Rotta balcanica, un incontro di approfondimento con il giornalista Nello Scavo
La gestione del fenomeno migratorio nei paesi balcanici, fragile già da molto tempo, è precipitata al termine di dicembre 2020 diventando gravissima. Stiamo parlando di persone provenienti da Paesi del medio oriente in fuga da situazioni di guerra o di persecuzione, che hanno perso tutto e che cercano di entrare nell’Europa dei diritti umani per costruire una nuova esistenza.
Per continuare a riflettere su questa situazione l’Azione Cattolica diocesana e il Centro Missionario Diocesano proporranno per il 28 febbraio, alle ore 19, un incontro di approfondimento con il giornalista e reporter di Avvenire Nello Scavo. Sarà possibile partecipare all’incontro richiedendo l’accesso al link, anche ad incontro iniziato, alla mail
missiomodena@gmail.com o su www.acmodena.it/in_formazione.
Nell’area di Bihac (Bosnia Herzegovina) le diatribe politiche locali hanno portato alla chiusura di uno dei principali Centri di Transito della zona, il campo di Lipa, che ospitava circa 1.200 persone. L’emergenza di sta trasferendo anche in altri luoghi della Bosnia Herzegovina. Oltre a Lipa, destano molte preoccupazioni le condizioni degli accampamenti informali. Siccome i campi sono tutti saturati, non c’è più posto per dormire al coperto e quindi migliaia di persone stanno in “non luoghi”, pericolosi per la loro sopravvivenza. In questo scenario continuano i violenti respingimenti alla frontiera da parte della polizia croata verso chi prova ad attraversare il confine per entrare nel territorio comunitario dell’UE. Prassi violente già denunciate e condannate più volte dal Parlamento Europeo. Ai migranti viene dunque impedito di proseguire il proprio percorso migratorio alla ricerca di un rifugio adeguato in un altro paese.
Di fronte a questi fatti la nostra associazione si è posta in un atteggiamento di studio, riflessione e preghiera in vista di una risposta solidale. Ormai è tempo di attivare ogni sforzo possibile per garantire un’accoglienza dignitosa e sicura, rafforzare l’assistenza umanitaria a Lipa e negli altri campi profughi della Bosnia Herzegovina e dei paesi coinvolti nella “Rotta balcanica”.
È necessario ridiscutere le procedure e le politiche migratorie della comunità Europea, per sviluppare un sistema che tuteli la vita e i diritti dei migranti in transito o dei richiedenti asilo, procedure più sicure per l’ingresso nell’Unione Europea, soprattutto per coloro che sono vulnerabili e fragili (tanti sono i minori non accompagnati che attraversano la “Rotta balcanica”), anche grazie allo strumento dei corridoi umanitari; i migranti in transito sono spesso in fuga da scenari di guerra e persecuzione e hanno pieno diritto alla protezione internazionale lungo il proprio percorso migratorio.
Riprendiamo inoltre alcune parole del cardinal Hollerich (presidente della Commissione degli Episcopati dell’Unione Europea) di settembre dello scorso anno: “In questi anni, abbiamo pronunciato bellissime parole sui diritti umani e sui valori europei. C’è gente che ha creduto in quello che stavamo dicendo. Ma arrivati lì, ai confini con l’Europa, si sono accorti che quello che fino ad oggi abbiamo detto erano solo bugie. Facciamo attenzione anche quando parliamo di identità cristiana dell’Europa perché non posso andare in Chiesa, pregare Dio e, sapendo che c’è gente che muore e soffre, non fare niente. Non è possibile”.