"L'ultimo confidente", la storia di un Carabinierie infiltrato fra i Narcos diventa romanzo
Giovedì 26 novembre a Castelfranco Emilia in Sala degli Esposti (ore 20.30) intervengono il giornalista-scrittore Luca Scarpetta con Giancarlo Rapone, Carabiniere che, per undici anni, è stato un agente del Road (Reparto Operativo Antidroga dell’Arma dei Carabinieri), con il ruolo di infiltrato tra i narcotrafficanti colombiani, uomini della ‘ndrangheta e della mafia, intervistati da Gigi Zini. Luca Scarpetta, giornalista e scrittore, ha deciso di collaborare intensamente con Giancarlo Rapone. L’incontro tra i due ha portato alla tessitura di una trama avvolgente, basata su una serie di storie vere amalgamate l’una con l’altra.
“L’idea di questo libro è nata da alcune operazioni che il comandante Giancarlo Rapone ha effettuato come infiltrato – spiega l’autore Luca Scarpetta – quando lavorava per il Road, il Reparto Operativo Anti Droga dei Carabinieri, attivo fino al 1996. Tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, mi è capitato di incontrare casualmente Rapone, che dopo l’esperienza letteraria de “L’Infiltrato” scritto da Giancarlo Brambilla mi disse che gli sarebbe piaciuto scrivere un altro libro, ma questa volta incentrato sulla figura del confidente e mi propose di collaborare. Ne rimasi ovviamente lusingato e accettai immediatamente, così nella primavera del 2012 iniziammo a registrare: ci siamo incontrati per sei mesi, durante i quali Rapone mi ha parlato dei suoi confidenti, mi ha raccontato le loro storie, mi ha spiegato chi erano, in quale modo si muovevano, come lavoravano e quali rapporti li legavano agli infiltrati”. E ancora: “L’obiettivo è di mettere in risalto in modo particolare il lato più umano dei confidenti, che sono personaggi borderline, sospesi sul filo tra bene e male, tra la vita e la morte, ma che soprattutto sono uomini “maledetti, dannati e soli”. Il tutto all’interno di una fiction caratterizzata da azione, suspence e colpi di scena a ripetizione”.L'ultimo confidente, la vera lotta al traffico internazionale di droga che prende vita in Sud America e arriva nella "milano da bere".
"Sentire direttamente dalla voce del protagonista queste esperienze così forti, che spesso conosciamo solo al Cinema,- spiega l'Assessore Gianni Gargano - è di certo un'esperienza unica. Questa serata, che segue quella in cui si parlava di droga dalla parte degli utilizzatori, vuole far conoscere quello che viene fatto e come sopratutto viene fatto per combattere il traffico di stupefacenti e prevenire questi complessi fenomeni che danneggiano le nostre Comunità nel profondo. Con questa serata non vogliamo girarci dall'altra parte e noi con tutti i cittadini che interverranno!"