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Macellazione dei suini, ecco le regole per farla in casa

Si può fare dal primo novembre 2012 al 31 marzo 2013. Le imprese colpite dal sisma sono esenti dal pagamento tariffe per le prestazioni dei Dipartimenti di Sanità pubblica

Tutelare un’antica tradizione e contemporaneamente garantire il rispetto delle regole igienico sanitarie è l’obiettivo dell’ordinanza che disciplina la macellazione dei suini a uso familiare, siglata dall’assessore allo Sviluppo economico Daniele Sitta a nome del Sindaco di Modena Giorgio Pighi.

La macellazione domestica del maiale, in dialetto la “pcarìa”, è consentita tra il primo novembre 2012 e il 31 marzo 2012. L’uccisione del maiale deve essere effettuata nelle ore diurne dei giorni feriali oppure nella giornata del sabato entro le 12, comunicando luogo e ora previsti, con un anticipo di almeno 24 ore, al Servizio veterinario dell'Azienda Usl in strada Martiniana 21, tel 059 3963447, fax 059 3963450. È necessaria la presenza di personale esperto per garantire il diritto dell’animale a una morte rapida e indolore, nel rispetto della normativa sullo stordimento.

Gli strumenti, in buono stato, devono essere disinfettati prima e dopo ogni lavorazione. Tutte le carni devono essere sottoposte a visita veterinaria ed esame trichinoscopico e devono essere poi destinate soltanto al consumo familiare. La tariffa per il primo suino visitato è di 9 euro, più 2,07 euro di rimborso spese, più altri 9 euro per ogni suino in più. In periodi diversi da quelli indicati, la macellazione è consentita soltanto nei macelli autorizzati e ogni abuso o macellazione clandestina sarà punito a norma di legge. La pratica della macellazione domestica è autorizzata dalla legge nazionale (in particolare, dal Decreto legislativo 333 del 1998 "Attuazione della direttiva 93/119/CE relativa alla protezione degli animali durante la macellazione o l'abbattimento" e dal Regio decreto 3298 del 1928 "Regolamento sulla vigilanza sanitaria delle carni"). Compito del Comune, su proposta dell'Azienda unità sanitaria locale, è semplicemente stabilire con apposita ordinanza entro quali regole esercitare questa attività.

Quest’anno chi esegue la “pcarìa” ed ha subito importanti danni dal terremoto non dovrà pagare le tariffe per le prestazioni rese dai Dipartimenti di sanità pubblica. La Regione Emilia-Romagna, infatti, ha prorogato l’esenzione del pagamento per le persone e le imprese colpite dal sisma.

L’esenzione vale per persone residenti e imprese che hanno sedi operative nei Comuni di Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco, Cavezzo, Concordia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Nonantola, Novi di Modena, Ravarino, San Felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero, Soliera, coinvolti dai recenti episodi sismici, che si trovino in situazioni di particolare disagio a seguito di ordinanza del Sindaco di inagibilità / sgombero del proprio luogo di abitazione, studio professionale o azienda; vale, inoltre, per i componenti del nucleo anagrafico e parenti di primo grado di soggetti deceduti a causa degli eventi sismici. In entrambi i casi le esenzioni vengono applicate fino al 31 dicembre 2013 ma, nel primo caso, non oltre la data di ripristino delle condizioni di agibilità e revoca dell’ordinanza di inagibilità / sgombero.

Per ottenere l’esenzione serve un attestato rilasciato dagli sportelli Saub dell’Ausl di Modena (rilasciata alle persone e non alle imprese), oppure copia dell’ordinanza del sindaco di inagibilità / sgombero del proprio luogo di abitazione, studio professionale o azienda; oppure , ancora, copia della scheda AeDES con esito da B a F (per i residenti), o, infine, autodichiarazione del possesso dei requisiti secondo i modelli reperibili on line sul portale dell’azienda sanitaria locale entrando poi da lì nel sito del Dipartimento di sanità pubblica.

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