Settimana della Danza, film, spettacoli e laboratori a Pavullo
Uno spettacolo di danza contemporanea, un film sulla danza e un laboratorio gratuito di danza e musica afro con percussioni dal vivo. Ecco cosa propone la Settimana della Danza in programma al Cinema Teatro Walter Mac Mazzieri e ai Giardini di Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano (MO), organizzata da ATER Fondazione in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
Si parte mercoledì 15 marzo alle ore 21 con la proiezione del film di Cédric Klapisch “La vita è una danza” – ingresso unico 5 euro – al Mac Mazzieri, per proseguire giovedì 16 sempre al Mac Mazzieri sempre alle 21 con “Tosca X” della Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei, per finire sabato 18 dalle 15 alle 16.30 ai Giardini di Palazzo Ducale (in caso di maltempo al Mac Mazzieri) con il laboratorio gratuito di danza e musica afro con percussioni dal vivo “Bogolan: danze di tessitura” curato da Laura D’Alelio. Un’immersione nel mondo dell’Africa suonata e danzata…ritmo, energia, suono vitale per (ri)scoprire la propria corporeità e viaggiare attraverso movimenti antichi quanto rinnovatori. La danza afro come mezzo per tessere la nostra dimensione interiore e quella condivisa in modo armonico. La danza come linguaggio transculturale. Realizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pavullo nel Frignano. musica dal vivo con Antoine Kouamé (n’gomi, tamburi bassi, djembe), Gabriele Gozzi (batteria), Saneo Mbaie (djembe, talking drum ‘tama’).
“TOSCA X”
Uno spettacolo di danza contemporanea che rilegge una delle opere liriche più note e amate dagli spettatori di tutto il mondo. Con “Tosca X” della Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei prosegue giovedì prossimo 16 marzo alle 21 la Stagione teatrale 2022/2023 del Cinema Teatro Walter Mac Mazzieri di Pavullo nel Frignano (MO) curata da ATER Fondazione in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Biglietto intero 19 euro, ridotto da 17 euro a 10 euro.
Coreografia, regia, luci, scene e costumi di “Tosca X” sono di Monica Casadei; musica di Giacomo Puccini, elaborazione musicale di Luca Vianini; assistente alle coreografie Camilla Negri. Una coproduzione Lugo Opera Festival, Festival La Versiliana In collaborazione con Teatro Comunale di Bologna, AMAT & Teatro dell’Aquila/Comune di Fermo.
Con “Tosca X” Monica Casadei esplora l’universo pucciniano interpretando la celeberrima opera lirica con segno impetuoso ed empatia intellettuale. Anche questo titolo prosegue il percorso di indagine che da diverse stagioni appassiona la coreografa: la relazione tra il gesto coreografico e la parola drammaturgica, foriera di una cifra stilistica in sé già eloquente.
Un nesso, quello tra fisicità e drammaturgia, particolarmente evidente nell’opera più drammatica di Giacomo Puccini, che concentra le tensioni e le sfide tra opposti nel secondo atto, il più ricco di colpi di scena, capaci ancora di tenere lo spettatore in costante apprensione. Un atto anche musicalmente di grande interesse, tra tutti il meno melodico, caratterizzato invece da incisi taglienti e armonie dissonanti che l’hanno fatto paragonare all’estetica dell’espressionismo tedesco. Sono proprio le accentazioni del secondo atto, che resta il nucleo della pièce, ad interessare Monica Casadei, per il côté musicale quanto per il fiume di dramma e sadismo che ne scaturisce.
L’elaborazione della partitura originale con l’inserimento di tracce contemporanee e soprattutto con la reiterazione di parole significanti del libretto origina una vera e propria drammaturgia musicale. Su questo appassionante tappeto sonoro si impongono con forza i protagonisti, Tosca, Scarpia, che per la prima volta in Monica Casadei sono identificati come personaggi riconoscibili. Dominante la figura del barone Scarpia, avido di potere e di brama di possesso, così crudelmente giganteggiante da far pensare a molti che sia lui, piuttosto che Tosca, il vero protagonista dell’opera. All’inerme cantante, che con la sua lirica romanza “Vissi d’arte” piange la propria vulnerabilità, sono invece riservate dal compositore le sue famose melodie: intime, malinconiche, struggenti. Proprio in questo contrasto di personalità, che nell’opera si affrontano musicalmente e drammaturgicamente nel secondo atto, si rintraccia l’intuizione artistica della Tosca coreografica per Artemis Danza, creativamente radicata e artisticamente sviluppata sul contrasto tra estremi.
Il sadismo, la crudeltà, la ferocia dell’essere umano, indagati senza intenti morali ma con interesse clinico per l’energica potenza che generano, si pongono come sentimenti centrali di questa rilettura dell’opera pucciniana, costruita sulla tensione del rapporto tra il carnefice e la sua vittima. In un’accesa espressività degli interpreti, è il pathos più estremo a dominare la scena.
Coreografie energiche e fulminee, toniche e nervose corrispondono all’azione drammatica concitata e al ritmo musicale impetuoso, quasi da inseguimento, se non addirittura da thriller, della pièce. Una danza corale, gonfia di impulsi e passioni, istintiva e a tratti selvaggia, che fa un uso vorticoso dello spazio e appare, anche simbolicamente, come visivamente piena: tra le altre anime nere vi si riconosce Scarpia, spietato per sguardi, atteggiamenti, postura. La contrapposizione è con assoli rarefatti e delicati, puri e sensibili, per corpi fragili e indifesi dai quali scaturisce una danza dell’anima che ha invece il vuoto come metafora e la disarmata Tosca a resistere nel mezzo. La scrittura coreografica è stavolta concepita e realizzata ad personam, sulle caratteristiche fisiche e le individualità artistiche dei singoli danzatori. Assoli protetti da cornici di insiemi o al contrario violentati da orde di corpi prendono forma nella mente della coreografa in una dinamica accelerata da forze propulsive, in un’atmosfera di sospesa concitazione. Improvvisa la successione dei due registri, con un andamento coreografico e una percezione estetica che mutano di colpo, tra il pieno e il vuoto della scena subitaneamente contrapposti.
Al genere “maschile” delle coreografie di gruppo e a quello invece “femminile” degli assoli in esse racchiusi, prestano corpi e anime gli interpreti della Compagnia Artemis Danza. Da sempre riconoscibili per la muscolare virilità dei danzatori e la fierezza da amazzoni delle danzatrici, ma se ancora una volta è l’impulso maschile a prevalere, al segno femminile (non necessariamente legato al genere) sono riservati spazi preziosi. Interpreti generosi, capaci di darsi senza riserve, che adombrano i tormentati rapporti tra Puccini e le donne della sua vita.
Il lavoro sullo spazio, che con l’ampliamento della compagnia permette all’autrice di allargare la propria attenzione dall’interprete al “corpo di ballo”, dal suo personalissimo teatro-danza a complesse architetture di corpi, trova corrispondenze negli intenti scenografici di questa Tosca. Monica Casadei li pensa, come la coreografia, di segni estremi: pieni e vuoti, sontuosità ed essenzialità, e si affida alla creatività degli artisti che da tempo seguono il suo lavoro. La legge dei contrasti è applicata anche alla scelta dei costumi, con la nudità pudica che ancor più si nota tra gli abbigliamenti aggressivi e imperiosi, simboli del male gratuito e dell’abuso di potere, messi in atto su una scena scarna e algida ma torbida, tristemente simile a una camera di torture. Un altro modo per mantenere viva, anche in questa Tosca, la tensione febbrile e l’energia divorante che identificano l’arte di Monica Casadei.
Info: Cinema Teatro Walter Mac Mazzieri, via Giardini 190, Pavullo nel Frignano (MO). Tel 0536/304034 WhatsApp: 333/2455578, info@cinemateatromacmazzieri.it, www.cinemateatromacmazzieri.it, www.ater.emr.it. Per informazioni laboratorio danza afro: UIT Pavullo Via Giardini 3, Pavullo nel Frignano (MO), tel. 0536 29964, uit@comune.pavullo-nel-frignano.mo.it, www.comune.pavullo-nel-frignano.mo.it.