"Io non sono qui", Pierluigi Lanzillotta al Gate 26A
SIC MUNDUS CREATUS EST _ così è stato creato il mondo Come sopra, così sotto.
Noi stiamo nel mezzo?
Viviamo in un’era interconnessa dove ogni minima o grande azione crea delle conseguenze a catena su tutto quello che ci circonda. Politica, economia, la fame, gli abusi di potere i forti che schiacciano i deboli...potremmo continuare all’infinito. A proposito dell’infinito, ma esiste?
La Treccani cita: “infinito astrazione matematica (espressa dal simbolo ∞) che indica una grandezza illimitatamente grande o che può essere fatta crescere in modo illimitato”.
Pierluigi Lanzillotta ha la capacità di ascoltare in “modo illimitato” il silenzio delle piante, ne venera il proprio istinto primordiale, una forza sovrannaturale innata che permette loro di vivere senza il nostro aiuto.
Con la loro apparente immobilità crescono, si riproducono, comunicano, ci danno vita, ossigeno, ci rinfrescano quando é caldo, ci riscaldano quando freddo, ci nutrono, ci guariscono dalle malattie con le loro proprietà? terapeutiche; tutto ciò senza mai proferire parola, senza chiedere nulla in cambio, se non luce e acqua che peraltro si procurano autonomamente.
Una resilienza unica, dove l’uomo copre il ruolo di carnefice, e ne fa mattanza per i propri bisogni.
Come in un metronomo, le piante guardano e ci assorbono, scandiscono il nostro tempo e ci restituiscono le conseguenze.
Le quattro tavole votive di Pierluigi Lanzillotta sono l’appendice del lavoro “Il Mistero dell’Interlocutore Invisibile”; una metamorfosi onirica lunga 24 giorni. Ogni disegno si rivela tramite una natura onirica ma rigogliosa, misteriosa ma lussureggiante, in cui le linee geometriche che stanno a simboleggiare le energie sottili della natura e l’inconscio umano si fondono con le stesse geometrie di cui si compone la vegetazione.
Nel crepuscolo della stanza un flebile lume esce da una piccola edicola votiva nera, siamo invitati ad avvicinarci e farci spazio nel buio.
Siamo giunti...
“Non porto alla luce nulla di nuovo o che non sia già stato affrontato in passato, confido solamente di riuscire a parlarne con rispetto e adeguatezza.”