"La crisi del progresso", una conferenza alla San Carlo
Venerdì 7 novembre proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5 ) le lezioni del ciclo dedicato al tema Progresso, ideato dal Centro Culturale. L'incontro di venerdì dal titolo La crisi del progresso. I totalitarismi e le disillusioni della politica nel Novecento, è a cura di David Bidussa, direttore della biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano. Storico sociale delle idee e giornalista, collabora con l'inserto domenicale del quotidiano «Il Sole 24 Ore». Lecturer presso la Hebrew University di Gerusalemme, nelle sue ricerche si è occupato di storia del movimento socialista in Italia e in Francia e di storia del mondo ebraico. Ha approfondito inoltre i temi della diffusione dell'antisemitismo e del razzismo in Europa tra Ottocento e Novecento. Ha curato le edizioni di testi di Martin Buber e George Steiner. Tra le sue pubblicazioni: La mentalità totalitaria. Storia e antropologia (Brescia 2001); Profeta (Bologna 2006); Le religioni e il mondo moderno. Vol. II. Ebraismo (a cura di, Torino 2008); Dopo l'ultimo testimone (Torino 2009); L'idea sociale di sviluppo. Come in Italia si è pensato il benessere tra XVIII e XX secolo (Roma 2009); L'era della postmemoria (Brescia 2012).
Il Novecento ha dato all'umanità fasi di progresso tecnologico altissimo, accompagnate, per brevi periodi, da un senso di fiducia nel futuro. Nel contempo, però, ha generato il suo opposto, risentendo degli avvenimenti storici che hanno visto succedersi di ben due conflitti mondiali e l'estinguersi di eredità plurisecolari, con cambiamenti geopolitici impressionanti.
Nel corso del XX secolo si inizia a riflettere anche sulla tecnica, delle sue potenzialità e, soprattutto, della sua potenza. Da un'idea di progresso come lento sviluppo, si consolida un'idea dello sviluppo come deformazione e da benefico, lo sviluppo si trasforma in terrifico - spiega il professor Bidussa - e la visione del futuro tecnicizzato come liberazione dalla fatica si rovescia nel suo contrario: trasfigura in una antiutopia. La tecnica, in questo senso, da prodotto della cultura diviene sintomo del dominio dell'anticultura. Ma, soprattutto, la tecnica come rottura dell'ordine costituito e della gerarchia sociale a esso collegata, implica e suscita timori anche per il possibile rovesciamento di valori e ruoli sociali. Si sviluppa il timore nei confronti dell'universo femminile, della sua enigmaticità o della sua «doppiezza», già attivo all'inizio del Novecento, costituisce uno dei segni che con più radicalità indicano l'oscillazione del sismografo politico e culturale dell'intero secolo. La paura è un movente importante nella storia collettiva del XX secolo e il totalitarismo è un sintomo del suo dispiegarsi-
La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell'archivio conferenze presente nel sito www.fondazionesancarlo.it, da cui potrà essere scaricata gratuitamente e sarà trasmessa in diretta web collegandosi al medesimo sito A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell'accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005)