A Carpi una mostra fotografica sulla Primavera Araba
Sarà" Volti e storie dalla Primavera araba", un'importante mostra degli scatti di Aldo Soligno, ad essere inaugurata a Carpi, presso l'Auditorium della Biblioteca Multimediale Arturo Loria, sabato 14 novembre alle ore 18, dall'incontro con i curatori Renza Grossi e Gabriele Bartoli. Promossa da Gruppo Fotografico Grandangolo BFI in collaborazione con la Biblioteca Loria, con il patrocinio di Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF), Comune di Carpi e grazie al sostegno di Fondazione CR Carpi, la personale sarà visitabile gratuitamente e ospitata nella Sala espositiva della Biblioteca fino a sabato 30 gennaio 2016.
La mostra, che esporrà quattro progetti fotografici di Soligno, giovane talento di origine modenese residente a New York e vincitore di numerosi premi internazionali, darà ampia testimonianza di un'opera in cui gesti, sguardi e parole si fondono nelle immagini per raccontare i profondi cambiamenti che hanno subito le esistenze di quanti hanno vissuto in prima persona gli eventi legati alla Primavera Araba e alle migrazioni che sono sempre più cronaca quotidiana. Istantanee asciutte, razionali e insieme profonde e dirette, ritratti che permettono ai soggetti di raccontarsi in prima persona, per fare emergere forza e rabbia di chi ha scelto di essere parte integrante della trasformazione della realtà, propria e degli altri.
I soggetti delle fotografie di Aldo Soligno sono uomini e donne incontrati spingendosi in quei territori in cui sovente l’informazione internazionale arriva in ritardo o con grande difficoltà. La sua poetica si sofferma soprattutto sulle persone, coloro che attraverso blog e fotografie hanno dato voce ed immagine alla guerra, alla fuga e alla speranza del mondo arabo. Esseri umani che spesso, per l'Occidente, non sono altro che numeri e percentuali, e che proprio per questo Soligno intende umanizzare, per indagarne biografie, ragioni e passioni, riconsegnandoli alla propria legittima complessità e consentendo agli spettatori di conoscerne storie e ragioni.
Quattro i progetti esposti: A sourching Summer racconta dell’attività dei blogger e dei fotografi che hanno raccontato in prima persona gli scontri avvenuti tra i manifestanti e la corrente politicizzata di Hamas il 15 marzo del 2011, una manifestazione nata con intento pacifista ma conclusasi con violenze e arresti; Portraits from the revolution, nel quale mostra il lato più umano della rivoluzione tunisina, di un paese stremato da ventitré anni di dittatura e oppressione, raccontando sì della paura, ma anche e sopratutto della speranza che questa ribellione ha portato nella vita di tanti paesi arabi; Destination Europe, un lavoro drammaticamente contemporaneo in cui Soligno narra con grande sensibilità l’oblio del viaggio, quella sorta di limbo in cui vengono a trovarsi molti migranti, bloccati tra l’incertezza del futuro e la paura di un passato da cui fuggire; Raped Revolution è infine un progetto molto interessante perché non racconta soltanto della violenza subita dalle donne egiziane durante le proteste di piazza Tahir, ma sottintende la strumentalizzazione della violenza e della paura come strumento di oppressione.