"Questo No", fotografie del dopo alluvione a Palazzo Ducale
L’alluvione di cinque mesi fa diventa la mostra “Questo No”, che si terrà a Palazzo Ducale dal 21 Giugno al 6 Luglio dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20, organizzata dal gruppo culturale Porte Vinciane. La cerimonia di apertura avverrà il 21 Giugno alle ore 11 con taglio del nastro con le autorità, e a seguire il primo tour della mostra con successivo aperitivo a cusa della pasticceria Cometa e cantina Divina, in quell’occasione le visite si prolungheranno fino alle ore 22. Il tutto organizzato per il progetto "Oltre il fango".
In 36 flash viene raccontato il dramma e la forza della terra modenese finita sott’acqua, con protagonisti Bomporto e Bastiglia. “L’acqua ha invaso tutto, ma questi oggetti sono la nostra voglia di ripartire”. Sembrano dire questo i 34 volti degli alluvionati fissati negli scatti di Stefano Puviani, il fotografo che ha trasformato un paese andato sott'acqua in set, il quale sostiene: "non ho vissuto l’alluvione. Vivo a Formigine, a 30 km dalle zone colpite. Mi ha chiamato mia sorella Patrizia da Bastiglia. Ho cominciato a fare qualche scatto. Li ho condivisi su Facebook per mostrare ciò che era successo, sono stato contattato dal gruppo “Porte vinciane”. Da lì è nato tutto. Amo documentare. Questa gente è tosta: domani si rialza, e riparte".
“Terre Forti” è invece il titolo del foto-libro (Arbe Editoriale) che raccoglie i pensieri degli alluvionati e le istantanee di 21 fotografi. Sarà acquistabile durante tutta la giornata di sabato (18 euro) ed è già alla seconda ristampa perché le prime 1.000 copie sono andate a ruba in una settimana. In occasione dell’inaugurazione della mostra, Ermanno Casari e Sara Gozzi, attori professionisti, daranno voce a frasi, ricordi, riflessioni riportate nel foto-libro. I fondi che saranno raccolti dalle iniziative di Porte Vinciani saranno devoluti ai commercianti alluvionati.
“Abbiamo lavorato, da non professionisti, su progetti di cui non avevamo idea. Grazie al supporto di partner tecnici come Eidos (allestimenti, ndr) non saremmo riusciti a portarli a termine. Ci hanno supportato in tutto. Ci siamo arrivati in fondo e speriamo di ottenere così un risultato per la comunità - spiega il gruppo culturale - l’idea della mostra fotografica è nata da Manuela Cavallari che mentre recuperava l’irrecuperabile, ha raccolto la prima ecografia della sua bimba e ha pensato “no questa non la butto” e ha portato l’esperienza alle altre Porte Vinciane. Hanno pensato che tante persone potevano aver avuto le stesse impressioni. Ed ecco la serie di flash di persone ritratte con l’oggetto salvato dal dramma”.
Tante le testimonianze di storie che sembravano interrompersi con l’alluvione, ma che ora tornano a camminare, come quella di Lisa Zerbini, che racconta: “l’abito da sposa era tutto infangato e aveva perso il suo bianco candido, ma il bustino con perline di Swarovski non sono proprio riuscita a buttarlo via. In garage avevo tutti vestitini di Emma. Ho tenuto anche quelli perché sono di buon auspicio per un’amica che da tempo vuole avere un bimbo ma non riesce. Buttare i vestitini avrebbe voluto dire non sperare più che questo bimbo arrivi”. Ogni testimonianza ci ricorda che davanti a difficoltà come queste bisogna andare sempre oltre.
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