Giornate Fai, l’eco della musica nei luoghi danneggiati dal sisma. In tre tappe
La Giornata d’Autunno del Gruppo FAI Bassa modenese, si svilupperà in forma itinerante, pensata in tre momenti della giornata con tre modi differenti di interpretare la musica e i suoi luoghi in un percorso a tappe nel nostro territorio, per avvolgere di note siti degni di nota, ancora inagibili a causa del sisma 2012 in attesa di recupero. Accompagnati dai nostri ‘Ciceroni’ della Fondazione Scuola di Musica C.G. Andreoli, percorreremo così il territorio della Bassa modenese attraverso alcuni luoghi dedicati alla musica, in un viaggio tra melodie e architetture, dal classico al moderno, dal romanico al liberty, dalla musica sacra al Jazz contemporaneo. Gli orari delle iniziative dell'itinerario "I Luoghi della Musica" nella Bassa Modenese sono invece i seguenti: Pieve di Quarantoli ore 10, Teatro di Concordia ore 14.30, Teatro di San Felice ore 17.
PRIMA TAPPA - Pieve di Santa Maria Della Neve di Quarantoli (Mirandola) - ore 10.00 Messa cantata celebrata nel sagrato con le Corali unite Agàpe di San Felice sul Panaro, formazione che nei suoi oltre vent’anni di attività concertistica ha avuto anche occasione di esibirsi più volte in Vaticano e Sant’Eurosia di Camposanto, che ha collaborato con direttori, organisti e solisti di fama internazionale fra i quali Davide Zanasi, Stefano Pellini, Dragan Babic, Benedetta Orsi e Brigitte Canins. La chiesa eretta già nel secolo IX, documentata a partire dal 1044, costituiva un importante centro del territorio al pari della vicina e più famosa Abbazia di Nonantola. Nel secolo XII venne completamente riedificata su iniziativa di Matilde di Canossa in forme romaniche. La data di consacrazione avvenuta il 15 novembre 1114 è scolpita sull’altare maggiore. Dopo i restauri quattrocenteschi, nel 1670 fu trasformata in quelle linee barocche che si sono conservate chiaramente nella facciata. Successivamente, gli interventi di restauro della prima metà del ‘900 se da un lato cercarono di mettere in luce le caratteristiche romaniche, dall’altro apportarono delle modifiche molto radicali. L’interno è una miniera di sculture e reperti, databili ad un periodo compreso tra il XII e XIII secolo, che vengono attribuite alla scuola del Wiligelmo che in quegli anni operava nel Duomo di Modena. Tuttora inagibile a causa del sisma 2012.
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SECONDA TAPPA - Teatro del Popolo di Concordia sulla Secchia - ore 14.30 la Banda giovanile John Lennon della Fondazione C. e G. Andreoli in concerto tra il Teatro e il fiume, tra natura e urbe, tra paesaggio e architettura. L’Orchestra con più di 50 giovani elementi, vanta concerti all’estero, collaborazioni con i Maestri Goran Bregovi? e Nicola Piovani, e si colloca tra le giovani orchestre europee. Il Teatro viene inaugurato nel 1934 come Teatro del Littorio. Edificio autonomo con linee semplici ed essenziali di gusto neoclassico presenta al centro un vano porticato con sovrastante finestrone e timpano. L’interno presenta pianta rettangolare ed è costituita da platea e due ordini di gallerie con balconate a fascia continua, caratterizzate da una morbida curva a ferro di cavallo. È presente il bel velario dipinto in stile Novecento riconducibile ad Arcangelo Salvarani, una delle personalità più interessanti dell’arte modenese del periodo. Tuttora inagibile a causa del sisma 2012.
TERZA TAPPA - Teatro Comunale San Felice sul Panaro - Ore 17.00 davanti al teatro, concerto di”Gianni Vancini Unplugged”, rivisitazione acustica di alcuni brani originali del sassofonista mirandolese di fama internazionale e un tributo ad alcuni celebri brani della musica italiana. Nel 1905 venne affidato ad Arturo Prati, esponente emiliano del rinnovamento modernista, il progetto del teatro. Era presente un solo ordine di palchi, più altri tre centrali nell’ordine superiore affiancati da semplici gradinate, e più in alto ancora, un loggione centrale con colonne e ringhiere in ferro. L’esterno del fabbricato di aspetto sobrio e maestoso, caratterizzato da un rivestimento a bugne, contrastava con l’eleganza e la modernità del suo interno. La carenza di palchi e la mancanza dell’impianto di riscaldamento, portarono alla completa trasformazione del teatro negli anni 1923-24 su progetto di Emilio Giorgi che propose un impianto più tradizionale con tre ordini di palchi e la balconata di loggione. Fu ampliato anche il boccascena e della struttura originaria rimasero la volta decorata a motivi floreali di ascendenza secessionistica e l’atrio caratterizzato da un balconcino liberty in ferro battuto.Tuttora inagibile a causa del sisma 2012.