A un anno dalla morte di mons. Lanfranchi: la celebrazione in cattedrale
Il 17 febbraio dello scorso anno moriva mons. Antonio Lanfranchi, per la malattia annunciata nel giugno 2014. La Chiesa di Modena-Nonantola lo ricorda con una celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Erio Castellucci, mercoledì 17 febbraio alle ore 18 in Cattedrale.
Mons Lanfranchi è stato presentato dal vescovo Erio come "un esempio da imitare e di gratitudine da coltivare verso un uomo, un prete, un vescovo che ha voluto bene alle Chiese che ha servito, un bene non improvvisato ma coltivato col cuore", nel corso della presentazione del volume che raccoglie i suoi scritti pastorali.
Nel suo testamento spirituale, mons. Lanfranchi scriveva: " Con verità devo confessare che il filo d'oro che ha unito la mia vita è l'amore misericordioso di Dio e solo quello; amore che si è manifestato nel dono della vita, della vocazione al sacerdozio, nel dono dell'episcopato, nella grazia di essere vissuto nella Chiesa, nei vari presbiteri, nelle comunità".
Mons. Antonio Lanfranchi nacque a Grondone di Ferriere, in provincia Piacenza, il 17 maggio 1946. È stato ordinato sacerdote il 4 novembre 1971. Dal 1996 al 2003 è stato Vicario generale della Diocesi di Piacenza-Bobbio. Il 3 dicembre 2003 è stato nominato Vescovo di Cesena-Sarsina, ha ricevuto l’ordinazione episcopale l’11 gennaio 2004. Il 27 gennaio 2010 fu annunciata la sua nomina ad arcivescovo di Modena-Nonantola, dove ha fatto il suo ingresso il 14 marzo dello stesso anno. E’ stato il centesimo vescovo della diocesi modenese, il terzo arcivescovo-abate.