Fai Marathon, visita ai luoghi modenesi della Grande Guerra
In occasione della ricorrenza del centenario della battaglia di Caporetto il Gruppo FAI Giovani di Modena propone un itinerario legato ai luoghi della Grande Guerra. Se da un lato sono poche le testimonianze legate al conflitto presenti in città, furono numerosi i Modenesi tornati invalidi dal campo di battaglia o caduti su di esso. Le strutture e i monumenti realizzati al termine della guerra sono esempio delle tendenze artistiche, architettoniche e urbanistiche dell’epoca. Domenica 15 ottobre dalle ore 10 alle ore 17, con orario continuato.
PARCO DELLE RIMEMBRANZE - Il parco è il più antico della città, escludendo i Giardini Ducali. Fu realizzato in seguito all’abbattimento delle antiche mura, che circondavano il centro storico alla fine del XIX secolo, delle quali rimane un frammento collocato proprio lungo viale delle Rimembranze. Altre testimonianze legate alla storia sono posizionate lungo la fascia verde, che ricalca il percorso delle antiche mura sviluppandosi a L da piazzale Risorgimento a Largo Garibaldi. In piazzale Risorgimento si trova un monumento dedicato a Vittorio Emanuele II, mentre lungo viale Martiri della Libertà è collocato il Monumento ai Caduti. All’interno del parco è custodito anche un masso proveniente dal Monte Grappa, in memoria dei militari modenesi caduti nelle operazioni belliche della Prima Guerra Mondiale. La zona del parco compresa tra viale Martiri delle Libertà e viale Fabrizi è, invece, stata dedicata al politico, giornalista e partigiano Sandro Pertini, Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985.
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CASA DEL MUTILATO - La Casa del Mutilato è la sede modenese dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra. L’Associazione fu fondata a Milano durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1917, per accogliere e tutelare il grande numero di feriti rientrati dal fronte. La sezione dell’A.N.M.I.G. di Modena nacque pochi mesi dopo e fu inizialmente ospitata in locali comunali. Solo nel 1935 venne ultimata la Casa del Mutilato sul progetto dell’ingegnere Cesare Abbati Marescotti per ospitare l’A.N.M.I.G. e altre associazioni legate al ruolo del combattente: ONIG, Federazione Combattenti, Associazioni del Nastro Azzurro, dei Bersaglieri e degli Alpini. La struttura è esempio del linguaggio razionalista del Ventennio e presenta numerosi elementi iconografici tipici del regime fascista. All’interno della struttura è presente un ciclo pittorico ad opera di Augusto Zoboli, che realizzò quattro scene di guerra sulle pareti dell’atrio di ingresso.
TEMPIO MONUMENTALE AI CADUTI DI GUERRA - Il Tempio fu realizzato nel 1923 in ricordo ai caduti della Prima Guerra Mondiale e dedicato a San Giuseppe. La struttura, progettata dall’architetto Domenico Barbanti in collaborazione con Achille Casanova, riprende il linguaggio architettonico romanico e caratterizza fortemente lo skyline della città con le sue cinque alte cupole. Venne inaugurato nel 1929 alla presenza di Re Vittorio Emanuele III e dell’Arcivescovo Natale Bruni. La tomba dello stesso Bruni è collocata in una delle cappelle e all’Arcivescovo è intitolata l’area antistante la struttura. Il Tempio presenta una pianta a croce greca, con absidi semicircolari. Nella cripta, sui pilastri e sulle pareti, sono scolpiti i nomi dei 7.237 modenesi caduti durante la Prima Guerra Mondiale. All’interno sono ospitate alcune opere dello scultore Giuseppe Graziosi insieme alle realizzazioni del pittore Evaristo Cappelli, dei fratelli Pedrazzi e di numerosi altri artigiani e artisti.