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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

“Moby Dick” del Teatro dei Venti torna in scena per sei date all'estero

Dopo due anni di stop lo spettacolo va in scena nei paesi dell'est europeo. Una tournée realizzata con il contributo della Regione Emilia-Romagna per il sostegno dei progetti di promozione culturale all'estero

Dopo due anni di sosta forzata, la nave di “Moby Dick” del Teatro dei Venti torna in scena per una tournée di sei tappe all'estero. Il 28 e 29 agosto lo spettacolo sarà a Sibiu in Romania, ospite del FITS, uno dei più importanti Festival internazionali, con repliche rispettivamente alle 20.45 e alle 20.15 (ora locale) in Piața Mare. In questa cornice la compagnia parteciperà al Sibiu Performig Arts Market, vetrina e occasione di scambio con operatori e artisti provenienti da tutto il mondo.

Il 4 settembre sarà a Sarajevo, in Piazza Susan Sontag, con inizio alle ore 18.00, per il MESS, uno dei più longevi Festival dei Balcani, manifestazione giunta alla sessantunesima edizione.

L'8 settembre “Moby Dick” approderà a Podgorica, in Montenegro, per il FIAT - Festival Internacionalnog Alternativnog Teatra, in orario da definirsi. Il 12 settembre sarà la volta di Zagabria, con la prima replica realizzata in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura, ore 21.00 nella Piazza antistante il Teatro Nazionale Croato; la seconda sarà a Pola, sempre in Croazia, il 16 settembre per il PUF Festival, alle ore 19.30, ultima tappa del tour.

La tournée è realizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso il bando per la promozione culturale all'estero. Per conoscere orari, luoghi e aggiornamenti è possibile visitare il sito www.teatrodeiventi.it.

Moby Dick porta in piazza la nave del capitano Achab e la sua ossessione per la Balena bianca, con una grande macchina teatrale e un cast di 20 artisti, tra attori, musicisti, acrobati e macchinisti teatrali. Il Teatro dei Venti con questo lavoro ha compiuto una ricerca artistica pluriennale negli spazi urbani, affrontando i temi di un classico della letteratura mondiale. L’ambientazione marinaresca ed epica del romanzo di Melville incontra il suono arcaico delle botti della tradizione di Macerata Campana, in un lavoro costituito dalla riflessione filosofica sull’ignoto, da una contaminazione tra linguaggi da occidente a oriente e dall’uso di una grande macchina teatrale, come in un grande cantiere navale. Come scrive Pavese nell’introduzione al romanzo con la sua traduzione, Moby Dick è “l’allegoria della spasmodica ricerca, della sete di conoscenza e di vendetta, del rapporto tra bene e male, della ferocia e forza devastante della natura e dell’uomo”.

Un progetto artistico premiato nel 2019 con il Premio Ubu per l'allestimento scenico, attribuito al regista Stefano Tè e agli scenografi Dino Serra e Massimo Zanelli, con il premio Rete Critica per l'organizzazione e la progettualità e con il Last Seen 2019, spettacolo dell'anno per la rivista Krapp's Last Post.

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