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Cultura

“E subito riprende il viaggio”. Torna a Modena il Festival della Migrazione

Dal 26 al 28 novembre torna con la sua quinta edizione del Festival della Migrazione , quest’anno in versione online

Torna a Modena, in versione completamente online, il 26, 27 e 28 novembre, il Festival della Migrazione che quest’anno ha per tema: “E subito riprende il viaggio. Giovani generazioni, nuove energie per superare le fragilità”.

L’appuntamento metterà al centro i giovani migranti, sia coloro che arrivano in Italia sia i nostri connazionali che si spostano in altri Paesi. “La sfida delle migrazioni non riguarda più tanto l’accoglienza, ma la capacità di costruire un Paese dove le diversità, la presenza di persone di Paesi, culture e religioni differenti, sappiano comporsi in una realtà più ricca”, sottolinea don Giovanni De Robertis, Direttore Generale della Fondazione Migrantes, per il quale “per troppo tempo abbiamo pensato che fosse sufficiente salvare chi annegava (e purtroppo continua anche oggi ad annegare nell’indifferenza di troppi) e portarlo in un porto italiano: questo, infatti, è solo il primo passo”. La vera sfida, osserva don De Robertis, “è, come ci ha ricordato papa Francesco, proteggere, promuovere, integrare. Senza queste azioni non c’è vera accoglienza, anzi questa può essere addirittura controproducente”.

Festival della Migrazione tra storie di viaggio e giovani generazioni

Nel corso del Festival, che prevede approfondimenti, dibattiti e tavoli tematici su cooperazione, economia e lavoro, sarà presentato in anteprima il “Rim Junior” della Fondazione Migrantes (il Rapporto Italiani nel Mondo dedicato ai giovani). È in programma anche una sorta di ‘flash mob virtuale’ con i responsabili delle associazioni impegnate nella formazione dei giovani. Tra gli altri tavoli quello sull’economia, quello sulla cooperazione internazionale e quello con rappresentanti delle forze politiche. 

L’obiettivo “è quello di rappresentare la diversità, le sfumature e l’esperienza soggettiva all’interno della migrazione, partendo dal comune denominatore dell’appartenenza all’umanità. Vogliamo sfidare la retorica che riduce i migranti a categorie semplicistiche: nemici attivi o vittime passive”, rileva Luca Barbari, presidente di Porta Aperta.

“Quando parliamo di migranti - aggiunge da parte sua il portavoce del Festival, Edoardo Patriarca- parliamo di persone, di storie, di volti. E puntare l’attenzione sui giovani è ancora più importante: sono migranti che approdano in Europa per cercare un futuro migliore, sono italiani che qui non trovano prospettive e le cercano altrove”.

Ricordando l’adesione alla rete delle Città interculturali, recentemente rinnovata dal Comune, e l’iniziativa delle cittadinanze onorarie conferite, al decimo anno d’età, ai bambini nati in Italia che studiano nelle scuole modenesi, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli sottolinea “il valore simbolico dell’iniziativa, stimolo al Parlamento affinché metta mano finalmente mano a una legge che consenta di arrivare in tempi ragionevoli a concedere la cittadinanza a giovani che si sentono e sono italiani”. Un modo, per il sindaco, di avviare concretamente percorsi di integrazione “raccogliendo pienamente la sfida dei diritti e dei doveri”.

Il Festival della Migrazione è promosso da Fondazione Migrantes, da Porta Aperta come capofila di una cinquantina di organizzazioni, dall’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità e da Integriamo, con il patrocinio e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena e diversi altri enti locali, gode inoltre del sostegno del Csv Terre Estensi e di Fondazione di Modena e del contributo di Bper Banca, Coop Alleanza 3.0, Menù e Neon King.

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