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Dalla padella al serbatorio, cresce la raccola Hera di olii usati

Con il nuovo servizio di raccolta stradale di Hera raccolte a Modena oltre 3 tonnellate. L'olio recuperato si trasforma in biocarburante green o in energia elettrica. Già 238 i contenitori in Emilia-Romagna. A regime, saranno un milione i cittadini serviti

Oltre 90 tonnellate di olio recuperato raccolte in pochi mesi per trasformarlo in biocarburante green o in energia elettrica. Modena è uno dei maggiori contribuenti di questo progetto con oltre 3 tonnellate di olio. Sono questi i primi risultati del nuovo servizio di raccolta stradale degli oli da cucina. Si punta a portare entro fine anno la raccolta di 33 tonnellate al mese, che diventeranno 1.000 annue comprendendo anche l’olio conferito alle stazioni ecologiche, per un totale di un milione di cittadini serviti.

Grazie all’operazione, l’olio raccolto da Hera, che, se disperso, può causare gravi danni all’ambiente, diventa invece risorsa. Infatti, opportunamente trattato, viene utilizzato per produrre energia elettrica o biodiesel: con 1.000 tonnellate di olio alimentare è possibile produrre energia elettrica per sostenere i consumi di circa 4.000 abitanti, mentre da un litro si ricavano circa 0,85 litri di biodiesel.

Nell’area modense sono 3 i comuni coinvolti nella raccolta, Modena, Formigine e Sassuolo, per un totale di 28 contenitori stradali a disposizione dei cittadini e 5,7 tonnellate di olio raccolte. Sulla sezione Clienti del sito www.gruppohera.it è presente l’elenco dell’ubicazione di tutti i contenitori presenti nell’area di Modena. Nei primi 4 mesi del 2013 ne sono stati raccolti in media 3.890 kg al mese mentre nel 2014 la media mensile da gennaio ad aprile ha raggiunto i 3.950 kg circa.

Un processo di recupero energetico degli oli raccolti sviluppato con l’Università di Bologna Hera, con questo progetto, intende quindi incentivare la raccolta differenziata degli oli alimentari e al contempo favorire l’innovazione tecnologica nel recupero di materia e rifiuti. Il processo di raffinazione, condotto dalle società Ecologia Soluzione Ambiente e A2B in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Chimica dell’Università di Bologna, è molto innovativo: consente infatti la successiva valorizzazione energetica del combustibile ottenuto in impianti di cogenerazione oppure di destinare l’olio vegetale alla produzione di biodiesel.

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