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Festival Filosofia 2012: tempo di bilanci dopo la chiusura

Mandata agli archivi la dodicesima edizione del Festival Filosofia: stimata la partecipazione di 180mila persone tra Modena, Carpi e Sassuolo nonostante il calo dei finanziamenti rispetto lo scorso anno

Nonostante la materia affrontata, nonostante i nomi non proprio "pop", i filosofi intervenuti a Modena per il Festival Filosofia 2012 a livello di audience hanno davvero poco da invidiare a Fabio Volointervenuto sabato sera in piazza Grande in centro a Modena. La stessa piazza è stata in questi tre giorni strapiena (si calcolano 2.500 persone, molte anche in piedi) per pensatori dai temi e l'eloquio non certo alla portata di tutti come Krzysztof Pomian, John R. Searle, Umberto Curi o Emanuele Severino, per seguire il quale c'era talmente tanto pubblico che si è aperto, con una proiezione video in contemporanea, anche il tendone della vicina piazza  XX settembre.

PRESENZE - Solo a Modena le lectio magistralis sul tema di quest'anno, "le cose", hanno avuto nel complesso oltre 40 mila presenze, anche in questo caso indicando quel piccolo incremento di affluenza che ha connotato questa edizione del Festival. Si stanno così tirando le somme di questo successo, che coinvolge come sempre anche i comuni di Carpi e Sassuolo, e i dati definitivi si avranno tra qualche giorno, ma le stime che si fanno si avvicinano molto a un totale di 180 mila presenze. A cento giorni dal terremoto che ha colpito l'Emilia questo dimostra "che il territorio ha preso velocità nel dare risposte adeguate e che quel che è successo è da considerarsi una parentesi", come ha sottolineato il sindaco di Modena Giorgio Pighi.

FINANZIAMENTI - Un festival realizzato con quasi il 10% di finanziamenti in meno dello scorso anno (siamo sotto i 900 mila euro, che è la metà o un terzo di quanto costano altre simili manifestazioni, da Mantova a Trento) il cui simbolo potrebbe essere l'installazione che è in Piazza Sant'Agostino, composta con macerie e rottami di risulta del terremoto: "quando si fa un monumento a qualcosa - ha commentato la direttrice scientifica del festival Michelina Borsari - vuol dire che lo si considera ormai alle spalle". L'anno prossimo (13-15 settembre 2013) il tema sarà "amare", come è stato annunciato oggi da Remo Bodei, presidente del comitato scientifico della manifestazione, composto da Tullio Gregory e Marc Augé, assieme alla Borsari.

AMARE - È stato Augé a consigliare di passare dal sostantivo, per la prima volta, a un verbo, per aprire nuove possibilità per il futuro. "Amare esprime l'energia in grado di congiungere gli opposti, mette l'accento sull'azione, sull'esperienza antropologica e sul suo modo di manifestarsi - ha spiegato Bodei - dall'eros, all'agape, alla filia, alla carità, declinate nella loro forma privata e anche in quella pubblica. Il prossimo festival porterà quindi a riflettere su una delle esperienze più critiche della contemporaneità e a rendere omaggio al concetto stesso di filosofia che significa letteralmente 'amore per il sapere'". Tema serio, rimandato da qualche edizione si é detto, perché il Festival avesse un'identità forte, che escludesse naturalmente ogni possibile ammiccamento al pubblico. Questa di Modena è del resto una manifestazione unica nel suo genere, per Pomian (directeur d'etudes all'EHESS di Parigi): "conosco nel resto d'Europa fortunati e popolari corsi di filosofia, ma nulla di più. Del resto c'é chi diceva che gli italiani sono il popolo più intelligente della terra, anche se certi episodi politici recenti ce ne fanno dubitare, ma forse é solo che hanno un radicamento particolare nella cultura classica e le scienze umane, come dimostra la qualità dei loro licei classici".

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