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Balletto, Teatro delle Passioni: applausi per "One + one = one"

L'essenzialità del Teatro delle Passioni ha offerto la cornice giusta per accogliere le suggestioni create dai cinque ballerini della Compagnia Petrillo Danza

Nell’intimista cornice del Teatro delle Passioni, è andato in scena ieri sera "One + one = one", One plus one equals one, del coreografo Loris Petrillo, secondo appuntamento della stagione di balletto Danza Primavera. Una serata importante per la Fondazione Teatro Comunale di Modena che ha presentato ufficialmente, in prima nazionale, la propria coproduzione, realizzata con la MDA Produzioni Danza/Compagnia Petrillo Danza, in collaborazione con Scenario Pubblico e Danzarte.

Per l’occasione, la plasmabile essenzialità del Teatro delle Passioni si è sostituita alla regalità del Teatro Comunale Luciano Pavarotti, creando la suggestione adatta ad uno spettacolo di pura sperimentazione in cui sette interpreti, tra cui cinque ballerini della Compagnia Petrillo Danza, hanno messo in atto una commistione tra suono, movimento e spazio, dove la gerarchia di causalità tra l’uno e l’altro diventa indefinita: nessuna scenografia, solo un musicista e i suoi singolari strumenti, un attore che scandisce al microfono sequenze di numeri in inglese e i corpi dei danzatori che, muniti di strumentazioni particolari, producono suoni in corrispondenza di ogni moto dettato dalla coreografia. Tutto avviene in tempo reale sotto lo sguardo attento degli spettatori che percepiscono il respiro degli artisti, vestiti con abiti quotidiani e scarpe da ginnastica che a volte ripongono ai lati del palco: la partitura nasce in quegli istanti, insieme ai passi che, senza inserirsi entro uno stile preciso, si impossessano dello spazio, ora con armoniosità e forte tensione teatrale, ora con atleticità quasi acrobatica, riflettendo la contaminazione tra diversi linguaggi artistici ricercata da Petrillo.

Un’ora senza interruzioni di suoni che tuonano all’improvviso, diventando metallici, poi elettronici, e ancora richiami per uccelli, percussioni e ritmi tribali prodotti da strumenti costruiti con oggetti di riciclo e dal rumore dei corpi amplificato da microfoni e sensori posizionati in scena. Ritmicità primordiali e matematiche che spostano l’attenzione sul movimento puro, la dinamicità dei corpi, divergendo dalla consueta espressione di denuncia sociale intrapresa negli anni da Petrillo e la sua compagnia.

 

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