"Le serate del chiostro 2018", tre appuntamenti con la storia in San Pietro
Mercoledì 27 giugno alle ore 21, presso la Sala santa Scolastica del Monastero di San Pietro a Modena, avrà inizio il programma de Le serate del chiostro, l’ormai consueto ciclo estivo di incontri dedicati alla cultura e alla storia nella splendida cornice dell’Abbazia benedettina. Le serate del chiostro sono promosse dall’associazione Terra e Identità e dall’Abbazia dei Padri Benedettini, con il contributo del Comune di Modena e il sostegno di Bper.
Il primo dei tre appuntamenti è dedicato alla Modena barocca. Nel 2017 è ricorso il 500° anniversario dell’inizio della Riforma protestante. A questo importantissimo momento di rottura nella storia europea Terra e Identità ha dedicato un Quaderno del Ducato di quasi 400 pagine. Modena infatti è stata, nel Cinquecento, una delle città che ha maggiormente subito le conseguenze del dissenso religioso, culminate in una repressione inquisitoriale particolarmente decisa. Ulteriore conseguenza di questa turbolenta pagina di storia cittadina sta nel fatto che il potere religioso e quello civile hanno adottato con solerzia le direttive del Concilio di Trento, tra cui anche quelle indirizzate all’arte della cosiddetta Controriforma (più correttamente Riforma cattolica): il barocco. Il risultato è che oggi Modena può con pieno diritto essere definita una città del barocco, dal momento che numerosi luoghi di culto costituiscono esempi di altissimo livello e di incomparabile bellezza di questa espressione artistica. Durante la serata, dopo una breve introduzione di Elena Bianchini sul barocco a Modena, si succederanno due relatori: Antonio Araldi parlerà della Devotio moderna verso la Riforma mentre la storica dell’arte Graziella Martinelli Braglia affronterà un caso particolare e inedito con una relazione dal titolo Controriforma e musica in clausura: Sulpizia Cesis monaca in San Geminiano di Modena.
Il secondo incontro, mercoledì 4 luglio sempre alle 21, sarà dedicato alla peste del 1630 a Modena analizzato attraverso gli archivi parrocchiali di San Pietro. La giovane ricercatrice Diletta Biagini, autrice di uno studio approfondito sugli archivi parrocchiali cittadini, offrirà un resoconto affascinante e drammatico di cosa ha significato per Modena la cosiddetta “peste manzoniana”. Gli indici di mortalità, le caratteristiche sociali dei deceduti, i mesi di maggiore diffusione del contagio, i quartieri più colpiti. Si trattò per Modena di un’esperienza quasi apocalittica. E si capisce quindi il motivo per cui la popolazione disperata invocò l’aiuto divino facendo voto di erigere una chiesa se la pestilenza fosse terminata: questo luogo di culto si può ammirare ancora oggi, sulla via Emilia proprio di fronte a corso Duomo, la cosiddetta Chiesa del Voto.
Il terzo e ultimo appuntamento sarà mercoledì 11 luglio e affronterà un tema affascinante e meritevole di essere portato all’attenzione del grande pubblico: come si sono poste le ideologie del XX secolo (comunismo e nazismo) e la Chiesa Cattolica di fronte alle teorie sulla nascita dell’universo?. Il relatore sarà Mauro Stenico, sindaco di un piccolo paese del Trentino, studioso di astronomia e autore, tra gli altri, di un ponderoso libro dal titolo La ragionevole creazione. Pochi sanno che la teoria oggi più accreditata sulla nascita dell’universo, quella del Big Bang, è stata implacabilmente contrastata da comunismo e nazismo, il primo perché la riteneva colpevole di avallare il creazionismo religioso, il secondo perché la considerava di matrice ebraica. La Chiesa Cattolica al contrario ha sempre favorito la libera ricerca, tanto che alcuni dei padri fondatori della moderna astronomia erano sacerdoti, nella consapevolezza che avvicinarsi alla verità significa avvicinarsi a Dio.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.