La Capria, recentemente scomparso, Premio Strega nel 1961 e diventato molto presto un classico, su cui tanto è stato scritto. Un libro densissimo con le sue sensazioni, ambientazioni, volti e voci che l’esperienza del Premio Strega Emanuele Trevi tramuta in un’operazione fortemente teatrale, cercando di restituire il tema principale e più complesso del testo: l’inafferrabilità del tempo. Una co-produzione del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Fondazione Campania dei Festival.

Nell’ambito di Carne, Drama Teatro ospita il 5 novembre Le Etiopiche di Mattia Cason. Premio Scenario 2021, la pièce è la prima parte di una trilogia incentrata sulla figura di Alessandro Magno, simbolo di una curiosità irrefrenabile per tutto ciò che è altro, diverso, straniero. Danza, teatro, videoarte e performance danno vita a un ritratto dell’Europa che, tra storia e mito, indaga l’identità europea di oggi.

Il 15 e 16 novembre è in programma Accabadora, dal romanzo di Michela Murgia (Premio Campiello 2010) con la regia di Veronica Cruciani che ha affidato al talento di Anna Della Rosa e alla drammaturga Carlotta Corradi la traduzione scenica del libro. La protagonista di questo crudo e affascinante ritratto è Maria, la figlia di Bonaria Urrai, una sarta che all'occasione fa l'accabadora. La parola, di tradizione sarda, prende la radice dello spagnolo "acabar" che significa finire, uccidere: Bonaria aiuta le persone a lasciare la vita. Lo spettacolo inizia dal ritorno a casa di Maria e dall’incontro dopo tanto tempo tra le due donne. Una produzione Savà srl, TPE – Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

Andrea De Rosa, direttore del TPE – Teatro Piemonte Europa, e Carmelo Rifici, alla guida del LAC Lugano Arte e Cultura, firmano la regia di Processo Galileo (dal 24 al 27 novembre) avviando un’insolita collaborazione artistica e produttiva (a cui si aggiunge ERT) sulle tracce della figura straordinaria e attualissima di Galileo Galilei. Diviso in tre atti – il primo tratto interamente dagli scritti di Galileo, il secondo scritto da Angela Demattè e il terzo da Fabrizio Sinisi – lo spettacolo ruota intorno a questioni scientifiche irrisolte e ai grandi misteri del nostro tempo.

Fra fine novembre e dicembre, numerosi gli appuntamenti del focus di drammaturgia fisica Carne: si inizia il 29 novembre al Teatro Storchi con la matinée per le scuole di Caino e Abele della compagnia rodisio. Una storia semplice e crudele per parlare di amore fraterno, e trasversalmente anche di pace: con il linguaggio della break dance, a cui si uniscono la parola e le arti visive, vengono presentate ai più giovani domande a cui possono rispondere con nuove e sorprendenti idee.

Dopo il debutto nell’ambito di VIE Festival, il 4 dicembre arriva sul palco del Teatro Storchi Karnival di Michela Lucenti / Balletto Civile (parte anche del focus Carne), una riflessione a partire dal concetto di “Carnevale” e di “festa”. La danza si lega a parola e musica dal vivo: il teatro fisico si rivela così una tenace sfida al senso comune, dove il corpo è l'unica verità. Una produzione di ERT / Teatro Nazionale, insieme a TPE Teatro Piemonte Europa, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Balletto Civile.

Il 10 e l’11 dicembre Drama Teatro ospita la prima assoluta nell’ambito di “Come devi immaginarmi” di Davidson (produzione ERT e Balletto Civile), liberamente tratto dalla sceneggiatura de Il Padre Selvaggio di Pier Paolo Pasolini, ideato da Maurizio Camilli e Michela Lucenti / Balletto Civile. Un breve scritto dalla forte impronta politica e poetica, riproposto in scena attraverso la danza, in una vertigine tra opera letteraria e teatro fisico. Protagonista Confident Frank, un giovane performer di talento incontrato da Lucenti proprio a Modena nell’autunno dello scorso anno in occasione del progetto 10 Di/Versi. Madrigali contemporanei.

Confident Frank ha portato non solo alla realizzazione di Davidson: il giovane interprete ha infatti introdotto Balletto Civile all’interno di un gruppo che si sfida a colpi di Hit Dem Folks, una tendenza del momento molto popolare nell’ambito dell’hip-hop americano. Grazie ai social il genere si è fatto strada anche a Modena richiamando in città centinaia di giovanissimi danzatori che si fronteggiano in diversi “battle”. In collaborazione con lo spazio Happen, il Teatro Storchi apre le sue porte il 21 dicembre a Dance ‘N’ Clash, la finale della competizione che prevede l’istituzione di una vera e propria giura fra cui figura Aziz El Youssoufi. Il 22 dicembre presso Drama Teatro il pubblico potrà ritrovare lo stesso danzatore di hip hop, premiato e apprezzato a livello internazionale, nel suo assolo Chibani. L’allestimento è dedicato a tutte le persone che hanno il coraggio di impegnarsi in un percorso fragile ma necessario: “Chibani” in arabo significa vecchio. E con uno sguardo alla sua famiglia, l’artista dedica una coreografia a tutti i “vecchi” emigrati in Francia negli anni Settanta.

Dopo gli spettacoli del focus Carne, la stagione prosegue dall’8 all’11 dicembre con Il gabbiano. Attore, autore e regista, Premio della Critica ANCT 2020 e dal 2021 vicedirettore e coordinatore della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino, Leonardo Lidi si avvicina a un autore da lui amato, Anton Čechov, insieme a un gruppo di tredici attori. Prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Il gabbiano è la prima tappa di una trilogia composta da Zio Vanja e Il giardino dei ciliegi: tre case, tre famiglie raccontate con la forza della semplicità e della poesia.

Il 18 dicembre (con due matinée per le scuole il 19 e 20) fa tappa al Teatro Storchi la tournée di Scarpette rotte che riparte dopo il debutto dello scorso febbraio al Teatro Bonci di Cesena. Nell’ultima stagione, ERT ha dedicato una personale alle fiabe di Emma Dante e alla sua vocazione per fate e principesse, orchi e streghe, che incarnano le tensioni del presente e rinnovano l’invito a non arrendersi alla superficie delle cose. Qui allo Storchi la storia dell’orfanella Celine con un apologo crudele che racconta la storia di due scarpette sorelle. Una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus, in collaborazione con Compagnia Sud Costa Occidentale.

Nei giorni di Capodanno, dal 29 dicembre all’1 gennaio, ERT affida il Teatro Storchi agli allievi diplomati al corso Attore internazionale (approvato da Regione Emilia-Romagna e co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo) della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro. Diretti da Simone Toni, classe 1980, fondatore e direttore artistico della compagnia Gli Incauti e Premio Ivo Chiesa – Il futuro del teatro 2020, lavorano su Sogno di una notte di mezz’estate di William Shakespeare nella versione italiana adattata da Valter Malosti. Amore, gioco, risate e incantesimi: con un gusto dolceamaro, il Sogno è un classico del teatro con cui i giovani attori si confrontano per mostrare i frutti del triennio di formazione.

Uno fra i più grandi maestri della scena internazionale, Theodoros Terzopoulos, dirige in Aspettando Godot un cast d’eccezione composto da Leonardo Capuano, Paolo Musio, Stefano Randisi ed Enzo Vetrano. Artisti di lungo corso che tornano a collaborare con ERT per confrontarsi con il testo di Beckett, tra i più celebri e misteriosi della scrittura del ‘900, che il grande regista greco usa come lente per decifrare la nostra stessa umanità. Dal 12 al 15 gennaio, una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini.

Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta e Giovanni Calcagno, che firma anche testo e messinscena, si alternano sul palco dal 2 al 5 febbraio per dare vita a una narrazione su uno dei più antichi poemi epici a noi conosciuti, Gilgamesh, L’epopea di colui che tutto vede. A scandire il racconto, prodotto da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, le musiche originali di Andrea Rocca e le proiezioni video di Alessandra Pescetta, ispirate ai grandi temi del testo fra cui vita, morte e guerra.

Natalino Balasso riscrive a suo modo Ruzante accompagnato da Marta Dalla Via, raffinata caratterista e profonda conoscitrice delle corde espressive di Natalino, che firma la regia di Balasso fa Ruzante (amori disperati in tempo di guerre), una produzione Teatro Stabile di Bolzano ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. Dal 23 al 26 febbraio un affiatato cast, composto dallo stesso Natalino Balasso, Andrea Collavino e Marta Cortellazzo Weil, evoca alcune delle opere di Angelo Beolco, attore e commediografo padovano del Rinascimento, famoso per aver immaginato il personaggio di Ruzante, un contadino ruspante, famelico e poltrone. 

Uno sguardo dal ponte (dal 2 al 5 marzo) è il dramma della gelosia di Arthur Miller, ambientato nella comunità di immigrati siciliani a Brooklyn. Un grande affresco sociale ma anche il ritratto di un uomo onesto, compromesso e sconfitto da una incestuosa passione erotica. Un testo che solleva numerosi temi, tutti attualissimi: la fuga dalla povertà, le tensioni dell’immigrazione clandestina, la caccia allo straniero e l’affetto morboso all’interno della famiglia. A tuffarsi nel magma di una pièce che è stata oggetto di numerose trasposizioni e diretta al cinema da Sidney Lumet è Massimo Popolizio.

Nell’ambito di Carne il 10 marzo una prima nazionale, la nuova creazione per danzatori over 70 firmata dai coreografi di fama internazionale Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane. Insieme affrontano il tema della terza età partendo dal punto di vista della danza: qual è l’età di un corpo? Questo è l’interrogativo che i due artisti indagano nella produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto in co-produzione con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Chaillot – Théâtre National de la Danse e Fondazione I Teatri.

Cyrano De Bergerac, il poeta soldato nato più di un secolo fa dalla fantasia di Edmond Rostand, è atteso allo Storchi dal 16 al 19 marzo con la regia di Arturo Cirillo, che interpreta anche il ruolo del protagonista. Un personaggio fortemente radicato nell’immaginario collettivo e oggetto di numerose reinterpretazioni che arriva ora a teatro grazie all’impegno produttivo di Marche Teatro, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

IMA è l’ultimo spettacolo in programma il 24 e 25 marzo nell’ambito di Carne. Il termine “Ima” in giapponese indica il momento presente, mentre in aramaico ed ebraico significa madre, con un particolare riferimento alla rinascita e al rinnovamento. L’opera di Sofia Nappi, danzatrice e coreografa di formazione internazionale, porta in scena una performance pensata durante il periodo di lockdown. La necessità di ritrovare un rapporto col proprio corpo – di riscoprirlo vivo e capace di provare emozioni – e, con particolare importanza, l’urgenza di rischiare l’incontro con l’altro, diventano sul palco occasioni per raccontare storie minute e universali.

Arriva al Teatro Storchi dal 29 marzo al 2 aprile Lazarus, il testamento artistico di David Bowie, diretto e adattato per la prima volta in italiano da Valter Malosti, insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh, autore con Bowie di questo originale oggetto di teatro musicale. Protagonista il cantautore e frontman degli Afterhours, Manuel Agnelli, recentemente vincitore del David di Donatello e Nastro d’Argento per la canzone La profondità degli abissi del film Diabolik dei fratelli Manetti.

La prima rappresentazione di Lazarus al New York Theatre Workshop è anche stata l’ultima apparizione pubblica di Bowie che sarebbe scomparso poco più di un mese dopo, il 10 gennaio 2016. La colonna sonora include numerosi fra i pezzi più celebri del Duca Bianco e quattro pezzi scritti apposta per questa opera-rock, legati in modo da costruire una frammentata e affascinante drammaturgia parallela, tra cui il brano che dà il titolo allo spettacolo. Le vicende del perturbante alieno Newton dello storico romanzo L’uomo che cadde sulla Terra di Walter Tevis – personaggio che Bowie interpretò nell’omonimo film di Nicolas Roeg e che riaffiora periodicamente, come un ossessionante fantasma, nella sua storia artistica – danno origine a questa opera rock: una sorta di sequel del libro e della pellicola. Lo spettacolo è frutto di una collaborazione co-produttiva tra ERT e Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro di Roma - Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte Cultura.

Il 13 e il 14 aprile è la volta di Ascanio Celestini che nel suo Museo Pasolini dialoga con l’universo di Pier Paolo Pasolini. Secondo l’ICOM (International Council of Museums) le cinque funzioni di un museo sono: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione. Come potrebbe quindi essere un museo dedicato a Pier Paolo Pasolini? A partire da alcune semplici domande, l’attore/narratore dà vita a un immaginario spazio per raccontare attraverso il poeta corsaro la storia italiana.

Maria Paiato e Mariangela Granelli sono dirette da Giorgio Sangati in Boston Marriage (dal 20 al 23 aprile) di David Mamet. Voce tra le più rappresentative della scena americana – già Premio Pulitzer nel 1984 e più volte nominato agli Oscar per sceneggiature di alcuni indimenticabili film – Mamet ci consegna un piccolo capolavoro teatrale che strizza l’occhio agli esperimenti di Tennessee Williams o all’Importanza di essere Franco di Oscar Wilde, oltre che un richiamo al romanzo The Bostonians di Henry James, che affronta senza censure il tema dell’omosessualità con particolare attenzione alla condizione femminile.

A chiudere la stagione dal 3 al 7 maggio è la giovane e già affermata Kriszta Székely che si confronta con Riccardo III di William Shakespeare in una co-produzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. Nelle mani della regista ungherese, nota per il suo forte impegno politico e civile, in particolare per le battaglie sulla parità di genere, Riccardo III diventa una critica feroce e aspra del desiderio di potere e autoaffermazione che caratterizzano ogni totalitarismo.

Valter Malosti - foto di Laila Pozzo-3

Teatro Ermanno Fabbri

Da ottobre fino ad aprile, sono in calendario a Vignola 10 spettacoli, di cui 2 co-produzioni e 2 produzioni esecutive. Fra queste ultime Lazarus, il testamento artistico di David Bowie. Lo spettacolo è diretto e adattato per la prima volta in italiano da Valter Malosti con la collaborazione del drammaturgo irlandese Enda Walsh, autore insieme a Bowie di questo originale oggetto di teatro musicale. Protagonista un inedito Manuel Agnelli.

È prodotto da ERT e debutta in prima assoluta nell’ambito di VIE Festival Il Ministero della solitudine, il nuovo spettacolo di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni de lacasadargilla; sempre nell’ambito del Festival è presentata la coproduzione Ecloga XI di Anagoor, la visionaria proposta dedicata al poeta Andrea Zanzotto.

Proseguendo fra le coproduzioni, non mancano le intramontabili voci di alcuni classici del teatro come quella di William Shakespeare di cui Michelangelo Campanale propone una versione di Romeo e Giulietta con attori italiani e rumeni in una coproduzione internazionale.

Fra le ospitalità, volti noti e amati dal pubblico e spettacoli che traducono sul palco pagine della letteratura o che hanno segnato la storia del teatro italiano: è il caso di Silvio Orlando con La vita davanti a sé dal testo di Romain Gary; Moni Ovadia con il suo cavallo di battaglia Oylem Goylem e infine Eugenio Allegri che ha diretto con passione da maestro orientale Matthias Martelli ne il Mistero buffo di Dario Fo.

Un’attenzione particolare anche alle tematiche e alle sensibilità più urgenti del nostro presente come Dulan, la sposa della scrittrice Melania Mazzucco; Festen, Il gioco della verità dalla sceneggiatura del Premio Oscar e vincitore a Cannes Thomas Vinterberg, con la regia di Marco Lorenzi e infine Boston Marriage di David Mamet con due interpreti d’eccezione, Maria Paiato e Mariangela Granelli, dirette da Giorgio Sangati.

A questo calendario si aggiungerà la programmazione per le scuole e le famiglie.

Gli spettacoli

È uno spettacolo nell’ambito del Festival internazionale VIE che l’8 e il 9 ottobre alza il sipario del Teatro Ermanno Fabbri con la prima assoluta de Il Ministero della solitudine de lacasadargilla, prodotto da ERT (in co-produzione Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Teatro Metastasio di Prato), con la regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, la drammaturgia del testo di Fabrizio Sinisi e la drammaturgia del movimento di Marta Ciappina.

L’idea nasce da una notizia del 2018: in Gran Bretagna viene istituito il Ministero della solitudine, affidato a Tracey Crouch, con l’obiettivo di occuparsi dei problemi sociali derivanti da questa condizione. Un lavoro che indaga la solitudine innanzitutto come senso di incapacità, come difficoltà del desiderio a trovare una corrispondenza, avendo in sé una speranza troppo alta per potersi mai realizzare. In fondo, come si può classificare una persona sola?

Sempre nell’ambito del Festival, il 13 e 14 ottobre è la volta di Anagoor, compagnia Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2018 che si è fatta promotrice di un’estetica dove performing art, filosofia, letteratura e scena ipermediale entrano in dialogo. In co-produzione con ERT, qui si confronta con la parola poetica di Andrea Zanzotto, con cui condividono la tenacia nel rinnovare la fiamma di arti solo apparentemente inascoltate.

Dopo VIE, il 2 novembre sale sul palco del Fabbri Silvio Orlando, uno dei volti più amati del cinema italiano, David di Donatello 2022 come Miglior attore protagonista in Ariaferma, che ci conduce dentro le pagine del romanzo Premio Goncourt nel 1975 dello scrittore francese Romain Gary, La vita davanti a sé. Il protagonista, interpretato da Orlando, è un bambino arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di un’anziana ex prostituta ebrea: un racconto attualissimo, che mette in luce le aporie di un’Europa piccola e claustrofobica, affrontando il tema della convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi.

Firmato da Melania Mazzucco, Premio Strega nel 2003, Dulan, la sposa arriva a Vignola il 6 dicembre con la regia di Valerio Binasco, direttore artistico del Teatro Stabile di Torino dal 2018, ben cinque volte Premio Ubu. Originariamente scritto nel 2001 per la radio e premiato nello stesso anno al 53° Prix Italia come miglior radiodramma, il testo affronta il tema della violenza sulle donne con forti tinte noir e incognite.  Chi è Dulan? Qual è la sua storia?

Grazie al servizio di navette, proposta che nasce dalla volontà di rafforzare il senso di condivisione e appartenenza alla geografia diffusa del Teatro Nazionale della Regione, il pubblico del Fabbri può assistere a due spettacoli programmati nei teatri ERT a Bologna e a Modena.

Il primo, il 12 gennaio al Teatro Arena del Sole, è Oylem Goylem, lo spettacolo cult di Moni Ovadia che lo ha imposto nel panorama europeo. Insieme ai musicisti della sua Stage Orchestra, dà vita a una rappresentazione basata sul ritmo, alternando toni e registri, sia linguistici che musicali. Una carrellata di umorismo, battute fulminanti e citazioni dotte, scherzi e note che reinterpretano tradizione della musica klezmer nell’incrocio di stili, nell’alternanza continua dei toni e degli umori, dai canti monocorde della liturgia, alla festosità di canzoni e ballate per occasioni felici. Un potente antidoto contro violenze, intolleranze e razzismi, vecchi e nuovi.

Il secondo, il 29 marzo al Teatro Storchi, è Lazarus, il testamento artistico di David Bowie, diretto e adattato per la prima volta in italiano da Valter Malosti, insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh, autore con Bowie di questo originale oggetto di teatro musicale. Protagonista, il cantautore e frontman degli Afterhours, Manuel Agnelli, recentemente vincitore del David di Donatello e Nastro d’Argento per la canzone La profondità degli abissi del film Diabolik dei fratelli Manetti.

La prima rappresentazione di Lazarus al New York Theatre Workshop è anche stata l’ultima apparizione pubblica di Bowie che sarebbe scomparso poco più di un mese dopo, il 10 gennaio 2016. La colonna sonora include numerosi fra i pezzi più celebri del Duca Bianco e quattro pezzi scritti apposta per questa opera-rock, legati in modo da costruire una frammentata e affascinante drammaturgia parallela, tra cui il brano che dà il titolo allo spettacolo. Le vicende del perturbante alieno Newton dello storico romanzo L’uomo che cadde sulla Terra di Walter Tevis – personaggio che Bowie interpretò nell’omonimo film di Nicolas Roeg e che riaffiora periodicamente, come un ossessionante fantasma, nella sua storia artistica – danno origine a questa opera rock: una sorta di sequel del libro e della pellicola. Lo spettacolo è frutto di una collaborazione co-produttiva tra ERT e Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro di Roma - Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte Cultura.

La stagione al Fabbri prosegue il 24 gennaio con Festen. Il gioco della verità, tratto dalla sceneggiatura dell’omonimo film danese del 1998 che ha trionfato al 51° Festival di Cannes e premio Oscar 2021, con la regia di Thomas Vinterberg e scritto da Mogens Rukov e BO Hr. Hansen. Marco Lorenzi, regista diplomato alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e fondatore della compagnia Il Mulino di Amleto, premio ANCT 2021, è il primo a confrontarsi con l’adattamento teatrale del film. Al centro, la famiglia borghese danese Kligenfeld, riunita per celebrare i 60 anni del patriarca Helge. Una festa qualsiasi, almeno fino al discorso del primogenito che rovescerà gli equilibri trasformando la cena in un gioco al massacro, in un continuo crescendo di tensione.

Romeo e Giulietta rivive sul palco con la regia di Michelangelo Campanale e grazie alla potente interpretazione di 14 attori appartenenti a due mondi distanti, la Romania e l’Italia. Due fazioni, i Capuleti italiani e i Montecchi rumeni, due culture che si incontrano e si scontrano, su una linea molto sottile fra integrazione e disintegrazione reciproca. Dopo il debutto in prima assoluta al Teatro Bonci di Cesena, lo spettacolo arriva il 14 febbraio al Fabbri. Una produzione Compagnia La Luna nel Letto (due volte Premio Eolo per le nuove generazioni), Teatro Excelsior di Bucarest ed Emilia Romagna Teatro Fondazione ERT / Teatro Nazionale.

Il 4 marzo a Vignola un commosso omaggio alla figura delicata e talentuosa di Eugenio Allegri, che qui dirige il capolavoro di Dario Fo Mistero buffo. Solo in scena, a rievocare il folle spirito del grande Premio Nobel, Matthias Martelli, giovane talento affabulatorio. Un’interpretazione nuova e originale, nella tradizione dei giullari medievali, che non può che terminare con uno sberleffo al potere.

La stagione si chiude il 19 aprile con Maria Paiato e Mariangela Granelli dirette da Giorgio Sangati in Boston Marriage di David Mamet. Voce tra le più rappresentative della scena americana – già Premio Pulitzer nel 1984 e più volte nominato agli Oscar per sceneggiature di alcuni indimenticabili film – Mamet ci consegna un piccolo capolavoro teatrale che strizza l’occhio agli esperimenti di Tennessee Williams o all’Importanza di essere Franco di Oscar Wilde, oltre che un richiamo al romanzo The Bostonians di Henry James, che affronta senza censure il tema dell’omosessualità con particolare attenzione alla condizione femminile.

Card CARNE' - danza: 4 spettacoli a scelta della rassegna CARNE Focus di drammaturgia fisica (programmati a Cesena e nei teatri ERT di Modena e Bologna)

Card VIE (già in vendita): VIE 4 (spettacoli), VIE 5 (spettacoli) under 29, VIE 7 (spettacoli)

Orario spettacoli

Teatro Storchi

da martedì a venerdì ore 20.30

sabato ore 19.00

domenica ore 16.00

Le Passioni allo Storchi

martedì, mercoledì, sabato ore 21.00

giovedì e venerdì ore 19.00

domenica ore 18.00

Drama Teatro

Viale Buon Pastore, 57 - Modena

da martedì a sabato ore 21.00

domenica ore 18.00

Fabbri i Vignola

dal martedì al sabato ore 20.30

ad eccezione de Il ministero della solitudine: sabato 8/10 h 16, domenica 9/10 h 19

Oylem Goylem: 12/01 ore 20.30 - Arena del Sole, Bologna - via Indipendenza, 44

Lazarus: 29/03 ore 20.30 - Teatro Storchi, Modena, Largo Garbaldi - 15

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