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Vivere Appennino | 5 luoghi della montagna modenese dalle storie più strane

Cinque storie del nostro Appennino che non tutti conoscono, dalle Mummie di ROccapelago al Miracolo di Santa Croce, dai luoghi della seconda guerra mondiale, alla strana struttura del Ponte Olina fino all'incredibile storia della Torre di Montecenere

L'Appennino modenese è certamente caratterizzato da meravigliose passeggiate tra i suoi boschi o sulle cime delle sue montagne, eppure è anche un territorio ricco di luoghi singolari per gli avvenimenti storici. 

#1 Le mummie di Roccapelago

Uno dei luoghi più misteriosi è senza dubbi la Rocca di Roccapelago, nella quale nel 2010, durante i lavori di ristrutturazione nella Chiesa della Conversione di San Paolo a Roccapelago di Pievepelago, gli archeologi scoprirono qualcosa che non si sarebbero mai attesi. All'interno di una fosse comune si trovavano 281 corpi di adulti, anziani, infanti e persino settimininidi cui 60 perfettamente mummificati e conservati nel tempo. Quella scoperta fu l'inizio di una ricerca approfondita in uno dei luoghi dell'Appennino modenese che fino a quel momento erano famosi per il castello, ma poco si sapeva della sua antica comunità. La questione più particolare riguarda il tipo di persone mummificate, infatti solitamente la mummificazione avviene per gruppi sociali come monaci, beati o membri di famiglie illustri. Ma in questo caso no, infatti qui l'intera comunità è stata mummificata. E non è solo unico in tutto il nord Italia, ma è persino una fonte rara di informazioni sullo stile di vita di quelle persone vissute tra la metà del XVI e la meetà del XVIII secolo. Il tutto è stato scoperto all'interno di un vero e proprio cimitero sotterraneo.

#2 Le nobili che affrontarono da sole un esercito (Montecenere)

Era il 1512 e Modena era al centro di una schermaglia politica che vedeva protagoniste varie famiglie nobili d'Italia. L'esercito spagnolo era diretto a Modena e lungo il percorso pose d'assedio la torre di Montecenere, che era per l'appunto difesa da pochi uomini armati guidati da Margherita Pico Montecucoli e Camilla Pio Montecucoli. Per chi conosce un po' le casate nobili modenesi, sa che la prima era dei Pico di Mirandola e la seconda dei Pio di Carpi. E queste due donne, battagliere più di tanti generali uomini, riuscirono non solo a difendere la torre, ma anche a catturare alcuni soldati spagnoli e imprigionarli nelle segrete della torre. Camilla Pio, per spaventare gli altri soldati rimasti fuori dalla torre ad assedirli, decise di lanciare i prigionieri nel vuoto per mostrare dove arrivava la sua malvagità. Questi vennero lanciati dalla torre morendo con la scarpata della roccia sottostante, ciò fece allontanare gli spagnoli che proseguirono verso Modena allontandosi dalle due donne nascoste nella torre di Montecerere. Secondo la leggenda locale, tutt'ora nella notte si sentirebbero le urle dei soldati che emisero mentre cadevano dalla torre, e persino si racconta di chi li avrebbe visti cadere.

#3 Il Ponte di Olina

Vicino a Pavullo si trova un ponte dalla forma piuttosto particolare, è noto come il Ponte di Olina, edificato nel 1522 e voluto dai Montecuccoli e dal podestà di Sestola, ma in realtà ne fu spinta la costruzione da parte dei signori di Firenze e Lucca, per fare del Frignano un "ponte" tra la Toscana e l'Emilia. All'epoca della costruzione, il ponte fu edificato secondo criteri molto avanzati per la tecnica del tempo, infatti l'arcata ha una forma di tipo parabolico e seppur porti un carico di peso enorme, la sua linearità rimane semplice, creando un'idea di leggerezza.  Il motivo della sua strana forma è legato alla funzione stessa della curva, infatti esas permette di assoggettare tutti i conci dell'arco ad un carico di pura compressione, eliminando le componenti di tradizione a cui la pietra non potrebbe resistere. Proprio per questa trovata architettonica, non vi era alcun bisogno di colonne per sorreggere il peso. 

#4 Capanno Tassoni e Croce Arcana

Vogliamo dal Cinquecento direttamente alla seconda guerra mondiale. Era il 22 maggio 1944 quando si svolse una battaglia tra partigiani e nazifascisti presso un luogo dell'area di Fanano noto come Capanno Tassoni. Il 16 maggio i partigiani avevano occupato Fanano, disarmando il presidio e catturando alcuni fascisti, oltre a dare alle fiamme il municipio e la sede del fascio. Qualche giorno dopo, una colonna di un centinaio di nazifascisti saliti dal versante toscano attaccò la formazione di Otello Cavalieri “Fulmine” rifugiata a Capanna Tassoni. Si scatenò un furioso combattimento che, dopo quattro ore, costrinse gli attaccanti alla ritirata. Ancora oggi Capanno Tassoni e Croce Arcana ricordano per i loro panorami e la loro bellezza questa storia.

#5 Il miracolo della Santa Croce a Gombola

E' una struttura abbastanza recente, edeificata nel 1769 sul greto del torrente Rossenna, tuttavia la sua storia è precedente. Infatti si parla di un oratorio dedicato alla Santa Croce già dal 1706, e come spesso accade più si va indietro nel tempo e più la storia si unisce con la fantasia. E' forse così che sono nate narrazzioni su miracoli avvenuti in questo luogo. Il 3 Aprile 1764 un certo Bartolomeo Casolari, che era in compagnia del figlio, passeggiava lungo la sua proprietà e notò un sasso con disegnata sopra una croce dal diverso colore. Giunta la notte scoprì che seppur il sasso si nascondesse ad occhio umano com'era normale che fosse, la croce si vedesse per bene seppur non vi fossero fonti di luce dedicate. Si gridò al miracolo e così il luogo fu dedicato alla Santa Croce.

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