"L’eucaristia mafiosa”,Salvo Ognibene si indaga il rapporto tra mafia e Chiesa
Un libro che affronta un argomento spesso rimosso, e assai scottante: il rapporto tra mafia e Chiesa cattolica. Un’occasione per incontrare dal vivo l’autore, e discutere con lui delle tesi enunciate nella sua opera.
Mercoledì 27 maggio alle ore 18.00, presso la libreria Mondadori Point in via Torre 15 a Modena, il giornalista e scrittore Salvo Ognibene presenterà il suo libro “L’eucaristia mafiosa – La voce dei preti”, Navarra Editore. Lo intervisterà il giornalista modenese Filippo Pederzini; conduce e modera l’incontro Sara Donatelli di Agende Rosse Modena e Reggio Emilia.
"Cos’hanno in comune le organizzazioni criminali e la Chiesa di Roma? Com’è possibile che proprio nelle quattro regioni più devote di Italia – Sicilia, Calabria, Puglia e Campania – siano nati questi fenomeni criminali così feroci? Il rapporto tra mafia e Chiesa cattolica è stato caratterizzato per lungo tempo da silenzi, mancate condanne, e nei peggiori casi da false testimonianze. È stato un percorso interrotto a tratti da rari moniti di alti prelati, dall’impegno di pochi ecclesiastici e da alcune tristi morti, come quelle di padre Pino Puglisi e di don Peppe Diana.
Percorrendo una linea di ricerca già segnata da due grandi studiosi, Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, L’eucaristia mafiosa prende le mosse da cenni storici su questo controverso rapporto, per poi approfondire alcune dinamiche: la presenza della criminalità nella gestione delle processioni religiose; i funerali in grande stile dei capi clan; la “tradizione” di tenere importanti riunioni nell’ambiente protetto dei luoghi sacri, profittando della odiosa analogia tra la ritualità mafiosa e quella religiosa"
"Di contro, Salvo Ognibene interroga i protagonisti di un’altra Chiesa, cattura le voci di coloro che, con il loro concreto operato, permettono oggi di rivalutare la posizione del clero, non solo al sud ma nell’Italia tutta: Monsignor Pennisi; Don Giacomo Ribaudo; Monsignor Silvagni; Don Giacomo Panizza; Don Pino Strangio, Suor Carolina Iavazzo. Preti e suore che hanno preso posizione e hanno fatto del cattolicesimo, ognuno a modo proprio, uno strumento di lotta alle mafie".