Teatro Comunale, il Rigoletto apre la stagione lirica modenese
Va in scena mercoledì 12 novembre alle 20, venerdì 14 alle 20 e domenica 16 alle 15.30 per l’apertura della stagione lirica al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena il Rigoletto di Giuseppe Verdi in una nuova produzione con regia di Giandomenico Vaccari per la direzione musicale di Giovanni Di Stefano. Lo spettacolo si muoverà nel contesto di una scenografia di impianto naturalistico nata dai bozzetti storici di Lorenzo Ghiglia.
“Rispetterà un immaginario condiviso per quanto concerne la sostanza visiva dell’opera, e descriverà la contraddizione fra il nitore estetico di quel che si vede e la natura oscura e violenta del racconto e dell’anima dei personaggi” racconta il regista. “I tre protagonisti vengono descritti musicalmente e scenicamente da Verdi in modo così esaustivo che lo svolgersi dell’opera diventa per l’ascoltatore un vero e proprio processo conoscitivo dentro la loro anima, fino a comprendere in pieno le ragioni dei singoli destini finali”. Giullare al servizio del Duca di Mantova, affabulatore feroce e impietoso con le vittime dei suoi dileggi, Rigoletto nasconde sotto la maschera del buffone un tenero affetto paterno, il segreto inconfessabile di una figlia illibata e di una vita ordinaria. La commistione di commedia e tragedia fecero di questo soggetto, tratto dal dramma di Victor Hugo Le roi s’amuse, un’opera destinata ad aprire una nuova stagione del melodramma italiano che nelle mani di Verdi proseguirà con i memorabili Trovatore e Traviata. Una ‘trilogia’ concentrata sulla complessità psicologica delle relazioni fra i personaggi e sulle loro passioni che ha dato al compositore l’occasione di scrivere alcune delle musiche più popolari dell’intero repertorio lirico, da ‘La donna è mobile’ a ‘Bella figlia dell’amore’.
“È un momento eccezionale della creatività verdiana”, commenta Giovanni Di Stefano, direttore fra i più attivi del repertorio operistico italiano, al quale nel 2013 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha consegnato il Premio ‘Giovanni Paisiello Festival’, nonché direttore artistico dell’Opera Giocosa di Savona dove è impegnato nella ricerca e formazione di giovani cantanti.
“Verdi mette in scena la sua concezione di un teatro totale, che si realizzerà in modo più evidente negli anni successivi culminando in titoli come Simon Boccanegra, Falstaff e Otello. Oltre al concetto di parola scenica, e a soluzioni registiche che il compositore aveva ben presenti, insite nella drammaturgia musicale dell’opera, ne troviamo evidenza in momenti come la festa iniziale a casa del Duca di Mantova, dove c’è l’intervento di tre diversi complessi strumentali con funzioni diverse: la banda, l’orchestra in buca e un quartetto d’archi, e che ricorda per altro molto da vicino il Don Giovanni di Mozart”.
I tre ruoli principali dell’opera saranno cantati dal baritono argentino Fabian Veloz, dal tenore Ho-Yoon Chung nelle vesti del Duca di Mantova e da due soprani che si alterneranno nei panni di Gilda, Ilina Mihaylova (12 e 16 novembre) e Milica Ilic. I complessi strumentali e vocali saranno quelli dell’Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna e del Coro Lirico Amadeus-Fondazione Teatro Comunale di Modena preparato da Stefano Colò. L’opera è realizzata grazie alla coproduzione di Fondazione Teatro Comunale di Modena e del Centro servizi culturali Santa Chiara - Teatro Sociale di Trento con un allestimento curato dallo storico laboratorio scenografico Sormani-Cardaropoli.