Da Fresu a Odifreddi, passando sempre per Bottura: le serate ai Giardini
Venticinque appuntamenti in sette giorni per soddisfare tutti i palati: per i cultori del jazz mercoledì suona Paolo Fresu, per gli amanti della logica Piergiorgio Odifreddi venerdì spiega la sua “matematica del maiale”, mentre per gli esteti Flavio Caroli sabato presenta “Anime e volti”. Domenica Bottura sale sul palco insieme a Paolo Marchi di Identità Golose e a Giuseppe Sala, commissario di Expo 2015
Martedì 14 luglio:
Alle 19.00 per la rassegna “I mestieri del cibo” il Caseificio San Pietro si racconta e presenta “Selezioni di Parmigiano Reggiano, Aceto Balsamico e miele”. Tutto inizia alla fine degli anni ’60, nelle terre del castello di Montegibbio (Sassuolo), fra colline e calanchi: una quarantina di piccoli produttori della zona dislocati nel raggio di un paio di chilometri, si uniscono dando vita al Caseificio San Pietro. Ora il Caseificio è costituito da 10 aziende socie, le cui stalle sono tutte importanti, solide, con una carta d’identità e la maggior parte sono portate avanti da giovani che hanno voglia di fare e dare il meglio di sé.
Mercoledì 15 luglio:
Nutrirsi di insetti: se ne parla ormai da anni ma, ad eccezione dei temerari dell’alimentazione esotica, alle nostre latitudini tutti storcono ancora il naso di fronte a un piatto di cavallette, formiche o larve. Per questo l’Unione europea sta cercando una nuova prospettiva per coniugare il costante aumento della richiesta di proteine con la loro sostenibilità. E forse non siamo lontani dalla soluzione: usare gli insetti non tanto per nutrire gli uomini ma gli animali (tradizionalissimi) che noi mangiamo, ovvero pesci, maiali e polli. Alle 18.30 se ne parla con Marco Montanari, Mauro Ferri, Antonio Lauriola e Roberto Maleti dell’Ordine dei Veterinari e dei Dottori Agronomi nell’incontro “Gli insetti, una nuova prospettiva di alimentazione/spreco alimentare”, a cura del C.U.P., il Comitato Unitario delle Professioni Intellettuali.
Un eccezionale quartetto di soli ottoni capitanato da Paolo Fresu, fresco di laurea ad honorem del Berklee College of Music di Boston, una delle più prestigiose scuole di musica del mondo. Una piccola grande band di fiati con grandi solisti: oltre a Fresu, Steven Bernstein alla tromba, Gianluca Petrella al trombone e Marcus Rojas, alla tuba, tra poesia, humor, ritmi travolgenti e divertimento: l’insolita formazione sale sul palco alle 21.30 per presentare il loro ultimo lavoro corale, Brass Bang! Un progetto “tutti fiati” - due trombe, trombone e tuba - che non trova riscontri storici, e un altrettanto unico repertorio che riesce a coniugare, in maniera magistrale, la musica e la parte ludica del mestiere del musicista, dipanandosi nei mille rivoli della cultura musicale contemporanea (I biglietti del concerto sono in prevendita sul sito www.ticketone.it e nei punti di rivendita locali di ticketone; sarà possibile comprarli anche in biglietteria la sera stessa del concerto).
Giovedì 16 luglio:
A Modena esistono luoghi che storicamente venivano utilizzati per la trasformazione e commercializzazione del cibo. Quali sono? Cosa sono diventati? Nell’incontro “I luoghi del cibo”, alle 18.00 nel Tinello Letterario Giovanni Cerfogli dell’Ordine degli Architetti ripercorre la storia di questi spazi.
Il valore dell’artigianalità nell’ambito agro alimentare è una caratteristica tutta italiana, apprezzata all’estero forse ancor di più che in Italia, e non si può che essere orgogliosi, quando una piccola azienda italiana riceve un premio internazionale. E’ di qualche settimana fa la notizia che l’azienda liquoristica modenese Il Mallo ha ricevuto a Bruxelles un prestigioso riconoscimento da parte dell’International Taste & Quality Institute – iTQi. La principale organizzazione mondiale dedicata alla sperimentazione e alla valorizzazione di cibi e bevande di qualità, con sede in Bruxelles ha infatti attribuito al Nocino Il Mallo, liquore tipico tradizionale prodotto nell’azienda di Pozza di Maranello, una Stella d’Oro al « Superior Taste Award » 2015 di Bruxelles. Giovanna Freno alle 19.00 presenta l’azienda di famiglia e parla della produzione del nocino di Modena e del sassolino.
Alle 21.30 è l’ora del grande schermo, con la proiezione de “L’ultimo pastore” di Marco Bonfanti. “E’ meglio un giorno da pecora che 100 da leone” dichiara Renato Zucchelli alla mdp di Bonfanti. Massa corporea ingombrante, volto pacioso, eloquio impacciato. “Sono un pastore”, dice. Uno degli ultimi. Il film, piccolo, ironico, affettuoso, offre la possibilità di conoscerlo, Renato, tenero e ostinato protagonista di un’era perduta, nomade e rurale, legata alla madre terra, a nessun grado di separazione dalla vita. In memoria del settore primario, il film è la storia di un eroe appartenente all’infanzia scomparsa del mondo
Venerdì 17 luglio:
Forse non tutti i modenesi sanno che l’Abbazia dei Padri Benedettini di San Pietro, nel centro storico, ospita una spezieria secolare. Alle 18.00, per la rassegna “Verdi passioni”, don Stefano De Pascalis, Vincenzo Vandelli, Eraldo Antonini, Rosalba Caffo Dallari, Domenico Biondi intervengono nel corso dell’incontro “Guida alla spezieria di San Pietro”. Chiusa nel 1796, la Spezieria è stata riaperta nel 2007 e vende prodotti di altri monasteri benedettini italiani ed europei.
Per la rassegna “I mestieri del cibo” alle 19.00 tocca al Salumificio Vecchi raccontare la propria storia: il salumificio nasce nel 1957 dalla sapienza artigianale del fondatore, Carlo, ed è specializzato nella produzione di salumi cotti e precotti. Oggi l'obiettivo è quello di rimanere una realtà artigianale che pensa ed agisce come un'industria di marca: è nata da poco una nuova linea di prodotti che unisce la praticità dei piatti pronti moderni alla qualità del miglior Made in Italy.
Tutti noi sappiamo che la matematica non è un'opinione. Ma non sempre ci basiamo sulla matematica per formarci le nostre opinioni sul mondo. È quello che invece fa Piergiorgio Odifreddi nel libro da poco uscito per Feltrinelli dal titolo "Il giro del mondo in 80 pensieri", un libro divertente e rigoroso al tempo stesso che, spaziando in ogni campo della nostra vita, costruisce le sue "opinioni scientifiche" sulla politica (la democrazia è impossibile?) e sulla creatività (creativi si diventa?), su filosofia e sulla teologia (si può servire Dio e mammona?), sulla pittura (che cosa ha da dire Raffaello?) e sulla musica (...e Philip Glass?). Polemista pungente e spesso controcorrente, Odifreddi alle 21.30 allena il pubblico a usare il grimaldello della propria mente – la logica– per comprendere il mondo nella sua lectio magistralis “La matematica del maiale”.
Sabato 18 luglio:
Alle 19.00 Marco Uccellari presenta l’Azienda Agricola Zanasi, un'azienda viticola da ben quattro generazioni. L'Azienda alleva, inoltre, bovini da latte per la produzione di Parmigiano Reggiano. I terreni di proprietà dell'azienda sono situati sia in pianura che nelle zone collinari di Castelvetro, zona tipica di coltivazione del vitigno Lambrusco Grasparossa. Una storia che si tramanda da anni e che la famiglia Zanasi è riuscita a creare con innovazione e genuinità.
Nel corso degli anni lo storico dell’arte Flavio Caroli ha indirizzato le proprie ricerche in particolare all'indagine della linea introspettiva che caratterizza l'arte occidentale, ricerche ampliatesi nello studio del confronto con le altre tradizioni figurative. Alle 21.30 presenta al pubblico dei “Giardini del Gusto” il suo ultimo libro “Anime e Volti. L’arte dalla Psicologia alla Psicoanalisi”, con cui vuole creare uno strumento di sintesi su questo fondamentale argomento: qui raccoglie gli studi più importanti, il lavoro e l’esperienza di oltre quarant’anni nell’ambito della storia dell’arte e del legame tra arte, fisiognomica e psicologia. Un cammino straordinario tra gli artisti che, più di altri, hanno incarnato questa linea introspettiva: da Leonardo, Lotto, Correggio, Caravaggio, fino agli interpreti del Gran Teatro del mondo settecentesco, a Gericault e all’Ottocento francese, ai protagonisti del Novecento e delle Avanguardie degli anni ottanta.
Domenica 19 luglio:
Alle 18.30 Paolo Marchi presenta il suo ultimo libro “Xxl – 50 piatti che hanno allargato la mia vita”. Il giornalista milanese parla del testo edito da Mondadori, in cui racconta 50 storie collegate a 50 piatti che gli hanno cambiato la vita e… il giro-vita! La passione per la cucina ha caratterizzato la vita di Paolo Marchi, che per trentuno anni ha lavorato nella rubrica sportiva del “Giornale”. Nel 2004, però, è arrivata la svolta, quando ha fondato “Identità golose”, il primo congresso italiano di cucina e pasticceria d’autore. Marchi ama la buona cucina, per lui dietro un piatto c’è un mondo che prosegue e si intreccia tra i suoi mille paradossi. Una trentina di piatti vengono poi spiegati nel dettaglio con la ricetta corrispondente: molte storie di cibo, convivialità, intraprendenza, incontri e amicizia per capire come un giornalista del mondo enogastronomico è diventato l'uomo famoso che è oggi e per capire meglio il grande successo del mondo del food contemporaneo.
Paolo Marchi sale di nuovo sul palco alle 21.30 con altri due “big”: è Massimo Bottura a fare gli onori di casa, in un dibattito a cui – oltre a Marchi – partecipa anche Giuseppe Sala, commissario unico di amministratore delegato di Expo 2015 S.p.A. Un’occasione per parlare del “patrimonio Italia” dal punto di vista enogastronomico e non solo, ma anche per presentare la Carta di Milano, un documento in grado di contenere i nuovi diritti e doveri dell'umanità sul cibo. In un mondo in cui, ogni anno, si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, Governi e istituzioni hanno il dovere di creare una nuova cultura del consumo alimentare. L'idea è quella di preparare un documento condiviso da consegnare a fine Expo al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon il 14 ottobre 2015. L'obiettivo è semplice: misure di sostenibilità per abbattere lo spreco alimentare nel mondo del 50% entro il 2020. La Carta di Milano sarà la vera eredità di Expo 2015, il documento su cui i Paesi nelle loro diverse espressioni si impegnano per promuovere la sostenibilità alimentare nel mondo. Se la domanda di Expo è "come nutriremo il pianeta?", la Carta si propone come una risposta possibile.