La stagione della lirica modenese prosegue con La Gioconda di Ponchielli
Va in scena venerdì 23 marzo 2018 alle 20 e domenica 25 alle 15.30 per la Stagione Lirica al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena La Gioconda di Amilcare Ponchielli in un nuovo allestimento presentato in coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza (dove l’opera è andata in scena con successo lo scorso 16 marzo) e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia. Lo spettacolo è firmato da Federico Bertolani con scene di Andrea Belli, costumi di Valeria Donata Bettella e luci di Fiammetta Baldiserri. Dirige la parte musicale Daniele Callegari, nome di spicco che ha già diretto il titolo in teatri quali il Metropolitan Opera di New York e il Liceu de Barcelona e già ospite del Teatro alla Scala di Milano, dell’Opéra National de Paris, del Théâtre des Champs-Elysées, della Staatsoper di Berlino, di Monaco e di Vienna, del Teatro La Fenice di Venezia e del New National Theatre di Tokyo. In buca l’Orchestra Regionale dell'Emilia-Romagna, in scena il Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati, le voci Bianche del Coro Farnesiano di Piacenza e la Compagnia diretta da Monica Casadei Artemis Danza, interprete fra altro della Danza delle Ore, uno dei brani più popolari dell’opera.
Il cast, di assoluto prestigio internazionale, ospita Francesco Meli, tenore fra i più noti al mondo e in questa produzione al debutto nel ruolo di Enzo Grimaldo, Saioa Hernández, nel ruolo del titolo, già applaudita a Modena ne La Wally della scorsa stagione, la Laura Adorno di Anna Maria Chiuri, Barnaba di Sebastian Catana, Alvise Badoéro di Giacomo Prestia e La Cieca di Agostina Smimmero.
L’opera, andata in scena per la prima volta nel 1876, rappresenta il più grande successo di Ponchielli e uno dei titoli italiani più popolari negli anni fra l’Aida (1871) e l’Otello (1887) di Giuseppe Verdi. Il modello, per la spettacolarità dell’impianto drammatico, l’importanza dell’ambientazione storica, i colpi di scena e la presenza del ballo, è ricalcato sul modello del grand-opéra francese. Il libretto, scritto da Arrigo Boito, del quale ricorre quest’anno il centenario della morte, fu tratto dal dramma di Victor Hugo Angélo, tyran de Padoue la cui ambientazione è trasportata nelle torbide acque della laguna veneziana, nel 1600.
Secondo la trama dell’opera, Gioconda, al centro di una vicenda che si dipana fra i tradimenti e gli intrighi amorosi dei protagonisti, rinuncia al suo amore per Enzo a beneficio di Laura, che ha salvato la vita alla madre, e preferisce uccidersi pur di concedersi al malvagio Barnaba.
“Filo rosso di tutta quest’intricata vicenda è la nostra protagonista – spiega il regista dell’opera - o meglio la trasformazione che il suo animo vive in relazione agli eventi che velocemente danno vita alla trama. Se Gioconda all’inizio dell’opera ci appare come una donna tranquilla, ?era, senza paure, dopo la cocente delusione amorosa perde ogni riferimento, alterna momenti di estrema lucidità a altri di follia, ?no alla decisione ?nale di immolarsi come vittima catartica per l’amore di colui che l’ha tradita.”
Venerdì 23 marzo dalle 18 alle 19, al Ridotto del Teatro (ingresso Via Goldoni 1), si terrà un incontro di presentazione dell’opera a cura di Oreste Bossini, critico musicale di fama nazionale e noto al grande pubblico per le trasmissioni di Rai Radio Tre.